L’eredità dell’artista Costantino Nivola attraverso le nuove generazioni    

Rifugiatosi negli Stati Uniti per sfuggire alla persecuzione fascista, l'artista sardo ha sviluppato tecniche artistiche innovative e una forte connessione con il contesto urbano


Costantino Nivola, nato in Sardegna nel 1911, è stato un artista il cui lavoro ha lasciato un segno profondo nella città di New York, dove è morto nel 1988. Rifugiatosi negli Stati Uniti nel 1939 per sfuggire alla persecuzione fascista e antisemita, Nivola ha sviluppato una carriera caratterizzata da una combinazione di tecniche artistiche innovative e una forte connessione con il contesto urbano. Una delle tecniche più distintive è stata il sandcasting, che gli ha permesso di creare rilievi e sculture in sabbia che catturano la luce e l’ombra e visibile in molte delle sue opere pubbliche realizzate negli Anni Cinquanta. Per raccontare la sua eredità artistica, abbiamo fotografato le opere ancora presenti in città e intervistato sua figlia, Claire Nivola, e Carl Stein, figlio di Richard Stein, uno dei principali collaboratori di Nivola.

L’eredità di Costantino Nivola secondo la figlia Claire Nivola 

Claire Nivola riflette sulla presenza delle opere di suo padre nella mostra Stranieri Ovunque, firmata da Adriano Pedrosa per la Biennale di Venezia 2024.Mi sembra una scelta perfetta, non solo perché mio padre è dovuto fuggire dall’Italia fascista e antisemita, ma anche perché la sua vita oscillava tra due patrie: quella natia sarda e quella americana dove ha stabilito la sua casa e carriera”. Così si esprime la figlia, vedendo l’inclusione di Nivola nella Biennale come un ritorno simbolico e una celebrazione della sua eredità internazionale.

Momenti della realizzazione del sandcast di Le Corbusier oggi nella collezione degli eredi Nivola, East Hampton, 1951. Courtesy Fondazione Nivola
Momenti della realizzazione del sandcast di Le Corbusier oggi nella collezione degli eredi Nivola, East Hampton, 1951. Courtesy Fondazione Nivola

Claire Nivola: una vita dedicata all’arte 

Claire Nivola non ha mai lavorato direttamente con suo padre nella creazione delle sculture in sabbia, ma ha assistito molte volte alla loro realizzazione. Ricorda come Nivola affrontava il processo creativo con sicurezza e abilità, mai preoccupato dal perfezionismo. Un episodio particolare è stato quando, insieme a suo fratello, aiutava Nivola nell’applicazione dei colori per i graffiti sui freschi. Anche se il tempo era limitato a causa dell’essiccazione rapida dello stucco, Nivola manteneva sempre un’atmosfera rilassata e giocosa. La professione del padre ha influenzato la visione di Claire, autrice e illustratrice di libri per bambini, anche se lei non si considera un’artista nel senso tradizionale. Crescendo in una casa immersa nell’arte, Claire ha sviluppato un senso del bello forgiato tanto da suo padre quanto da sua madre e dagli amici di famiglia, anch’essi artisti. Costantino Nivola le ha trasmesso l’idea che il lavoro artistico non fosse separato dalla vita quotidiana, ma parte integrante di essa, svolta con la stessa naturalezza di cucinare o curare un orto.

Costantino Nivola e lo spazio urbano

Parlando delle opere pubbliche di suo padre, Claire sottolinea l’importanza del rispetto per il luogo e le persone coinvolte. L’approccio di Nivola alla creazione di spazi pubblici, come la Piazza Satta a Nuoro e il progetto del parco giochi Stephen Wise, riflette un senso di accoglienza e comunità. Questi spazi non erano pensati per esaltare l’artista, ma per servire e migliorare il contesto urbano e sociale in cui erano inseriti, arricchendoli senza dominare. Questo approccio è riassunto nelle parole di Nivola, che in un’intervista del 1988 descriveva la sua filosofia artistica come una ricerca di anonimato, dove l’opera d’arte supera l’ego dell’artista, creando un’atmosfera che trascende la personalità individuale.

CARL STEIN
CARL STEIN

Il restauro delle opere di Nivola a New York 

Carl Stein, figlio di Richard Stein, condivide le sue esperienze come ultimo commissario delle opere di Nivola, a confronto con quelle del padre. Negli anni ’90, Carl ha affrontato varie sfide nel restauro e installazione delle opere di Nivola, tra cui la necessità di conservare la visione originale dell’artista pur navigando le complicazioni burocratiche e finanziarie. Carl racconta del processo di conservazione delle statue di Nivola, molte delle quali sono ora archiviate e in attesa di reinstallazione. La recente acquisizione di alcune opere dell’artista sardo da parte del MET è vista da Carl come un riconoscimento del valore dell’artista, anche se esprime preoccupazione sul modo in cui queste opere verranno classificate e presentate al pubblico. Le opere di Nivola hanno avuto un impatto significativo, non solo come pezzi d’arte, ma come elementi integranti della comunità urbana, mantenendo una complessità che riflette le narrazioni umane, sociali, e ponendosi come un ponte tra culture.

Alessia Caliendo

Curatela visiva Alessia Caliendo
Fotografo Tiziano Demuro

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Alessia Caliendo

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo è giornalista, producer e style e visual curator. Formatasi allo IED di Roma, si è poi trasferita a Londra per specializzarsi in Fashion Styling, Art Direction e Fashion Journalism alla Central Saint Martins. Ha al suo attivo numerose…

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