Il Museo di Carmen Thyssen a Barcellona si farà negli spazi dell’ex Cinema Comèdia

La consorte del defunto barone Heinrich Thyssen-Bornemisza ha molto contribuito negli ultimi 30 anni alla divulgazione del patrimonio d’arte collezionato da suo marito – oggi di proprietà dello Stato spagnolo – esposto a Madrid. Ma anche Carmen Cervera è una grande collezionista, e torna nella sua città per aprire un museo

Ci vorrà del tempo prima di salutarne l’apertura, ma il museo di Carmen Thyssen a Barcellona si farà. Un ritorno nella città che le ha dato i natali a lungo ambito dalla baronessa, al secolo Carmen “Tita” Cervera (già Miss Spagna nel 1961, e dal 1985 assurta al rango nobiliare in Thyssen-Bornemisza), capace di coniugare la passione per l’arte con un inconfutabile afflato mecenatistico.

Museo Carmen Thyssen a Sant Feliu de Guixols, render
Museo Carmen Thyssen a Sant Feliu de Guixols, render

La baronessa Carmen Thyssen e i suoi musei in Spagna

Se oggi Madrid può esporre, nell’omonimo museo del Paseo del Prado, il nucleo più ricco della collezione del suo defunto consorte, il barone tedesco Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon, lo deve a lei, che riuscì a convincerlo nel 1992.
Al 2011 data invece l’inaugurazione del Museo Carmen Thyssen di Malaga, dedicato alla pittura spagnola – prevalentemente andalusa – del XIX secolo, ospitato in un edificio del XVI secolo; mentre nel 2017 ha aperto la sede di Andorra, dove la baronessa risiede. Ancora diversa è la storia dello spazio espositivo di Sant Feliu de Guíxols, in Catalogna, ospitato dal 2012 nell’ex monastero Palacio del Abad, finora utilizzato solo per mostre temporanee, e attualmente chiuso in vista della ristrutturazione che, a partire dal prossimo autunno, permetterà di trasformarlo nel futuro museo Cervera, con l’aggiunta di una nuova costruzione (in netto ritardo sui tempi previsti: il progetto avrebbe dovuto concretizzarsi già nel 2019, ora si punta al 2025).

Museo Thyssen Bornemisza, Madrid, Salas Coleccion Permanente Carmen Thyssen
Museo Thyssen Bornemisza, Madrid, Salas Coleccion Permanente Carmen Thyssen

Il nuovo museo di Carmen Thyssen a Barcellona

I pittori catalani presenti in collezione Thyssen disporranno però anche di un palcoscenico più ambito, sebbene in passato la baronessa avesse mostrato rassegnazione rispetto alla possibilità di approdare a Barcellona, più volte vagliata e naufragata di fronte a difficoltà burocratiche (a partire dal 2013 Carmen Thyssen ha intrapreso un braccio di ferro con il Ministero della Cultura spagnolo per ricevere una compensazione economica in caso di trasferimento di un centinaio delle sue opere da Madrid a Barcellona). Negli ultimi giorni di maggio, invece, la prospettiva è cambiata: Carmen Cervera ha infatti raggiunto, con il sostegno del fondo d’investimento Stoneweg, un preaccordo per aggiudicarsi la trasformazione e la gestione per i prossimi 25 anni dell’ex Cinema Comèdia, situato all’incrocio tra il Paseo de Gràcia e la Gran Via del capoluogo catalano, di proprietà delle famiglie Pla e Planas.

La collezione della baronessa Thyssen all’ex Cinema Comèdia

L’edificio – sul quale, dalla cessata attività del cinema lo scorso gennaio, gravitavano diverse offerte, sempre legate alla realizzazione di progetti culturali – dovrebbe dunque diventare il Museo Carmen Thyssen-Bornemisza di Barcellona, con l’idea di esporre “le migliori opere dell’arte catalana”, proponendosi come spazio centrale nella vita culturale della città attraverso l’organizzazione di attività ed eventi che promuovano il ruolo del collezionismo per la divulgazione dell’arte.
Il condizionale, però, è ancora d’obbligo, perché solo nelle prossime settimane inizieranno le trattative vere e proprie per definire i termini del progetto e dirimerne l’aspetto più spinoso: le opere destinate a Barcellona provengono dalla collezione privata della baronessa, ancora di sua proprietà anche se negli ultimi anni esposta a Madrid, accanto alla collezione che fu del barone Heinrich Thyssen-Bornemisza acquistata dallo Stato già nel 1993. La baronessa, non più disposta ad avallare il prestito gratuito (con relativa “minaccia” di alienare o trasferire all’estero i suoi capolavori più noti, come fu per Mata Mua di Guaguin, poi rientrato all’ovile), ha raggiunto nel 2021 un accordo economico con il Ministero della Cultura. In 15 anni, Carmen Cervera e suo figlio Borja Thyssen saranno compensati con 97,5 milioni di euro per l’affitto di 429 opere, con una clausola vantaggiosa per la famiglia Thyssen, autorizzata a disporre liberamente di tre opere della collezione. Si potrà procedere su queste premesse?

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati