A Siena Banca d’Italia vende Palazzo delle Papesse. Tornerà a essere centro d’arte contemporanea
L’ente organizzatore di mostre Opera Laboratori con base a Firenze e già molti interessi a Siena si insedia nella storica residenza di Caterina e Laudomia Piccolomini, sorelle di Papa Pio II. Dopo le improbabili mostre su Salvador Dalì finalmente una destinazione culturale?
La nuova vita del Palazzo delle Papesse a Siena, anche conosciuto come Palazzo Piccolomini e costruito nel XV secolo su progetto di Bernardo Rossellino, è all’insegna dell’arte contemporanea come esordisce Beppe Costa, presidente e amministratore delegato di Opera Laboratori, l’ente organizzatore di mostre ed eventi culturali che tra Firenze, Siena e Roma gestisce ben 45 siti museali. A questi si aggiunge ora anche il palazzo di Caterina e Laudomia Piccolomini che (in vendita da anni) da proprietà della Banca d’Italia passa a una società del gruppo Opera diventando un centro culturale per grandi mostre.
Opera Laboratori acquista il Palazzo delle Papesse a Siena. L’investimento
Si aggira attorno ai 5 milioni di euro l’investimento sostenuto da Opera Laboratori per acquistare il Palazzo delle Papesse. Una cifra che il gruppo intende far rientrare, oltre organizzando mostre, ospitando eventi esclusivi, attività didattiche e laboratori per bambini e una libreria con bookshop e merchandising vario. In più anche un bistrot con caffetteria, aperto anche a chi non frequenta il museo, contribuirà al nuovo corso del palazzo.
Opera Laboratori acquista il Palazzo delle Papesse a Siena. Le prime mostre
Tra Piazza del Campo e il Duomo di Siena, il prestigioso immobile è già pronto alla riapertura da settembre 2024 con un’esposizione sullo scultore e pittore argentino Julio Le Parc (Mendoza, 1928) in collaborazione con Galleria Continua ad affiancare Opera Laboratori nella produzione della mostra sul maestro dell’arte cinetica e dell’Op Art che, successivamente, da inizio 2025 passerà il testimone a quella su Hugo Pratt (Rimini, 1927 – Pully, 1995). Quest’ultima – a cura di Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem, con il progetto dell’architetto Giovanni Mezzedimi –, organizzata in occasione del ventennale della prima mostra senese e dei trent’anni dalla morte del fumettista e padre di Corto Maltese, sarà la prima tappa di un percorso che coinvolgerà diverse sedi museali del gruppo Opera Laboratori e che quindi fa pensare che la collaborazione con la galleria nata a San Gimignano nel 1990 e che ora conta sedi in tutto il mondo sia solo occasionale. “L’azione non rappresenta solamente un grande passo per la nostra società, ma è un investimento fatto per il mondo della cultura. Palazzo delle Papesse dialogherà con tutte le istituzioni culturali italiane e internazionali e inviterà i suoi ospiti ad avere uno sguardo sul futuro”, commenta Costa.
Opera Laboratori acquista il Palazzo delle Papesse a Siena. La storia degli ultimi anni
Non si possono dimenticare le polemiche sull’ultima mostra presentata al Palazzo delle Papesse nel 2020 su Salvador Dalì, organizzata grazie alla concessione della Banca d’Italia al mercante d’arte Beniamino Levi e con cui il palazzo riapriva dopo 12 anni di inattività. Tralasciando il discusso business di Levi che riproduce le sculture dell’artista di Figueres sostenendo di averne il diritto (con puntuale risposta della Fondaciò Gala-Dalì che sostiene che quelle non sono di più di riproduzioni tridimensionali di opere pittoriche e dunque non autentiche), quello che era diventato dalla fine degli Anni Novanta il palazzo, ossia un vero e proprio centro per l’arte contemporanea grazie a Sergio Risaliti prima e poi negli Anni Duemila a Marco Pierini, è stata una meteora che velocemente si è spenta senza lasciare traccia.
Opera Laboratori acquista il Palazzo delle Papesse a Siena. Nuove prospettive
“Visione, apertura e pluralità” sono le tre parole scelte per restituire la nuova identità del Palazzo delle Papesse, la cui immagine è curata da Lorenzo De Rita e The Phosphorescent e che sceglie come logo degli occhi, con facile riferimento Galileo Galilei che proprio da Papa Pio II fu invitato a palazzo nel 1613 ma anche con un riferimento alle lune, simbolo della nobile famiglia senese dei Piccolomini. L’augurio è dunque quello di poter pensare Palazzo delle Papesse nuovamente come centro d’arte contemporanea e non solo come contenitore di mostre troppo spesso di cattivo gusto. Sicuramente l’impegno di Opera Laboratori dovrà tenere uno standard altissimo vista la cornice in cui si insedia e il cui acquisto accompagna quello del Visitor Center, un centro informazioni turistico posto proprio davanti a Piazza del Campo e a due passi dal Palazzo delle Papesse. E a cui si aggiungono anche altri investimenti legati al turismo (bar, ristoranti e punti merchandising del gruppo Eroica) e nuove istituzioni da prendere in gestione, come Palazzo Fava a Bologna. A Siena c’è chi esulta per un nuovo attrattore culturale che potrà richiamare turismo di qualità e chi continua a essere dubbioso sul potere sempre più pervasivo di Opera Laboratori in città: “un tempo erano una società di servizio per i comuni, ora sono i comuni a essere a servizio loro”. Vedremo, la sensazione è che comunque le cose vadano a migliorare rispetto alla situazione precedente.
Caterina Angelucci
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