In Puglia prima edizione per un festival d’arte e di cultura tutto dedicato alla tessitura

La rassegna Caloma Festival si inserisce in un progetto di valorizzazione del borgo di Uggiano La Chiesa, nell'Arcivescovato di Otranto. Ad animarlo saranno le installazioni d'arte contemporanea disseminate tra il paese e la valle dell'Idro

Ci troviamo in Salento e più precisamente a Uggiano un borgo agricolo nel cuore dell’Arcivescovato di Otranto che, con l’aggiunta del termine La Chiesa, confermò la sua appartenenza alla diocesi durante il periodo medievale, quando i territori erano contesi tra aragonesi e spagnoli. Ad animare Uggiano La Chiesa sono chiese di origine bizantine, come la cripta Sant’Elena (o di San Solomo) e altre dai dettagli baroccheggianti, come la Chiesa Madre di Santa Maria Maddalena del XVIII Secolo. Una storia che giunge sino a noi attraverso le tradizioni, come quella della tessitura che diventa oggi oggetto di riscoperta e valorizzazione nella prima edizione di Caloma Festival, fruibile dal 26 al 28 luglio. La rassegna si inserisce nel progetto Casamassella – Borgo delle Tessitrici che porta avanti interventi per ristabilire una rete di comunità e di relazioni con l’obiettivo di non perdere una delle usanze più antiche del territorio, nata e tramandata dalle donne.

La prima edizione di Caloma Festival a Uggiano La Chiesa in Puglia

Il nome del festival rimanda ad un’antica tecnica usata per la pesca, la Caloma, ovvero una piccola zattera spinta dal vento a cui è legato un filo che lega l’entroterra al mare. Con questa prima edizione si è voluto dare lustro al borgo attraverso i linguaggi dello spettacolo, della musica, della cucina e dell’arte, a cui è dedicata un’apposita sezione dal titolo Spaesamenti, a cura di Francesca Guida, che prende forma in una serie di interventi site specific diffusi tra il borgo e la valle dell’Idro realizzati da: Elena Bellantoni, Luca Coclide, Luigi Coppola, Giuseppe De Mattia, Iginio De Luca, Guendalina Salini, Delphine Valli e i Muta Imago. 

Gli interventi d’arte realizzati per Caloma Festival a Uggiano La Chiesa

Tutti gli artisti invitati da Francesca Guida hanno in comune la sensibilità di poter entrare in relazione con i luoghi e con le comunità, restituendo al pubblico memorie sommerse, suoni e gesti attraverso l’arte contemporanea. Si parte con Or_dite, un dispositivo di fili che collega differenti spazi del paese (vicoli, balconi, corti e luoghi abbandonati) attivato dall’autrice Elena Bellantoni. A lei segue l’opera Segnavento di Luca Coclide Tavole della Maddalena di Luigi Coppola, il quale trasforma antichi telai per essiccare il tabacco in seccatoi e accogliere nuovi organismi viventi. Con Iginio De Luca, invece, si dà risalto al suono e alle sue molteplici sfaccettature, come nel caso nell’installazione LOROS, che si affianca a La Terra del reincarnato, storie di vicinato di Guendalina Salini, Blu Dinamite, sovrapposizioni nomadi di Delphine Valli, Giuseppe del Mattia e studioconcreto. 

Parola alla curatrice Francesca Guida 

“Gli artisti sono stati invitati a entrare in spazi intimi come le case, a lavorare con la comunità delle tessitrici delle Costantine, a vivere le corti, le strade”, così parla la curatrice Francesca Guida“Un lavoro di ascolto profondo che ha ispirato gli interventi e che crea delle relazioni, connessioni generative che contribuiscono ad un’immersione nel borgo senza colonizzare lo sguardo”.

Valentina Muzi 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

Scopri di più