Un dialogo tra religioni e trascendenza. Wallace Chan torna a Venezia
Quattro grandi opere di titanio che volteggiano nella mistica “Cappella di Vivaldi” veneziana. Un gioco di rimandi tra mitologia e religione, tra Cristianesimo e Buddismo
In occasione della Biennale 2024, Wallace Chan torna per la terza volta a Venezia con la mostra Transcendencealla Chiesa di Santa Maria della Pietà, portando a compimento la trilogia iniziata nel 2021 con TITANS: A dialogue between materials, space and time.
Il percorso della mostra di Wallace Chan nella Chiesa di Santa Maria della Pietà a Venezia
Le quattro sculture in titanio che compongono il corpus espositivo sono sospese sul soffitto di una Cappella. Un ambiente stretto e lungo, piuttosto spoglio, tranne che per l’altare.
La Chiesa è nota anche come “Chiesa di Vivaldi”, poiché lì il Maestro vi compose alcuni dei suoi brani musicali più famosi. Vi permane un senso di pace, grazie anche alla musica di Brian Eno, che l’artista ha scelto perché gli ricorda le sue esperienze in Tibet.
All’interno di questa Cappella, la disposizione delle sculture suggerisce una graduale transizione da uno stato di conflitto a uno di tranquillità. Il dualismo è un elemento ricorrente nelle opere dell’artista. Un continuo gioco di opposti: materiale e immateriale, perfetto e imperfetto, concavo e convesso, yin e yang.
Le prime due opere di Wallace Chan nella Chiesa di Santa Maria della Pietà a Venezia
La prima opera che si presenta al visitatore ha, ad un primo sguardo, un aspetto grottesco, come di un viso contorto, che ricorda un teschio. Nell’incavo della bocca si trova un altro viso, perché, secondo l’artista “quando guardi gli altri loro guardano te. La grotta nella bocca rappresenta l’introspezione di guardare dentro sé stessi”.
La seconda scultura sembra raffigurare tre volti, ma ad un esame più attento se ne possono contare ben otto. Riflette influenze della mitologia greca, già presenti in TITANS. Il riferimento diretto è ai titani: precedenti agli dei e forze primordiali del cosmo, nonché vicini al materiale di cui sono composte le sculture (titanio, appunto).
Le altre opere di Wallace Chan in mostra
La terza scultura dà l’idea di movimento, di una spirale. “È un Universo. Bisogna sempre scegliere di essere gentili. Buddismo, Cristianesimo, le religioni predicano amore e gentilezza. Per diventare più saggi occorre non essere più accecati dalla realtà fisica”.
La quarta rappresenta invece un tulipano. È il ciclo della vita, ciò che fiorisce poi muore, unito a un altro parallelismo con il tema della Resurrezione nel Cristianesimo. Il fiore “rinasce con più vitalità”. Infine, nell’altare della Cappella sono collocate due statue, una di Buddha e una di Cristo, con i volti scambiati. Quindi Cristo è raffigurato con il corpo nella classica posizione buddista, con la svastica, simbolo dell’infinito e del tutto, sul petto. Buddha, accanto a lui, ha invece rappresentato un cuore e una piccola croce.
Giulia Bianco
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