A settembre 2024 in un ex stabilimento di Bergamo arriva una grande mostra di Marina Abramović: 30 opere

L’artista serba sarà protagonista di una retrospettiva che concretizza l’attività del polo culturale Gres Art 671 inaugurato in un ex stabilimento industriale alle porte di Bergamo nel 2023. In mostra 30 lavori storici e recenti di Abramović, tra cui l’opera-performance per Maria Callas

Nel novembre 2023 fu la mostra immersiva dei già None Collective (a giugno 2024 Gregorio de Luca Comandini e Saverio Villirillo hanno chiuso l’esperienza per dedicarsi allo spazio Liminal Space, a Roma) a inaugurare il nuovo spazio per l’arte contemporanea concepito nella Bergamo Capitale Italiana della Cultura 2023 per restituire alla città un ex stabilimento industriale in via San Bernardino.

Il progetto gres art 671 a Bergamo

Gres art 671 – con riferimento alla strada statale 671 e alla massiccia quantità di tubi in gres che nello stabilimento venivano prodotti – nato su iniziativa del Gruppo Italmobiliare in collaborazione con Fondazione Pesenti, si presentava così, annunciato da sette grandi silos disegnati da Mario Nanni, dopo un lungo processo di rigenerazione a opera di De8 Architetti di Bergamo, su un’area di oltre 3mila metri quadri (di cui 1.950 adibiti a spazio espositivo). Con l’ambizione di diventare polo culturale di riferimento per il territorio, ospitando mostre, concerti, performance, attività laboratoriali e formative.

La mostra di Marina Abramović da gres art 671 a Bergamo

A quasi un anno dall’evento inaugurale, ora lo spazio annuncia il progetto che, a partire dal 14 settembre 2024, ne svelerà la forma definitiva, con la complicità di una grande artista internazionale. Between Breath and Fire è il titolo della mostra a cura di Karol Winiarczyk che a partire dall’installazione cinematografica Seven Deaths dedicata a Maria Callas da Marina Abramović (Belgrado, 1946) si sviluppa in un percorso attraverso 30 lavori storici e recenti dell’artista serba, per far riflettere sulla solitudine, il mito, la caducità dell’essere umano.
Così, dopo la performance in Mixed Reality The Life che l’ha vista protagonista lo scorso giugno a Pesaro, Abramović torna in Italia con una nuova retrospettiva che dialoga con gli spazi di gres art 671, compreso il giardino in cui sarà allestito il suo paesaggio sonoro Tree, presentato per la prima volta al SKC Cultural Centre di Belgrado nel 1972.

“Seven Deaths”: Marina Abramović e Maria Callas

Fulcro del progetto curatoriale? L’opera-performance Seven Deaths, che ha debuttato nel 2020 alla Staatsoper di Monaco di Baviera, per poi essere performata in diversi teatri internazionali (nel 2022 al San Carlo di Napoli). Si tratta di “un’esperienza cinematografica immersiva basata su sette morti premature che Marina Abramović presenta sullo schermo, come colonna sonora sette assoli di Maria Callas” spiega Winiarczyk “L’installazione manifesta la fascinazione di Abramović per l’opera e per la Callas in particolare, una passione iniziata durante l’adolescenza a Belgrado. Per un’esperienza catartica che spinge alla riflessione personale più profonda”. La mostra si potrà poi visitare fino a febbraio 2025.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati