A Roma una performance con 3 persone pagate 300€ per dormire una notte al museo in diretta social
I due artisti pionieri della Net Art portano all’Accademia Nazionale di San Luca un progetto che mette in comunicazione, attraverso il web, persone pagate per essere riprese mentre dormono. Una declinazione del tema dell’archetipo, che ispira il ciclo curato da Bartolomeo Pietromarchi
Quasi un cerchio di fuoco, simulato dalla scritta al neon “FUORI DALLA GRAZIA DI DIO”, al centro della sala conferenze di Palazzo Carpegna, a Roma, per l’occasione “tinta” di rosso. Il set estemporaneo di un rituale collettivo, officiato da Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976). All’artista è spettato il compito, lo scorso 23 aprile, di inaugurare il ciclo di performance Archetipi, curato da Bartolomeo Pietromarchi all’Accademia Nazionale di San Luca.
Il ciclo di performance “Archetipi” all’Accademia Nazionale di San Luca
Un progetto nato come costola della mostra Rifrazioni 15 curatori X 15 artisti – mostra collettiva in scena fino al prossimo 28 giugno, che riflette sul ruolo della storica Accademia romana come “casa degli artisti”, chiamando 15 artisti a interpretare i suoi spazi, e dunque offrendo al pubblico l’occasione di visitare ambienti solitamente inaccessibili – per esplorare il concetto di “archetipo” attraverso la performance artistica. “Gli archetipi” spiega Pietromarchi “compaiono nei miti, nelle religioni, ma anche nei sogni; formano categorie simboliche che strutturano culture e mentalità e orientano il soggetto verso la sua evoluzione interiore. Gli archetipi sono fondamentalmente caratterizzati dal fatto che uniscono un simbolo a un’emozione, incarnano nella mente depositi permanenti di esperienze ripetute continuamente per generazioni, immagini primordiali condizionate dall’immaginario e dalla rappresentazione”. Il ciclo si articolerà così fino al termine della mostra, con altri tre appuntamenti (a ingresso libero fino a esaurimento posti), a cominciare dalla “performance globale online” Sleep Mode, presentata da Eva e Franco Mattes.
Le performance “Sleep Mode” di Eva e Franco Mattes
Pionieri della Net Art – già negli anni Novanta, agli albori di Internet, noti come il duo 0100101110101101.org – i due artisti bresciani sono da sempre impegnati a riflettere sulle implicazioni sociali e culturali dell’uso della tecnologia, mostrando anche le tendenze e i comportamenti voyeuristici o al contrario esibizionistici alimentati dalla sfera virtuale, così come le abitudini più quotidiane e banali che caratterizzano il rapporto di tutti noi con il web. La performance Sleep Mode, presentata per la prima volta all’Accademia Nazionale di San Luca, il 7 maggio a partire dalle 19, si concentra ora sul sonno, “come ultima frontiera che ancora, o forse ora non più, resiste alla dimensione speculativa economica e finanziaria”. Per otto ore consecutive, fino alle 3 di notte, 3 persone – scelte e ingaggiate dagli artisti via Instagram: “Get paid to sleep, 300 dollari per una notte” – saranno riprese e mandate in onda live, mentre dormono. La performance sarà visibile in diretta sul canale Instagram degli artisti, e contemporaneamente proiettata in forma di grande installazione all’Accademia (solo fino alle 21.30). Inoltre, una puntata del programma dell’artista americano Joshua Citarella su Twitch, dedicata proprio a Sleep Mode, offrirà l’opportunità agli utenti di commentare in diretta ciò che stanno osservando. Poi il ciclo proseguirà con Monica Bonvicini (e la partecipazione di Silvia Calderoni) il 21 maggio, e si concluderà il 27 giugno con la performance di Anna Franceschini.
Livia Montagnoli
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