Quest’estate il Lerici Music Festival punta anche sull’arte contemporanea con la mostra di un grande artista

Per la prima volta nella storia della sua programmazione il Lerici Music Festival inaugura l’edizione 2024 insieme a una mostra d’arte contemporanea in una villa del XVIII Secolo

È una riflessione condivisa dedicata al concetto di memoria la mostra dell’artista cubano Carlos Garaicoa (L’Avana, 1967) Memotopography, presentata in occasione dell’ottava edizione del Lerici Music Festival, la rassegna internazionale dedicata alla musica che dal 2017 si tiene nella “perla del Golfo dei poeti”. Dal 26 luglio all’11 agosto 2024, tra architettura, spazio urbano e musica il percorso espositivo – a cura di Carlo Orsini e in collaborazione con Galleria Continua – attraversa il lavoro visivo e sonoro di Garaicoa che trae la sua ispirazione dallo spazio architettonico inteso quale luogo degli accadimenti, “un punto di contatto tra la dimensione dell’abitare e l’idea di memoria che ne deriva”.

L’arte di Carlos Garaicoa al Lerici Music Festival 

Grazie all’approccio multidisciplinare di Garaicoa, nella settecentesca cornice di Villa Marigola, la kermesse musicale sceglie, per la prima volta, di aprirsi all’arte contemporanea, dopo ben tre anni di riflessioni e scambi tra l’artista, il curatore Carlo Orsini e il direttore del Lerici Music Festival Gianluca Marcianò. “Questa è un’edizione speciale, non solo per la programmazione che si arricchisce di eventi e concerti tra musica barocca, jazz e opera in forma scenica, ma anche, e soprattutto, per il nuovo approccio intermediale che stiamo adottando grazie alla collaborazione di Carlo Orsini”, esordisce Marcianò. Da questa edizione, infatti, il Lerici Music Festival – che si tiene non solo a Villa Marigola a Lerici ma è anche ospitato dalla Fortezza Firmafede di Sarzana, dall’Opificio Vaccari a Santo Stefano di Magra e dalla Chiesa di San Pietro a Portovenere – è pilota di un nuovo corso a lungo termine, che vuole la rassegna un incubatore di arte e musica.

L’arte di Carlos Garaicoa al Lerici Music Festival. La mostra

Le ricerche artistiche di oggi non solo ‘cadono’ tra i media, compresi quelli mai utilizzati per fini artistici, ma anche tra arte e vita, in una zona esperienziale inedita che continua ad avere profonde conseguenze nell’arte contemporanea e che marca il passaggio da un’arte ‘esposta’, da ammirare e contemplare, a un’arte ‘a cui si è esposti’, da esperire e vivere. In questa cornice concettuale si pone il progetto di integrazione dell’arte contemporanea all’interno del Lerici Music Festival con l’obiettivo di trovare espressioni artistiche che interferiscano i diversi media, nei quali la musica sia matrice morfologica dei diversi progetti”, continua Orsini presentando le cinque opere che compongono il percorso espositivo di Villa Marigola. Tra queste, The Roots of the World del 2016, un’installazione composta da un tavolo trapassato di coltelli che riflettono le forme di uno skyline cittadino, ponendo l’accento sul labile equilibrio tra costruzione e distruzione; mentre Photo-topography del 2012 presenta un parallelismo tra la rovina urbana e il sistema artistico contemporaneo, trasfigurando fotografie di città in riproduzioni tridimensionali su polistirene; infine, la proiezione video Partitura del 2024 rievoca il concetto di città attraverso un’orchestra di quaranta registrazioni musicali di artisti di strada per celebrare “il potenziale di unità che può essere creato da una grande diversità”, racconta l’artista. 

L’arte di Carlos Garaicoa al Lerici Music Festival. La serata inaugurale

Inoltre, in occasione dell’apertura ufficiale della mostra in programma venerdì 26 luglio 2024, alle 18.30 sarà possibile assistere alla proiezione dell’opera video di Garaicoa Abismo, che prende ispirazione dall’ossessione di Adolf Hitler per la musica classica con l’intenzione di proporre una riflessione sulla forza resiliente del pensiero libero e creativo: la colonna sonora del video è il terzo movimento del Quatuor Pour La Fin du Temps di Olivier Messiaen del 1941, proprio intitolato Abisso, ‘abismo’ in spagnolo, è sarà interpretata dal vivo dalla clarinettista Mahé Marty.

Caterina Angelucci 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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