Nel 2027 la super mostra documenta 16 di Kassel si farà. Nominato il comitato che dovrà scegliere il curatore
Polemiche, scandali e rumorose dimissioni hanno contraddistinto l’avvio dei lavori per la sedicesima edizione della mostra d’arte contemporanea di Kassel, già uscita indebolita nel 2022. Ora ci sono i nomi del nuovo comitato e la conferma sulle date del 2027
“Nelle attuali circostanze, non crediamo che ci sia spazio in Germania per uno scambio aperto di idee e per lo sviluppo di approcci artistici complessi e sfumati di cui gli artisti e i curatori di documenta hanno bisogno”. Così si concludeva, mestamente e suonando un campanello d’allarme potente sulla messa in discussione della libertà dell’arte a fronte di crescenti pressioni politiche e ideologiche, la lettera di dimissioni del comitato di ricerca di documenta 16.
Il peso della guerra israelo-palestinese su documenta 16
Era il 16 novembre 2023, e tutti i professionisti designati per selezionare il curatore della prossima mostra di arte contemporanea di Kassel – tra le manifestazioni più importanti e attese al mondo, nel suo genere – si arrendeva all’evidenza di non poter svolgere il proprio compito. Pochi giorni prima delle dimissioni congiunte di Simon Njami, Gong Yan, Kathrin Rhomberg, Maria Rodriguez, erano arrivate quelle dello scrittore e critico d’arte Ranjit Hoskoté, che rimetteva il suo incarico a seguito di un articolo pubblicato dal quotidiano Süddeutsche Zeitung che lo accusava di antisemitismo e simpatie per il movimento BDS (Boycott, Divestment, Sanctions), e di Bracha Lichtenberg Ettinger, artista, filosofa, psicoanalista e teorica israeliana.
Un fuoco alimentato, all’indomani dell’eccidio del 7 ottobre compiuto da Hamas ai danni di centinaia di israeliani, dal dibattito sulla guerra israelo-palestinese, che stava (sta) accendendo la Germania più che altrove, in Europa, con ricadute concrete sulla scena culturale tedesca, come la cancellazione di eventi e mostre. ““È tempo di fermarsi, riflettere e concentrarsi su nuove visioni, […] possiamo adattare la procedura, cambiare il programma, lasciare che la sofferenza e il tormento si manifestino”, scriveva allora Ettinger chiedendo una pausa e un cambio di passo dei lavori del comitato, però già in una fase troppo avanzata per ipotizzare di modificare la rotta.
Le dimissioni del comitato di ricerca di documenta 16 nel 2023
La conclusione più “naturale” di quello stillicidio – oggi lo sappiamo – portò nel giro di una settimana alle dimissioni dell’intero comitato, con l’impegno da parte di documenta e del Museum Fridericianum gGmbH a costituire una nuova commissione per ripartire con il processo di ricerca. Pesava, sulla cautela mostrata dagli organizzatori, il pregresso di documenta 15, curata dal collettivo indonesiano ruangrupa tra pesanti accuse di antisemitismo che avevano portato alle dimissioni della direttrice Sabine Schormann).
Come orientarsi per il futuro per rilanciare un format chiaramente indebolito nella sua autorevolezza e identità?
Documenta 16 si terrà regolarmente nel 2027
Si comincia con la nomina di un nuovo comitato di selezione, e la conferma che documenta 16 si terrà regolarmente nel 2027 – dal 12 giugno al 19 settembre – secondo la cadenza quinquennale della manifestazione.
Nella scelta dei sei nuovi membri – Yilmaz Dziewior, Sergio Edelsztein, N’Goné Fall, Gridthiya Gaweewong, Mami Kataoka e Yasmil Raymond – si è deciso di garantire stabilità ai lavori indicando tre professionisti basati in Germania (Dziewior, Edelsztein e Raymond), di cui una di origini israeliane. Direzione, anche quest’ultima, da leggersi in chiave cautelativa. Si procederà, inoltre, ad ampliare il consiglio di sorveglianza, per includere una maggiore rappresentanza delle amministrazioni di Kassel e della regione dell’Assia.
Il nuovo comitato di selezione di documenta 16. Chi sono i membri
Il nuovo comitato, sottolinea l’organizzazione, mette insieme “sei eccezionali esperti di arte contemporanea”. Tra loro, Dziewior (Bonn, 1964) è oggi il direttore del Ludwig Museum di Colonia, già alla guida del Kunsthaus Bregenz e curatore del padiglione tedesco alla Biennale di Venezia nel 2022, con una mostra personale di Maria Eichhorn.
Edelsztein (Buenos Aires, 1956; vive tra Berlino e Tel Aviv) è un curatore indipendente che ha diretto la Biennale Internazionale di Video Arte Videozone e ha fondato nel 1995 il Centro per l’Arte Contemporanea di Tel Aviv; ha curato il padiglione Israele alla Biennale di Venezia nel 2005 e nel 2013.
Anche Fall (Dakar, 1967) è curatrice indipendente, già direttrice editoriale di Revue Noire, rivista dedicata all’arte africana, e curatrice ospite delle biennali di Bamako del 2001 e di Dakar del 2002.
La tailandese Gaweewong (Chiang Rai, 1964) è attualmente direttrice artistica del Jim Thompson Art Center di Bangkok e ha diretto la Bangkok Art Biennale 2023-2024 con Rirkrit Tiravanija, oltre a co-fondare il Bangkok Experimental Film Festival nel 1997. Come curatrice promuove soprattutto le ricerche sul cambiamento sociale di artisti del sud-est asiatico.
Dal Giappone, si unisce al gruppo anche Mami Kataoka, direttrice del Mori Art Museum di Tokyo e già co-direttrice della nona edizione della Gwangju Biennale, e direttrice artistica della Biennale di Sydney del 2018. Mentre si torna in Germania con Raymond, curatrice indipendente basata a Francoforte, che in città ha diretto lo spazio d’arte contemporanea Portikus e la scuola d’arte Städelschule (fino al 2024).
Livia Montagnoli
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