Cambio di sede a Roma per Spazio Giallo, la galleria-laboratorio creativo si sposta in una ex chiesa
Tra arte, design, musica e danza, il laboratorio creativo da Trastevere sceglie Campo de’ fiori per inaugurare un nuovo capitolo della sua attività a due anni dall’apertura
Era maggio 2022 quando Carolina Levi e Cristiana Pacifico presentavano per la prima volta a Roma Spazio Giallo, una realtà audace e multidisciplinare che “è voglia di evadere e trasformare il quotidiano in altro attraverso modi di percepire e vivere la casa”. Infatti, lo spazio è un vero e proprio laboratorio creativo dove le professioni si incontrano e si mescolano, creando sinergie virtuose tra architetti, designer, artigiani, artisti visivi e performer. E dal 12 maggio 2024 Spazio Giallo cambia sede, spostandosi da Trastevere alla zona di Campo de’ Fiori (all’angolo tra Piazza De’ Ricci e via Monserrato), in una chiesa sconsacrata con due giorni di inaugurazione.
Spazio Giallo a Roma e le iniziative in programma
Si apre con il viaggio immaginario di una bambina che diventa libera la mostra Cresci piccola, cresci libera, che inaugura la nuova sede di Spazio Giallo tra dimensione onirica e incanto metafisico. A cura di Carolina Levi, dal 12 maggio 2024 l’esposizione presenta una varietà di opere che incontrano la fotografia, il design, l’antiquariato e la danza con opere, tra gli altri, di Giulio Rigoni, Zoltan Tombor, Pictalab e Alice Casana: “Questa mostra è come un mondo sognante in cui c’è chi stringe una nuvola come una spugna, dove uno spazio intimo brilla di minuziosi dettagli, popolato di animali quasi chagalliani e da nature morte dai risvolti mitologici. Un mondo che dà vita a una dimensione fanciullesca e piacevolmente ludica”, spiega Levi. In mostra anche le opere della pittrice francese Adele Romany, vissuta tra Settecento e Ottocento, quelle di Benedetto Pietromarchi, Guendalina Salini & Utol, Vittoria Malagò e Ala D’Amico, le creazioni in rete metallica di Benedetta Mori Ubaldini, i collage onirici di Jasmine Bertusi, le lune tascabili della collezione Marea di Lulù Nuti e le resine di Guglielmo Maggini.
Spazio Giallo a Roma e il design
Dopo aver prodotto lo scorso anno la collezione Sherazade, in collaborazione con Studio Sara Ricciardi, Spazio Giallo presenta Madre Fuoco, Sorella Fuoco, un nuovo progetto di design firmato da Ilaria Bianchi e sviluppato all’interno del suo più ampio progetto Temperanza, che consiste in un tavolo, una serie di piatti in ceramica e due totem, tutti interamente dipinti a mano. Si rinnova, poi, la collaborazione tra Spazio Giallo e Pictalab – l’atelier di decorazione d’interni attivo a Milano fondato da Orsola Clerici e Chiara Troglio –, con l’opera Terra Rossa, un dipinto su tela di canapa tessuta a mano che immortala una sfida a tennis in un’atmosfera dai colori Anni 50. Si ispira, invece, a un trionfo da tavola del Settecento l’opera omonima di Simone Crestani, mentre Deesse Bag, la clutch interamente progettata e fatta a mano da Laveria, brand di moda e accessori, è connotata da una forte identità artigianale e tecnologica. Ma non è finita, perché in mostra si aggiungono anche le opere di Matilde Argiolas, Felicia Ferrone, Coreterno, Ccontinua + Mamt, Alessio Scalabrini, Nassi, One to One Objects, Olimpia Montani, Tommaso Garavini, Chiara Grifantini, Tapistelar, Zazie Gnecchi Ruscone con Zazie Lab, Pietrachiara, Ilex Studio, SoniaQQ, Pepemaniak. E poi Lanificio Leo + Rubbettino, Dylan Tripp e Paolo Frattari per Maison Coromandel.
Spazio Giallo a Roma e la danza
Come Neve/Körper è la performance – in programma mercoledì 12 giugno 2024 alle 19 – di Adriano Bolognino, a cura di Eleonora Tempesta, che “indaga il concetto di benessere per ricondurlo al significato ancestrale di protezione, condivisione e fertilità della creazione”. Così, la performance propone “una nevicata improvvisa di corpi in movimento” che fermano il tempo davanti alla visione di un intreccio di fili che generano nuove forme. “La poesia che trasforma il filato in abito rispecchia la creazione artistica del ballerino, entrambi capaci, l’uomo e i versi, di dar vita a qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo”, racconta Tempesta.
Caterina Angelucci
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