In Svezia inaugura OpenArt, la biennale d’arte più grande del Nord
La rassegna d'arte animerà la città svedese di Örebro con opere diffuse. Tra i numerosi lavori in mostra, due grandi installazioni site-specific realizzate da un artista argentino sul rapporto tra esseri umani e natura
A sud della Svezia c’è la città medievale di Örebro, storicamente importante a livello commerciale grazie alla vicinanza al fiume Svartan e alla ferrovia. Tra chiese e parchi, la contea svedese vanta la presenza di un possente Castello, palcoscenico di importanti eventi, tra cui la proclamazione di Jean Baptiste Bernadotteche ha dato il via alla nuova dinastia reale nel primo Ottocento. Oggi la piccola città di Örebro torna protagonista con la nuova edizione di OpenArt, la biennale d’arte più grande del Nord Europa che, dal 15 giugno all’8 settembre 2024, animerà vie, parchi e spazi urbani con opere realizzate da artisti di calibro internazionale. Tra questi, spicca Aaron Nachtailer (Patagonia, 1986) con le sue installazioni Exit/wall ed Exit/clouds pensate appositamente per Standsparken, il parco della città e per l’esterno del castello medievale.
La biennale d’arte “OpenArt” a Örebro in Svezia
OpenArt prende forma nel 2015 e festeggia la sua nona edizione contando la presenza di circa 40 artisti, provenienti da 20 nazioni differenti. Un progetto che ha visto sin dall’inizio la partecipazione di grandi nomi del panorama contemporaneo, come Ai Wei Wei, Pascale Marthine Tayou, la giapponese Chiharu Shiota e la tedesca Cornelia Konrads, e molti altri ancora.
Le opere scelte per l’edizione 2024 animeranno gallerie, edifici, musei e parchi della città di Örebro creando un dialogo con la storia, l’identità e il paesaggio della contea svedese, come nel caso delle opere di Aaron Nachtailer che invitano il pubblico a trovare un equilibro con se stesso e con la natura che lo circonda.
Le installazioni ambientali di Aaron Nachtailer per “OpenArt” in Svezia
Esiste un forte desiderio di evasione alla base di Exit/wall ed Exit/clouds, realizzate dall’artista argentino per la rassegna d’arte svedese. Le opere di grande formato hanno un impatto estetico e onirico sul paesaggio, e intendono instaurare una relazione diretta con il pubblico, sviluppando un dibattito costruttivo per la nascita di una società più responsabile e sostenibile. Essere in relazione con la natura è una condizione peculiare per l’artista. I suoi alberi sono pensati non come segni figurativi, ma come strumenti di una pratica rituale. L’obiettivo è raggiungere l’armonia con la natura, in modo che il mondo segua la sua naturale evoluzione.
Chi è l’artista Aaron Nachtailer
La carriera dell’artista argentino inizia come stilista e textile designer all’Università di Palermo, nella città di Buenos Aires. La sua formazione continua nell’atelier del designer Mariano Toledo, sviluppando esperienze materiche nel campo della pellicceria e presentando le sue realizzazioni a New York, Milano, Berlino e Mosca. Un percorso trasversale tra arte e design focalizzato sulla ricerca della materia naturale che lo conduce a Venezia nel 2016, sperimentando le varie tecniche del vetro soffiato. Negli anni seguenti, l’artista ha approfondito anche la lavorazione del marmo a Carrara e del legno nel Luberon in Francia, realizzando opere che avevano alla loro base la costante ricerca di una nuova spazialità. A settembre, Aaron Nachtailertornerà a Buenos Aires per presentare il progetto Nomad, che si compone in una serie di installazioni immersive site-specific in luoghi iconici e musei, tra cui il Museo Nacional de Bellas Artes, il Museo Larreta, il Centro Cultural Recoleta.
Valentina Muzi
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