“A Firenze non si può lavorare!”. La galleria Secci chiude la sua sede e punta su Milano e sull’estero
“A Firenze il pubblico non sembra un granché interessato” dice il gallerista fiorentino che dopo aver aperto anche a Pietrasanta e Milano lascia la città natale per puntare sulle altre sedi e su un’apertura fuori Italia
“È con grande emozione che vi annuncio personalmente che, dopo 10 anni di attività, 48 mostre realizzate in galleria, numerosi progetti esterni alla città e oltre 100 artisti esposti, la sede di Firenze chiuderà definitivamente al pubblico oggi. Questo momento segna la fine di un capitolo professionale molto intenso, ma anche l’inizio di nuovi e promettenti progetti che guideranno il futuro di Eduardo Secci Gallery”, esordisce così Eduardo Secci, proprietario dell’omonima galleria che dal 28 giugno 2024 conterà “solo” le due sedi di Milano e Pietrasanta. Ma non è l’unico in città ed ecco perché.
La galleria di Eduardo Secci chiude la sua sede fiorentina. Le motivazioni
“Per me è un vero dispiacere chiudere a Firenze, la città dove ho iniziato. Ma qui non si può lavorare. L’arte contemporanea è considerata di serie B e questa cosa l’ho scoperta quando nel 2021 ho aperto a Milano, dove ho avuto pubblico e seguito, in città ha chiuso anche lo spazio internazionale Amanita ed è assolutamente una scelta comprensibile da chi ha una visione globale come la nostra. Da un lato è anche un fallimento, ma ultimamente il fulcro era solo Milano e la sede di Firenze una zavorra che ci rallentava”, racconta Eduardo Secci ad Artribune.
La galleria di Eduardo Secci chiude la sua sede fiorentina. La storia
48 mostre e oltre 100 artisti presentati nella sede di Piazza Carlo Goldoni a Firenze nei 10 anni di attività, da Esther Stocker, Bosco Sodi e Zimoun a Diana Al Hadid, Andrea Galvani e Andre Butzer, tra gli altri. Oltre alle collaborazioni con gli archivi di Titina Maselli, Giò Pomodoro e Michele Parmentier e i progetti curatoriali avviati con le istituzioni cittadine, come le mostre di Kevin Francis Gray al Museo Bardini e Enrique Martinez Celaya al Museo Marino Marini. “Firenze è la città in cui sono cresciuto, dove ho radicato la mia vita e dove speravo di far crescere la mia famiglia. Ho sempre creduto nei miei progetti e ho cercato di trasmettere questa mia passione alla comunità. Tuttavia, spesso non ho riscontrato l’interesse che speravo, il che mi ha portato a cercare riconoscimento altrove, fino ad aprire le sedi di Milano e Pietrasanta”, continua Secci.
La galleria di Eduardo Secci chiude la sua sede fiorentina. I progetti futuri
“Sono felice comunque di anticipare ad Artribune che apriremo una sede all’estero e ci arricchiremo di nuove collaborazioni con curatori internazionali e non, oltre a nuovi importanti archivi con cui lavorare. Il mio obiettivo è sempre stato quello di fare da ponte tra giovani artisti e grandi maestri, arricchendo il dialogo artistico con nuove prospettive”, conclude il gallerista che ora punta tutto su Milano e Pietrasanta.
Caterina Angelucci
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