Francesco Arena vince il Premio Pino Pascali 2024 e dissemina Polignano a Mare di 30 altalene d’artista
Per la prima volta nella storia del premio d'arte pugliese, l'artista vincitore presenta un progetto espositivo concepito per lo spazio pubblico. L’opera invita i visitatori a partecipare e ad essere protagonisti del lavoro stesso
Giunto alla sua XXVI edizione, quest’anno il Premio Pino Pascali è stato conferito a Francesco Arena (Torre Santa Susanna, 1978), assegnato dalla commissione presieduta dal direttore artistico della Fondazione Pascali, Giuseppe Teofilo, lo storico dell’arte Francesco Guzzetti e la curatrice della Tate Modern Nicoletta Lambertucci. Per la prima volta nella storia del premio, l’artista presenta un progetto espositivo diffuso dal titolo Trenta altalene, a cura di Bruna Roccasalva, direttrice artistica di Fondazione Furla, che animerà la città di Polignano a Mare a partire dal 6 luglio 2024.
Le “Trenta altalene” di Francesco Arena per il Premio Pino Pascali
La nascita dell’altalena affonda le sue radici nella mitologia greca. Tra i molteplici riferimenti riconducibili alle origini di questo gioco spicca un’antica tradizione di musica popolare che appartiene proprio al territorio pugliese, i cosiddetti “canti dell’altalena”. Questi canti consistevano in riti di corteggiamento dove gli amanti si disponevano spalla contro spalla cantando e dondolando assieme. Una coincidenza che rafforza il legame tra il progetto Trenta altalene di Francesco Arena e il territorio, inserendosi perfettamente nel tessuto urbano di Polignano a Mare.
Il progetto “Trenta altalene” di Francesco Arena per Polignano a Mare
Il progetto consiste nell’installazione di trenta altalene in bronzo dislocate in diverse zone della città, da Cala Port’Alga alla Fondazione Pino Pascali, per poi attraversare Via Parco del Lauro 119 (lato mare), Piazza Sant’Antonio, Piazza Trinità, Piazza Caduti di Via Fani, il parco giochi in Via Giovanni Bovio, la stazione ferroviaria in Viale Trieste 2, Piazza Aldo Moro, Terrazza Belvedere, Via Comite Fanelli (lato della Cattedrale), Piazza Miani-Perotti 32, l’ex Chiesetta di Santo Stefano, Terrazza Santo Stefano, Piazza San Benedetto, Largo Gelso, Cala Paura, Via San Vito 54, la Strada Comunale Monte San Pietro 1262E e l’Abbazia di San Vito in Via San Vito 308. Ognuna è contraddistinta da un aforisma, una frase o una breve poesia di scrittori, poeti e filosofi invitati dall’artista e selezionati in collaborazione con il festival Il Libro possibile. Tra questi ricordiamo Umberto Galimberti, Teresa Macrì, Matteo Marchesini, Sandra Petrignani, Rosella Postorino, Laura Pugno, Luca Sommi, Federico Vercellone, Daniele Del Giudice, Jon Fosse, Fedor Dostoevskij, Lev Tolstoj.
Il progetto “Trenta altalene” raccontato da Francesco Arena
“L’opera Trenta Altalene è nata dalla volontà di uscire dallo spazio circoscritto e protetto del museo, di rapportarsi con lo spazio pubblico a diversi livelli, estetico, ludico e concettuale; l’opera chiede un pubblico che la ‘agisca’ ed è stata pensata per questo, non a caso sono trenta altalene e non una”, spiega ad Artribune Francesco Arena. “L’opera è diffusa, replicata ma sempre differente in sedici luoghi del territorio di Polignano, dalle scogliere a sud e a nord, alla periferia e al centro storico. Le sedute delle altalene sono in bronzo e ognuna reca incisa una frase generosamente concessa da scrittrici, filosofi, critici; sono frasi che parlano di tante cose, alcune leggere altre pesanti, varie come la realtà che ci circonda e come gli spazi della città.
Valentina Muzi
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