Ripensare il Tevere attraverso l’arte contemporanea. Una giornata di eventi a Roma
Si intitola “Piazza Tevere a Filo d’Acqua” l’iniziativa che vedrà protagonista il fiume della Capitale: per ripensare il Tevere e i suoi spazi da un punto di vista inclusivo ed ecosostenibile, anche attraverso l’arte contemporanea con un’opera di Iginio De Luca
Il Tevere era per gli antichi una fonte inesauribile di vita. L’acqua, simbolica e catartica. Il grande fiume di Roma, il Tevere – elemento iconico e identitario della Capitale – con la sua prestigiosa Storia passata ma anche futura, sarà protagonista sabato 11 maggio dell’evento artistico Piazza Tevere a Filo d’Acqua: una giornata di talk e proiezioni sui muraglioni di Piazza Tevere – in corrispondenza del murales di Kentridge – per ripensare nuovi scenari di una Capitale inclusiva, ecosostenibile.
A Roma l’evento “Piazza Tevere a Filo d’Acqua”
Sarà questa un’iniziativa che unirà ambiente e creatività per riflettere sulla natura del fiume stesso, creando anche una rete di collegamento tra sociale e ambiente. Il Tevere connesso dalle antiche leggende con la fondazione di Roma, ebbe sempre un ruolo fondamentale per la vita e l’economia della città. Piazza Tevere a Filo d’Acqua è un’iniziativa che ospiterà in anteprima la proiezione Tevere Expo di Iginio De Luca, artista poliedrico, provocatorio e visionario. Numerosi gli interventi previsti: l’architetta Flaminia Bonifaci di Fontana più Stella, Andrea Conti (Andreco), Raffaella Bullo (Università Poli-tecnica delle Marche), Giorgio De Finis (RIF- Museo delle Periferie), Claudia Pecoraro (museologa e curatrice), Saverio Teruzzi (Cittàdellarte – Fondazione Pistoletto), Adriano Labucci (Assessore alla Transizione Ecologica del I Municipio di Roma), il critico d’arte Pietro Gaglianò, la curatrice Sabrina Vedovotto, Nicolas Martino critico d’arte e l’Assessora alla Cultura del I Municipio di Roma, Giulia Ghia.
L’arte contemporanea per valorizzare il Tevere
A organizzare l’evento sono Fontana più Stella di Flamina Bonifaci e l’Associazione Tevereterno, attiva sul territorio dal 2004, impegnata nel promuovere lo spazio tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, piazza dedicata all’arte contemporanea e luogo pubblico partecipato, aperto a cittadine e cittadini. Presieduta da Rosario Pavia, Tevereterno ha realizzato negli anni una pluralità di iniziative artistiche tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini: prima con le grandi lupe di Kristin Jones e recentemente con le figure di Triumphs and Laments di William Kentridge. Queste opere hanno rivelato le potenzialità del luogo, cercando di valorizzare uno spazio per l’arte contemporanea e per animare il Tevere, sostenendone la trasformazione in parco fluviale: il parco centrale della Capitale.
Intervista a Monica Scanu, vicepresidente di Tevereterno
Abbiamo raggiunto la vicepresidente di Tevereterno, Monica Scanu, la quale dal 2019 è la Presidente del FAI – Fondo per l’Ambiente italiano della Sardegna. Sempre nell’ambito del volontariato, dal 2021 è vicepresidente di Tevereterno, associazione con base a Roma che si occupa di arte contemporanea on site in Piazza Tevere. Tra le sue varie competenze ed esperienze, ha collaborato con Roma Capitale dal 2009 al 2012 e ha fatto parte dello staff dell’Assessore alle politiche culturali e della comunicazione e successivamente nel settore Urbanistica presso l’Ufficio Città Storica. Ecco cosa ci ha raccontato sui progetti di Tevereterno.
Partiamo dall’Associazione Tevereterno: come nasce questo progetto, qual è la sua storia e il suo punto focale?
Quella di Tevereterno è una storia molto bella, una storia di passione e di energie: è stata fondata nel 2004 dall’artista italoamericana Kristin Jones, attualmente presidentessa emerita, e dagli architetti Carlo Gasparrini, Rosario Pavia e Luca Zevi. Insieme hanno individuato nel tratto centrale del Tevere che va da Ponte Sisto a Ponte Mazzini in riva destra una “piazza”, uno spazio pubblico dedicato alle arti contemporanee site specific, e hanno visto i muraglioni non più come dei limiti ma piuttosto come superfici destinabili a creazioni di arte effimera da realizzare con tecniche compatibili con il luogo. Nel 2019, Kentridge disse che i muraglioni sarebbero diventati “una lavagna vergine per una nuova scrittura”, successivamente al riassorbimento della sua opera nelle pietre di travertino. Quella dei fondatori fu una bella intuizione: il progetto di Tevereterno dura da vent’anni, dapprima portato avanti da Kristin Jones e dai fondatori con grande passione e poi da una moltitudine di persone che nel corso degli anni insieme a loro si sono impegnati per Tevereterno con sempre nuovi spunti, e da una popolazione di volontari e di iscritti che cresce con costanza.
Si parla di un tratto del Tevere, Piazza Tevere, dove in tutti questi anni avete organizzato manifestazioni artistiche di grande originalità. Qual è l’obiettivo di Piazza Tevere? Tornare a essere uno spazio pubblico?
L’obiettivo di Piazza Tevere coincide con la mission di Tevereterno: essere un luogo di aggregazione – si tratta di uno spazio di 550 metri x 100, con i muraglioni alti 12 metri –destinato all’arte contemporanea e alle opere site specific, e di coinvolgimento per i cittadini romani, i turisti e gli appassionati nella riqualificazione del fiume. In questo luogo pubblico sono state organizzate negli anni manifestazioni artistiche importanti: dal progetto She Wolves di Kristin Jones, all’indimenticabile Triumphs&Laments di William Kentridge del 2016, ai più recenti Witnesses di Maria Thereza Alves, opera del 2022, sino al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto nell’ottobre 2023 nell’ambito delle iniziative del Tevere Day. E ancora: le passeggiate lungo il Tevere, quelle nell’ambito di Open House Rome dal Gianicolo a Piazza Tevere, incontri, visite in altri luoghi lungo il percorso del Tevere, talk, piccoli concerti. Sempre per quanto riguarda la piazza, da anni lavoriamo per il riconoscimento di Piazza Tevere dal punto di vista toponomastico.
Parliamo dell’iniziativa Piazza Tevere a filo d’Acqua: come sarà articolato l’evento?
Innanzitutto l’evento sarà preceduto da una camminata da Ponte Sublicio (si parte alle ore 16 dal lato Porta Portese) a Piazza Tevere, iniziativa nell’ambito del progetto Il Tevere come via giubilare. L’evento Piazza Tevere A filo d’acqua, sviluppato in collaborazione con Flaminia Bonifaci di Fontana più Stella è articolato in tre momenti. I focus dei talks sono “ambiente e arte pubblica”, “Tevere e il suo degrado”, “l’arte come elemento di denuncia ma anche di rigenerazione”. Un primo talk alle ore 18, dal titolo Transizione ecologica e Arte Pubblica, che si aprirà con una introduzione di Rosario Pavia e mia, e un secondo talk alle 19,15, A filo d’acqua, in cui si entrerà nello specifico dell’opera Tevere Expo di Iginio De Luca, con la cui proiezione sui muraglioni si concluderà l’evento. Con noi artisti, museologi, direttori di musei e di fondazioni, critici d’arte, curatori. Parteciperanno ai due talk due assessori del I municipio del Comune di Roma, Adriano Labbucci (Transizione ecologica), e Giulia Silvia Ghia (Cultura), che hanno voluto e contribuito alla realizzazione dell’evento.
Come è avvenuto l’incontro con Iginio De Luca?
Conosco da tempo l’opera di Iginio De Luca e proprio di recente avevo visto uno dei suoi lavori in una collettiva presso la galleria romana Blocco 13, ma in realtà in questo caso è stata la sua gallerista, la nostra neoiscritta Flaminia, che ci ha proposto la sua opera Tevere Expo, già premiata nell’ambito di “Cantica 21. Italian Contemporary Art Everywhere”, opera di grande impatto visivo e interessante perché parla del Tevere e pone interrogativi importanti sulle sue condizioni.
Qual è il rapporto tra arte e città, arte e natura?
A mio avviso c’è una grande necessità di arte contemporanea nelle città, nelle sue parti storiche e in quelle più recenti. C’è bisogno dell’arte per richiamare l’attenzione dei nostri cuori e dei nostri occhi distratti sui luoghi e sull’ambiente, sulla loro bellezza, sul loro stato di degrado, per aiutarci a capirne l’importanza, a leggerli con sguardo diverso, e stimolarci per agire, fare qualcosa per risolvere, migliorare, crescere. Ogni evento artistico che si svolge negli spazi pubblici delle città ha un significato importante, che non è solo quello dell’opera in se stessa, già grande, ma anche quello dello spazio antropizzato, costruito o naturale che lo circonda. L’una rende più prezioso l’altro e viceversa. L’arte è ossigeno e nutrimento per la mente, gioia per gli occhi e per il cuore: è vita, lì dove c’è lei, c’è armonia, che si crea sia con la città sia con l’ambiente, gli spazi in cui si svolge la vita dell’uomo.
Siamo in un contesto delicato, quello del Tevere. Spesso luogo dimenticato, negli anni zona di degrado.
Il Tevere è come un nastro che collega molte parti della città, è un luogo amato, vissuto, e fonte di sostentamento per alcuni, come le due famiglie di pescatori che operavano dopo Ponte Marconi. Nella sua parte urbana più centrale scorre fra argini molto alti, realizzati nel 1870: il fiume non si vede, si percepisce, si sente, ma per raggiungerlo devi comunque scendere parecchi gradini, oppure arrivare a piedi dai punti in cui è possibile. Diventa luogo di degrado quando non c’è progetto, non c’è manutenzione né gestione, quando mancano l’illuminazione, la pulizia, le sedute. A ottobre scorso realizzammo con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto una edizione dell’opera di Pistoletto Terzo Paradiso, collocando secondo un disegno dell’artista 22 panchine lungo Piazza Tevere. Ecco, quelle panchine,al di là delle manifestazioni organizzate da Tevereterno, divennero giorno e notte luogo di aggregazione per cittadini e turisti di ogni età.
La collaborazione tra Tevereterno e Fontana più Stella. Parla l’architetto Flaminia Bonifaci
Promotori dell’evento dell’11 maggio 2024, oltre a Tevereterno, è anche Fontana più Stella dell’architetto Flaminia Bonifaci, che ci racconta il rapporto di collaborazione in occasione della proiezione del video di Iginio De Luca.
Architetto, come nasce il progetto artistico insieme a Tevereterno?La video proiezione in anteprima del video Tevere Expo dell’artista Iginio De Luca trova in Piazza Tevere uno spazio naturale di accoglienza.I muraglioni per l’occasione si faranno grande schermo. Ma Piazza Tevere è molto di più: un progetto dell’associazione Tevereterno per rendere tale ambito uno spazio pubblico vivo. Ed è proprio questa la riflessione dell’artista, quella di illuminare il fiume, l’inconscio della città, restituendolo allo spazio pubblico.
Raccontiamo anche la progettualità di Fontana più Stella e qual è il suo obiettivo, il suo focus.
Ho avuto il piacere di condividere l’opera dell’artista insieme all’associazione Tevereterno e promuoverla attraverso la sponsorizzazione di Fontana più stella, una residenza a Roma con un rapporto privilegiato con il fiume per storia e posizione ma anche un progetto di promozione della scena culturale della città.
Alessandra Paparelli
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