A Milano parte il festival dedicato alle realtà culturali indipendenti. L’intervista
Tra performance, musica, video, poesia e non solo torna la terza edizione di Milano Re-Mapped Summer Festival, la rassegna multidisciplinare che coinvolgendo voci, linguaggi e organizzazioni di vario genere mette in luce nuovi modi di pensare e creare cultura al Pirelli HangarBicocca
Sposa la missione di Pirelli HangarBicocca di rendere l’arte accessibile a tutti la rassegna estiva dell’istituzione milanese che da tre anni propone due giorni (dalle 19.30 alle 00.30 a ingresso gratuito con prenotazione consigliata) dedicati alle più interessanti realtà culturali indipendenti del territorio, con l’obiettivo di mettere in luce nuovi modi di pensare e creare cultura. Mercoledì 10 e giovedì 11 luglio 2024, dalle questioni sociali del lavoro artistico e degli spazi urbani alle relazioni tra culture dominanti e comunità marginali, l’incontro e l’inclusione sono i temi portanti di un itinerario diffuso curato per quest’anno dallo spazio culturale e di lavoro condiviso DOPO? e dal centro d’arte partecipata Milano Mediterranea. Tra performance, musica, video, poesia e non solo per l’occasione ci siamo fatti raccontare Milano Re-Mapped Summer Festival da Giovanna Amadasi, head of public program and educational di Pirelli HangarBicocca.
Milano Re-Mapped Summer Festival 2024. Intervista alla curatrice Giovanna Amadasi
Da quali esigenze è nato Milano Remapped Summer Festival?
Il progetto Milano Re-Mapped è nato dalla consapevolezza che per un’istituzione come Pirelli HangarBicocca, gratuita e aperta a tutti, sia importante essere permeabili alle voci e alle energie creative della città. Da qui il desiderio di aprire un dialogo con quel vasto panorama di realtà indipendenti, formato da collettivi, spazi, progetti di diversa scala che lavorano in luoghi al di fuori delle mappe dei luoghi culturali più noti, con linguaggi spesso ibridi e un alto tasso di sperimentazione, coinvolgendo le comunità locali e quelle marginalizzate. Si tratta di un sistema che contribuisce a un’idea di città – forse utopica ma certamente auspicabile – dove è possibile per tutti accedere alla cultura in modo diretto e condiviso. Nel 2021 Cariplo ha accolto il nostro progetto, presentato in partnership con l’Università Milano Bicocca, che prevede un festival annuale e una ricerca sviluppata dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, coordinata da Marianna D’Ovidio.
Come si è sviluppato dal 2022 a oggi? Quali i risultati ottenuti nelle precedenti edizioni?
Dal 2022 a oggi il festival ha coinvolto otto realtà molto diverse tra loro (Archive, Sprint e Standards nel 2022; Zona K, Spazio Serra e Fritto FM nel 2023; DOPO? e Milano mediterranea quest’anno) che a loro volta hanno invitato quasi cinquanta artiste e artisti, italiani e internazionali, a creare palinsesti per gli spazi esterni del nostro Museo. E’ un’esperienza entusiasmante per la possibilità di fare rete, avvicinando pubblici e comunità diverse provenienti da varie parti della città, artiste e artisti che hanno portato nei nostri spazi momenti dal vivo coinvolgendo il pubblico in azioni partecipative, ibridando musica, performance, danza, poesia. Quest’anno condivideremo con le realtà invitate anche lo spazio digitale: per due giorni infatti i canali social di Pirelli HangarBicocca saranno gestiti direttamente DOPO? e Milano Mediterranea.
Milano Re-Mapped Summer Festival 2024. DOPO? e Milano Mediterranea
Quest’anno la curatela è stata affidata a DOPO? e Milano Mediterranea. Ci racconta delle due realtà e in che modo operano sul territorio di interesse?
DOPO? è uno spazio culturale e di lavoro condiviso nel quartiere Corvetto di Milano, creato nel 2022 da Bianca Felicori/Forgotten Architecture, Carlotta Franco, Fosbury Architecture, Gabriele Leo, Grazia Mappa, Parasite 2.0 e Salvatore Peluso, come reinterpretazione critica e contemporanea del concetto di “dopolavoro”: è archivio, biblioteca, spazio espositivo, laboratorio, luogo di ricerca e luogo di lavoro. Il lavoro creativo con le sue implicazioni sociali, economiche e culturali è al centro dei suoi progetti. Milano Mediterranea è il progetto curatoriale del collettivo italo-tunisino CORPS CITOYEN e si definisce come un centro d’arte partecipata decoloniale che lavora nel quartiere del Giambellino a Milano. Il suo scopo è aprire uno spazio a Milano rivolto a una generazione artistica figlia delle diaspore che hanno segnato lo spazio mediterraneo – e globale. In quattro anni di lavoro in città, Milano Mediterranea ha supportato questa generazione attraverso residenze artistiche e percorsi e pratiche partecipative, in stretta relazione con il quartiere, e un festival biennale, Twiza.
Quali gli interventi nelle due giornate di festival da non perdere?
Entrambe le serate sono concepite come un programma curatoriale coerente, che porta il pubblico attraverso momenti e linguaggi differenti, difficile separare una parte dal tutto. La serata di DOPO?, mercoledì 10 luglio, è incentrata sul tematiche legate al lavoro e alla precarietà, esplorate attraverso una serie di performance e reading poetici – Claudio Larena, il collettivo Murmur, Camilla Montesi e Katerina Andreou – e si conclude con un DJ Set del collettivo milanese Slipmode. Milano Mediterranea, giovedì 11 luglio, si focalizza invece sulle pratiche partecipative e sulla collaborazione, con produzioni originali pensate per il festival e la coesistenza di molte voci tra danza, musica e performance, tra cui Soukaina Abrour & Serpica Naro, Seifeddine Manai,Ismael Condoii & Noura Tafeche, Bassam Abou Diab e il live set di Ghoula.
Milano Re-Mapped Summer Festival 2024. Il futuro del progetto
Il festival prevede una restituzione anche in altri formati? Quali gli obiettivi futuri?
In autunno ci sarà un momento di restituzione pubblica del Progetto Milano Re-Mapped insieme al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano che in questi anni ha sviluppato un progetto di ricerca sugli spazi indipendenti nell’ecosistema milanese dell’arte contemporanea, coinvolgendo più di trenta realtà, organizzazioni, spazi e collettivi. In quell’occasione cercheremo insieme di dare un quadro delle relazioni (o interdipendenze) che si sviluppano nel sistema dell’arte contemporanea, delle principali sfide e opportunità del sistema della produzione artistica indipendente, dando voce alle realtà coinvolte nel percorso di ricerca, mettendoci in ascolto. Gli obbiettivi futuri sono continuare a dialogare in modo sempre più aperto con le realtà del territorio milanese e a creare occasioni di incontro e di scambio, facilitando la creazione e il funzionamento di reti tra soggetti diversi.
Caterina Angelucci
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