Casa Italia: alle Olimpiadi gli atleti azzurri in una villa piena di opere d’arte
L'allestimento del villino ottocentesco di Le Pré Catelan, in pieno Bois de Boulogne, ha coinvolto alcuni dei più importanti artisti designer italiani contemporanei
Un percorso scenografico in cui natura, arte, architettura e design d’arredo contribuiscono a creare un’atmosfera d’eccezione. È molto più di una residenza per atleti e team la nuova Casa Italia, che ospiterà i partecipanti e le partecipanti alle gare delle Olimpiadi di Parigi, e i loro team, dal 26 luglio all’11 agosto. Previa inaugurazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si spalancano quindi – anche per il pubblico – le porte de Le Pré Catelan, costruzione in stile Napoleone III immersa nel grande Bois de Boulogne, a due passi dagli Champs Élysées, che per l’occasione rinnova la propria veste con le opere di decine di artisti e designer di primo piano della scena contemporanea italiana.
Casa Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024
L’allestimento ‘totale’ coinvolge sia l’edificio – lo stesso dove si svolse la cena che sancì la nascita dei moderni Giochi Olimpici, nel 1894 – sia la piazzetta antistante e il giardino, ispirandosi in ogni sua parte alla creatività novecentesca italiana e incarnando il concept di questa edizione di Casa Italia, Ensemble, a cura di Lorenzo Pellicelli e Beatrice Bertini (che ha anche co-curato il percorso espositivo con Benedetta Acciari). L’itinerario, che si apre con una replica della scritta “Italia” del Padiglione Italiano alla Biennale di Venezia, è scandito in spazi concentrici (separati grazie a una serie di pannelli in tessuto semi-trasparente), punteggiati dalle opere di 19 artisti e collettivi italiani di spicco. Cuore di Casa Italia, infine, sarà la Celebration Room, uno spazio avvolto da schermi e pensato come un anfiteatro contemporaneo dove celebrare atlete e atleti dopo le vittorie.
Gli artisti e le opere di Casa Italia alle Olimpiadi 2024
Gli artisti le cui opere andranno a riempire casa Casa Italia 2024 sono Vincenzo Agnetti, con l’iconica Tra me e te l’infinito inesistente; Marco Bernardi, con la serie di sculture da parete in stoffa Messa a Terra, ispirate a Masaccio, e l’ironica Monnalisa con barba di Van Gogh; Giovanni Bonotto, con l’arazzo Panorama Italia che ricoprirà tutte le pareti e che omaggerà la varietà culturale, storica e naturale italiana; Sergio Breviario, con i bassorilievi Bianca e Marion; il collettivo Claire Fontaine, la cui We Are All Collaborating richiama l’attenzione sull’emergenza climatica; Paolo Delle Monache con le sue sculture dipinte Serendipity e Italiana; Alberto Di Fabio con l’opera Vita Astrale, che introduce ai fenomeni più misteriosi della natura, e l’arazzo Energie; Agostino Iacurci, la cui Ensemble, sulla facciata, è una reinterpretazione del tricolore tra naturalità e classicismo, mentre i dipinti di Of My Abstract Gardening fanno riferimento alla tradizione degli horti picti romani; Francesco Jodice, con le fotografie tese e speranzose di The Surfers; MargheritaMoscardini, con l’opera (Ou la mort) riprende il motto francese concentrandosi sulla “Fraternité” mentre con Taksim square, Istanbul, Turkey, 05.31.2013 e Innsbruck, Austria, 01.29.1964 omaggia il potere delle grandi piazze; Matteo Nasini e il suo Giardino Perduto; Gabriele Picco con i dipinti Lasciarsi attraversare dall’arcobaleno e Nuotando nel cielo; Julie Polidoro, con Panorama e Tutti i Paesi Grandi Uguali, opera che celebra lo spirito olimpico annullando le gerarchie territoriali fra Paesi; Riccardo Previdi con Fun with Flags, serie in cui mescola le diverse bandiere del mondo; Edoardo Tresoldi con la sua Sacral, ispirata alle forme del battistero rinascimentale; Marinella Senatore, con l’opera luminosa We Rise by Lifting Others, che riprende una citazione di Robert Ingersoll; il collettivo Stalker, il cui grande Tappeto Volante (realizzato insieme alla comunità curda esule a Roma) riproduce le muqarnas della palermitana Cappella Palatina; Patrick Tuttofuoco, con il trittico Time Capsule, che insiste sul tema dell’intreccio delle mani; e Fabio Viale, che reinterpreta l’Amore e Psiche di Canova.
I designer di Casa Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024
A queste opere si affiancano – attraverso la luce, elemento di coesione di tutta la scenografia curata dallo studio di architettura IT’S – le creazioni di 32 designer di fama internazionale, realizzate per 11 aziende del Made in Italy con particolare attenzione alla sostenibilità dei materiali. Sono Antii Kotilainer e Metrica per Arper; Monica Armani, Mario Bellini, Antonio Citterio, Piero Lissoni, Gaetano Pesce, Patricia Urquiola per B&B Italia; Francesco Binfaré, Fernando e Humberto Campana, Jacopo Foggini, Masanori Umeda per Edra; Marco Lavit, Patrick Norguet, Marcello Ziliani per Ethimo; Michael Anastassiades, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Piero Lissoni, Jasper Morrison, Barber & Osgerby, Marcel Wanders per Flos; Mario Bellini, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Tokujin Yoshioka per GlasItalia; Ron Arad, Tord Boontje, Sebastian Herkner, Marc Thorpe per Moroso; Ronan e Erwan Bouroullec per Mutina; De Pas – D’Urbino – Lomazzi, Ettore Sottsass, Superstudio per Poltronova; Brodie Neill per Riva 1920; e Formafantasma, Nava+Arosio per Rubelli. Insieme, contribuiranno alla veste tutta italiana della dimora temporanea degli atleti, senza far loro dimenticare che si tratta pur sempre di una Casa.
Giulia Giaume
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