12 pittori in mostra a Milano per parlare di pittura attraverso più generazioni
Provengono da varie regioni della Penisola e alcuni vivono all’estero i 12 pittori presentati da Antonio Colombo Arte Contemporanea in un’esposizione che racconta gli stili e le tendenze di più generazioni, dalla figurazione all’astrazione
Certo, certissimo…anzi probabile. È un tributo al giornalista e scrittore Ennio Flaiano (Pescara, 1910 – Roma, 1972) e al celebre paradosso con cui evidenziava il labile confine tra il vero e il falso PITTORI D’ITALIA. Giovani, giovanissimi… anzi maturi, che negli spazi di Antonio Colombo Arte Contemporanea a Milano presenta – fino al 19 luglio 2024 – le opere di 12 artisti che lavorano con il medium pittorico, dalla figurazione all’astrazione.
“Pittori d’Italia”. Gli artisti in mostra a Milano
Con l’obiettivo di restituire una variegata congerie di stili e tendenze che attraversano lo spettro espressivo della pittura (ormai al centro di numerose mostre in gallerie e rassegne) gli artisti selezionati dal curatore Ivan Quaroni sono 108 (Guido Bisagni, Alessandria, 1978), Nicola Caredda (Cagliari, 1981), El Gato Chimney (Milano, 1981), Jacopo Ginanneschi (Grosseto, 1987), Agnese Guido (Lecce, 1982), Dario Maglionico (Napoli, 1986), Fulvia Mendini (Milano, 1966), Riccardo Nannini (Grosseto, 1980), Silvia Negrini (Sondrio, 1982), Silvia Paci (Prato, 1990), Paolo Pibi (Oristano, 1987) e Melania Toma (Padova, 1996).
“Pittori d’Italia”. Una mostra attuale
La pittura in Italia è tornata attuale e lo testimoniano le numerose mostre in gallerie d’arte e recenti rassegne istituzionali. “Il problema della pittura (l’arte più difficile che ci sia)”, scriveva Giorgio de Chirico, “non si risolve a chiacchere e facilonerie”. Dunque, la pratica pittorica, per una selezione dei pittori odierni, dovrebbe basarsi su presupposti qualitativi.
La mostra “Pittori d’Italia” a Milano. La selezione
“Gli artisti selezionati provengono da varie regioni d’Italia, alcuni hanno vissuto o vivono all’estero, a dimostrazione che se un genoma italico della pittura esiste, non può che essere spurio, contaminato, ibrido. Nessun genius loci può descrivere le complesse circostanze che hanno contribuito alla loro formazione. Per fortuna, nessun pittore la cui arte sia intimamente italiana ha mai dovuto esibire un certificato di cittadinanza”, racconta Ivan Quaroni.
Caterina Angelucci
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