Sculture fatte con l’alfabeto Braille che compie 200 anni. Fulvio Morella crea una medaglia d’artista: la mostra a Parigi
Inventore del “braille stellato” e fautore di un’arte che si comprende solo usando tutti i sensi e collaborando con gli altri, l’artista lombardo è protagonista all’INJA di Parigi con una mostra che spinge a superare i limiti
Si chiama Ailes de Mouette (“ali di gabbiano”) la medaglia che Fulvio Morella (Grosio, 1971) ha ideato per tributare il suo omaggio alle prossime Olimpiadi, in procinto di svolgersi a Parigi. E proprio nella capitale francese sarà esposta, per la prima volta, insieme alle opere in mostra presso l’INJA – Institut National Des Jeunes Aveugles, dal 26 giugno al 22 settembre 2024. L’artista lombardo arriva in Francia con una personale che racconta la sua consuetudine con l’arte tattile, a partire da un peculiare approccio alla tornitura del legno, fulcro di una ricerca estetica che si spinge oltre la funzionalità dell’oggetto.
Fulvio Morella e l’arte tattile
Morella, fresco vincitore (nel 2023) del Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade– riconoscimento nato nel 2015 per omaggiare artisti, architetti e intellettuali che hanno contribuito allo sviluppo culturale e sociale dell’Italia – è non a caso conosciuto con l’appellativo di “artista del braille”, autore di lavori che richiedono l’utilizzo di più sensi, oltre alla vista, per essere esplorati e compresi. “La ricerca di Fulvio Morella si distingue per il profondo impegno nell’esplorare la dimensione inclusiva e multisensoriale dell’arte” recita la motivazione del Premio d’Andrade “Il motto ‘con le mani non solo fai, ma conosci il Mondo’ riflette la convinzione dell’artista che l’arte e il bello siano uno strumento per superare ciò che l’essere umano definisce come limite, ma che in realtà è soltanto frutto di una parziale comprensione della realtà in cui vive”. La vista è così accompagnata dal gusto e dal tatto, ma anche dall’udito; e fondamentale è anche la collaborazione tra il pubblico, che spinge al superamento dei limiti individuali.
L’invenzione del “braille stellato”
Esito particolarmente felice di questo pensiero, nella storia artistica di Morella, è il progetto Blind Wood avviato nel 2019, fondato sull’invenzione del braille stellato: un ciclo di lavori, ancora aperto, che comprende quadri-scultura in metallo e legno tornito in cui l’artista ha unito il senso della pittura alla tridimensionalità della scultura e al braille, inteso in una accezione estetica e morale universale. Il braille, nelle opere dell’artista, non è più solo mezzo di comunicazione per non vedenti, ma strumento per scrutare al di là dell’apparenza. E diventa un alfabeto – il cosiddetto “braille-stellato” – battezzata nel 2022, in cui i punti che caratterizzano la scrittura in rilievo si trasformano in corpi celesti, alludendo alla possibilità di trascendere i limiti terreni.
La medaglia “Ailes de Mouette” di Fulvio Morella
La medaglia che dà il titolo alla mostra – omaggio a Louis Braille che all’INJA morì, dopo esserne stato allievo e insegnante, codificando il sistema di scrittura tattile che porta il suo nome tra il 1824 e il 1825 – è stata creata da Morella su commissione dell’Associazione Italiana Cramum e dell’INJA stesso, per celebrare il bicentenario dell’invenzione del braille, oltre che l’edizione francese dei Giochi Olimpici. Realizzata in 22 esemplari in argento 999, richiama lo spirito olimpico di fratellanza e inclusione e reca le scritte in braille stellato “dal limite all’infinito” e “ali di gabbiano”; entrerà da subito a far parte delle collezioni della Monnaie de Paris e del Kunsthistorisches Museum di Vienna. “In una società caratterizzata da un’immagine effimera e fuggevole, la scelta di realizzare una medaglia d’artista è un gesto quasi ideologico” spiega a riguardo Sabino Maria Frassà, che della mostra parigina è curatore, insieme a Stéphane Gaillard “Non si tratta di creare una semplice scultura in miniatura o un multiplo d’artista, ma di lasciare un segno tangibile di un messaggio corale e condiviso, che racconta le nostre radici storiche e culturali”.
La mostra di Fulvio Morella a Parigi
Ma l’esposizione allestita all’istituto in Boulevard des Invalides mostrerà anche i quadri-scultura Blind Wood, una selezione di opere realizzate dall’artista negli ultimi cinque anni, che, attraverso il Braille, rileggono in ottica contemporanea noti monumenti, luoghi storici e simboli dell’antichità, dal Tempio di Delfi al Teatro di Tuscolo, alle ali di un gabbiano. Il risultato è che nessuno – vedente o non vedente – riesce ad avere una comprensione esaustiva dell’opera: la soluzione è il “vivere” questi quadri insieme, aiutandosi gli uni con gli altri, ciascuno con i propri limiti.
Fulvio Morella e l’incontro con il Braille
“Da trent’anni creo opere che tutti possano toccare e vivere a modo loro. Poi è avvenuto l’incontro con il braille, attraverso un libro d’antiquariato acquistato casualmente e dedicato ai 100 anni dalla morte di Louis Braille” ricorda Morella “La sua vita e la sua genialità fin da bambino hanno cambiato il mio modo di vedere le cose. Ho studiato il braille come vedente, innamorandomi sempre di più. Quella carta bianca con quei punti ha un’espressività estetica e una raffinatezza che dovevo raccontare e valorizzare. Ho poi unito il braille al legno, alla stoffa, alle stelle e ora a una medaglia d’argento”.
Livia Montagnoli
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