A Roma la mostra che racconta le coppie dell’arte

Alla Mucciaccia una mostra mette in confronto le opere di otto coppie di artisti contemporanei. Otto storie in cui l’arte si unisce ai sentimenti, in un esperimento pop ricco di curiosità sui protagonisti

Coppie nell’arte, coppie nella vita. La Mucciaccia Gallery di Roma accoglie la mostra Tête-à-tête, che mette a confronto gli artisti – nonché partner – Sue Arrowsmith & Ian Davenport, Nick Carter & Rob Carter, Charlotte Colbert & Philip Colbert, Rossella Fumasoni & Piero Pizzi Cannella, Ilya and Emilia Kabakov, Carolina Mazzolari & Conrad Shawcross, Annie Morris & Idris Khan, Shirin Neshat & Shoja Azari.
Un esperimento pop divertente e accattivante, in cui però non mancano alcune riflessioni di genere e autoriali. Interessa al fruitore il dietro le quinte, la biografia che si fa pettegolezzo, o piuttosto è meglio osservare la specularità tra i lavori artistici di due artisti innamorati, senza sapere nulla della loro vita privata?  

Le coppie nella mostra Tête-à-tête alla Mucciaccia Gallery a Roma

Le migliori coppie presenti in mostra sono tre. A partire da Charlotte Colbert (NYC, 1987) e Philip Colbert (Scozia, 1979), assolutamente giocosi e travolgenti. Le meravigliose e coloratissime sculture in ceramica dipinta e in acciaio inox di Charlotte si sposano perfettamente con le sculture e i dipinti ad olio su tela di Philip. Si coglie in entrambi una predilezione per il fantastico ed il simbolico: l’occhio di lei, l’aragosta di lui. 
Si è colti poi dalla medesima aura meditativa nel misurarsi con le opere di Carolina Mazzolari (Milano, 1981) e Conrad Shawcross (Londra, 1977). Le silenziose tele cucite di lei presentano la stessa eleganza formale delle sculture geometriche in acciaio di lui. 
A legare Rob & Nick Carter, nati nel Regno Unito rispettivamente nel 1968 e 1969, è la stessa vocazione a spingersi oltre i confini delle nuove tecnologie. Così i due lavorano insieme nella resa in acrilico su legno di una Venere di Botticelli alla Warhol, utilizzando un braccio robotico a sei assi. E uniti nella creazione di una Venere di Dresda (Giorgione) digitale. Collocata con ironia entro un’opulenta cornice barocca, la dea si muove e il paesaggio intorno a lei cambia gradualmente, poiché si tratta, in realtà, di una peculiare opera video di due ore e mezza trasmessa in loop.  

Tête-à-Tête, installation view at Mucciaccia Gallery, Roma, 2024. _Photo Monkeys Video Lab
Tête-à-Tête, installation view at Mucciaccia Gallery, Roma, 2024. _Photo Monkeys Video Lab

Le opere in mostra alla Muciaccia di Roma

È certo di colore sapere che Sue Arrowsmith (Manchester, 19) e Ian Davenport (Sidcup, 1966) si sono incontrati al Goldsmith College di Londra negli anni ’80 e d’interesse il fatto che abbiano dato il via allo sviluppo degli YBA. Un gruppo di artisti che ha debuttato a Freeze con la curatela di Damien HirstMa ciò che cattura lo sguardo è la foglia oro nei lavori di Sue e le tele multicolor di Ian, ispirate al Rinascimento, alle icone antiche, a Beato Angelico. Una coppia di sperimentatori del colore e della forma. Veniamo a sapere che Annie Morris (Londra, 1978) e Idris Khan  (Birmingham,1978) si sono conosciuti all’opening di una mostra Londra e sposati in Francia l’anno successivo. Che Piero Pizzi Cannella (Rocca di Papa,1955) e Rossella Fumasoni (Roma, 1965) hanno celebrato le proprie nozze nel ’97 a Ischia. Ed anche che l’artista Emilia Kabakov (Dnipropetrovsk – URSS, oggi Dnipro, Ucraina 1945), l’anno scorso ha perso il marito Ilya (Dnipropetrovsk – URSS, oggi Dnipro, Ucraina 1933 – New York 2023). O che gli artisti-registi iraniani e politicamente attivi Shirin Neshat (Qazvin, Iran, 1957) e Shoja Azari (Shiraz, Iran 1957), si sono incontrati per la prima volta nel ’97. 
Ma cosa aggiungono queste informazioni all’opera? Sono davvero utili per la loro valutazione? È di nuovo l’occasione per riflettere sul concetto di autorialità. Nel mondo dell’arte conta più l’artista o l’opera? La sua biografia o l’estetica che esprime?
Le corrispondenze sottili tra due animi creativi che scelgono di accompagnarsi nella vita, sono segrete. A noi il piacere di scoprirne, immaginarne, individuarne le tracce.

Francesca de Paolis

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Francesca de Paolis

Francesca de Paolis

Francesca de Paolis si è laureata in Filologia Moderna con indirizzo artistico all'Università La Sapienza di Roma proseguendo con un Corso di Formazione Avanzata sulla Curatela Museale e l'Organizzazione di Eventi presso l'Istituto Europeo di Design (IED). Ha insegnato Storia…

Scopri di più