L’arte monumentale ed effimera di Saype ai piedi delle Piramidi di Giza
Ai piedi delle maestose Piramidi di Giza è apparsa una nuova grande opera di Saype. Un video mostra la realizzazione e il risultato finale di questa ennesima tappa del progetto "Beyond Walls"
Saype, artista franco-svizzero noto per le sue opere di land art effimere e di grandi dimensioni, continua a girare il mondo con il progetto Beyond Walls.
Per ambientare il suo ultimo lavoro Saype ha stavolta raggiunto la piana delle Piramidi di Giza, ormai spazio d’elezione per eventi artistici e culturali – pensiamo ad esempio alla mostra internazionale Forever Is Now, che ospita installazioni contemporanee, o ai ripetuti concerti al cospetto delle tombe faraoniche.
L’opera di Saype tra le Piramidi d’Egitto
Estesa su una superficie di 900 metri quadrati, l’ultima opera di Saype è frutto di un lungo lavoro: raffigura il solito soggetto di due mani che si intrecciano, una delle quali ha appesa al polso una croce egizia, simbolo di vita e omaggio al Paese ospite.
“Questo luogo è stato scelto non solo per la sua bellezza, ma anche perché incarna l’eternità” ha detto l’artista e ha aggiunto: “L’opera rappresenta un collegamento tra passato e presente, unendo le civiltà attraverso il tempo e lo spazio. È un omaggio al patrimonio dell’umanità e un promemoria della nostra responsabilità condivisa per il futuro”.
Realizzato con pigmenti biodegradabili, costituiti da carbone e gesso, il monumentale disegno è destinato a scomparire. Esso rappresenta la ventesima tappa del progetto mondiale Beyond Walls. Stavolta la difficoltà maggiore per Saype è stata quella di aver dovuto lavorare su un terreno battuto quotidianamente dalla presenza umana e di cammelli, che alteravano la base per il suo intervento.
Il progetto Beyond Walls di Saype
“Fin dall’inizio di questa avventura, il mio obiettivo è stato quello di creare opere d’arte che trascendano i confini e uniscano le persone attorno a valori comuni come la solidarietà, la speranza e l’umanità. Ogni murale realizzato è un simbolo della nostra capacità di superare le divisioni e costruire un mondo più inclusivo e pacifico” ha spiegato Saype.
Dopo Torino, Venezia, Belfast, Copacabana, Pavillion sul Monte Bianco e Ginevra, solo per citare alcune delle tappe del progetto Beyond Walls, le grandi opere di Saype continueranno il loro viaggio, per lanciare un segno senza lasciare traccia.
Roberta Pisa
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