La Regione Lazio ha trasformato un polo culturale in uno spazio per degustazione di vino?

Il Partito Democratico accende la polemica sullo straordinario Castello di Santa Severa sul litorale romano e si scaglia contro la gestione dell’attuale Regione Lazio con maggioranza di destra

Era il 2022 quando la rassegna promossa dalla Regione Lazio, e organizzata dalla società Laziocrea, animava le serate estive al Castello di Santa Severa a Santa Marinella con oltre 160 eventi. Il palinsesto comprendeva concerti, proiezioni, laboratori per adulti e bambini, escursioni, mostre, conferenze e anche una variegata offerta enogastronomica, offrendo al pubblico diversi strumenti per conoscere lo straordinario patrimonio artistico, storico e archeologico dell’antico maniero. Nonostante l’attiva partecipazione della comunità, l’attuale amministrazione regionale, nel frattempo passata alla destra, sembra aver perso le energie e la voglia di rendere il castello un polo culturale, e questo si evince anche dalla programmazione di eventi monotona e poco allettante. 

Il programma di eventi del Castello di Santa Severa a Santa Marinella

A marzo 2024 la consigliera del Pd al bilancio, Cristina Michetelli, aveva presentato a Palazzo Valentini la mozione Quali programmi per Santa Severa?, votata dalla maggioranza. Le preoccupazioni da parte del centrosinistra sono state sollevate dalla mancanza di “programmazione e vivacità che invece siamo stati abituati nella precedente gestione”  si legge in una nota del Pd di Santa Marinella e Santa Severa –, timori che trovano conferma nell’attuale palinsesto estivo che propone tutte le domeniche (dal 2 giugno al 25 agosto) solo combo di degustazioni di vini e promozioni letterarie sotto il nome di Libri e calici sotto le stelle, iniziativa giunta alla sua seconda edizione.

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Castello di Santa Severa a Santa Marinella

Parola a Massimiliano Valeriani, presidente della commissione trasparenza in Regione

A oggi, tranne qualche sporadica iniziativa, non è ancora partita la stagione al Castello di Santa Severa che non solo ha oggettivamente smarrito le caratteristiche di polo culturale ma che anzi sembra quasi abbandonato a se stesso”, così si esprime il democratico Massimiliano Valeriani, ripreso da RomaToday. “A quanto pare nei prossimi giorni dovrebbe partire qualche attività, ma dispiace constatare che siamo a fine luglio, l’estate è in gran parte già trascorsa e non c’è nessun tipo di programmazione e tanto meno di promozione delle attività che si terranno nel resto del periodo estivo. A breve convocherò l’assessore competente e i vertici di Laziocrea”, continua il dem, appoggiato dalla consigliera regionale del Pd, Michela Califano, che ha espresso “preoccupazione per il futuro di questo gioiello che con fatica e dedizione abbiamo restituito alla collettività trasformandolo in polo culturale e artistico di riferimento non solo per il Lazio”. 

La storia del Castello di Santa Severa a Santa Marinella

Il castello sorge sul sito di Pyrgi, la città portuale etrusca collegata all’antica Caere, attuale Cerveteri fondata tra la fine del VII e gli inizi del VI Secolo a.C.. Questa si sviluppava tutto intorno al porto e comprendeva l’area occupata dal maniero e quella del santuario, oggetto di scavo da parte dell’Istituto di Etruscologia dell’Università la Sapienza di Roma. Il sito fu abitato senza interruzioni fino al V Secolo a.C. ed è grazie a questa continua attività che in epoca medievale si formò il borgo conosciuto come Castellum Sanctae Severae. Il Castello venne costruito nel XIV Secolo ed il borgo prese forma nel corso del XV-XVI Secolo. Dopo l’alternarsi di diversi proprietari, nel 1482 il Castello passò sotto la proprietà dell’Ordine del Santo Spirito e vi rimase per ben cinquecento anni, fino al 1980. Tra il Cinquecento e il Seicento è stato anche luogo di sosta e soggiorno di molti papi, quali: Gregorio XIII, Sisto V e Urbano VIII. Dopo un periodo di massimo splendore raggiunto nel Seicento, il Castello ha vissuto una lunga e lenta decadenza, per poi essere adibito ad avamposto militare dai tedeschi nel 1943. Infine, nel 2017, la proprietà del complesso monumentale è passato di proprietà alla Regione Lazio.

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Castello di Santa Severa a Santa Marinella

Il Castello di Santa Severa e la gestione della Regione Lazio

Era aprile 2017 quando l’ex presidente di Regione, Nicola Zingaretti, annunciava la riapertura dell’antico maniero prevedendo al suo interno “cinque musei, cinque sale convegni di varie dimensioni, un cocktail bar, una libreria, un book shop, un hotel e un ristorante, oltre a sette diverse tipologie di spazi esterni per eventi”, si legge su Repubblica. “A completare la struttura, anche opere dall’alto valore storico: la chiesa consacrata, il battistero consacrato, la torre del XII Secolo, la rocca medievale”. Un progetto a quanto pare non confermato dall’attuale gestione del monumento. La speranza è che la polemica politica frutti cambio di rotta nella programmazione del Castello di Santa Severa, valorizzando uno dei siti più magici del litorale romano.

Vivi il Castello di Santa Severa”: la risposta della Regione alle accuse del Partito Democratico

La Regione Lazio non vuole passare come l’ente che sta affossando le potenzialità culturali del Castello romano e risponde alle accuse dei democratici presentando un nuovo palinsesto di eventi. Si chiama “Vivi il Castello di Santa Severa” e animerà l’antico maniero fino al 31 agosto con concerti, spettacoli, musica classica e lirica, cinema e visite guidate, dando forma ad una “programmazione per valorizzare il Castello di Santa Severa, con l’obiettivo di fare sempre più del Litorale Romano e della Etruria meridionale luoghi di richiamo globale, non solo per il turismo di prossimità”, ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Simona Baldassarre. Tra i grandi ospiti invitati, spiccano: il pianista Marco Sensi, il conduttore e attore Ezio Greggio, l’attrice Paola Minaccioni, i cantanti Ghemon, Briga, Piotta e il comico Antonio Giuliani. A loro si aggiungono concerti di tribute band che riproporranno i grandi successi dei Queen e dei Genesis.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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