La più importante mostra italiana di Helen Frankenthaler sarà in autunno a Palazzo Strozzi
Sarà la più grande retrospettiva mai realizzata in Italia sull’artista statunitense il progetto promosso in collaborazione con la Helen Frankenthaler Foundation. Omaggio a una donna libera e grande innovatrice
Forte del crescente apprezzamento da parte del pubblico per una programmazione di mostre capace di portare a Firenze i grandi protagonisti dell’arte contemporanea, Palazzo Strozzi aprirà la stagione autunnale con l’ennesimo progetto ambizioso, allestendo la più grande mostra mai realizzata in Italia sull’opera di Helen Frankenthaler.
Chi è stata Helen Frankenthaler
L’artista statunitense (New York, 1928 – Darien, 2011) ha vissuto da protagonista la seconda metà del Novecento, vicina negli Anni Cinquanta agli esponenti della Scuola di New York e a figure chiave dell’arte americana del dopoguerra, con cui collaborerà a più riprese sulla via della sperimentazione artistica (di molti di loro diventerà anche collezionista, esponendone le opere acquistate nella sua casa di Manhattan).
La mostra di Helen Frankenthaler a Palazzo Strozzi
A Firenze, dal 27 settembre 2024 al 26 gennaio 2025, la mostra Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole proporrà una retrospettiva che raccoglie opere realizzate tra il 1953 e il 2002, in arrivo a Palazzo Strozzi grazie alla collaborazione con la Helen Frankenthaler Foundation e ai prestiti ottenuti da musei internazionali e collezioni private. Sarà dunque possibile comprendere come l’artista newyorkese abbia giocato un ruolo fondamentale nel passaggio dall’Espressionismo astratto alla “Color Field Painting”; e più in generale, come evidenzia il titolo, quanto l’approccio di Frankenthaler all’arte si sia sempre nutrito della necessità di sfidare i limiti, tanto quelli imposti dalle tecniche pittoriche conosciute quanto le aspettative di genere dell’epoca. Il lavoro dell’artista si rivela, infatti, nell’intuizione di nuove relazioni tra forma e colore, che apre possibilità inedite per la pittura astratta. In un processo creativo che fa coesistere ricerca e improvvisazione, tecnica e immaginazione, mettendo sempre al primo posto la libertà.
Helen Frankenthaler e l’arte del secondo Novecento
Ma obiettivo della mostra fiorentina è anche quello di mettere in luce le connessioni artistiche, le influenze e le amicizie coltivate da Frankenthaler. Per questo le opere dell’artista saranno messe a confronto con lavori di autori a lei contemporanei, come Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Jackson Pollock, Mark Rothko, David Smith, Anne Truitt. Opere in parte provenienti dalla collezione privata di Frankenthaler, come il lavoro su carta Helen’s Collage (1957) di Motherwell, il dipinto Aleph Series V (1960) di Louis, la scultura Ascending the Stairs (1979-1983) di Caro.
A curare la mostra è Douglas Dreishpoon, che alla Helen Frankenthaler Foundation supervisiona il progetto “Catalogue Raisonné” dell’artista.
Il progetto “permetterà di scoprire l’arte libera e non convenzionale di un’artista che ha segnato la storia della pittura e la figura della donna nel mondo dell’arte”, spiega Arturo Galansino, Presidente della Fondazione Palazzo Strozzi.
Intanto, c’è ancora qualche giorno di tempo per visitare la mostra di Anselm Kiefer che chiuderà il prossimo 21 luglio 2024, dopo mesi di grande affluenza.
Livia Montagnoli
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