A Pesaro le nuove frontiere dell’arte nell’epoca delle Intelligenze Artificiali

È possibile sfruttare le intelligenze artificiali per esprimere il concetto di arte che abbiamo nella nostra mente? Il collettivo Numero Cromatico prova a rispondere con questa mostra che unisce arte, neuroscienze e AI

Possono oggi le nuove tecnologie diventare alleate delle arti, nonostante tutte le preoccupazioni sull’uso delle AI in questo campo?Questo è il quesito da cui prende le mosse la mostra Nelle regole della bellezza. Un progetto espositivo presentato presso al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, firmato dal collettivo Numero Cromatico in occasione di Pesaro Capitale della Cultura 2024. 

Il ponte tra arte e tecnologia in mostra alla Pescheria di Pesaro

L’esposizione si colloca in continuità con la mostra The Life di Marina Abramović, precedentemente presentata nella stessa sede, come parte delle celebrazioni per Pesaro Capitale della Cultura. Entrambi i progetti esplorano la relazione tra arte e tecnologia, sebbene con approcci differenti. Mentre The Life utilizza la realtà mista per creare un’interazione unica tra l’artista e il pubblico, Nelle regole della bellezza si avvale di un approccio interdisciplinare che combina arte e neuroscienza per riflettere sulla relazione tra esseri umani, natura e nuove tecnologie. “Lavoriamo con le intelligenze artificiali ma ciò non vuole essere una sua estetizzazione” – sostiene Dionigi Mattia Gagliardi di Numero Cromatico – “è uno strumento a nostra disposizione per far sì che le nostre teorie sull’arte possano essere espresse, per questo la utilizziamo”.

Il curatore Marcello Smarrelli, Photo Credit Michele Sereni
Il curatore Marcello Smarrelli, Photo Credit Michele Sereni

La mostra a Pesaro. Il titolo

Il titolo della mostra è già di per sé programmatico: è tratto da un verso di una poesia creata con l’ausilio di S.O.N.H. (Statements Of a New Humanity), un’intelligenza artificiale sviluppata dal collettivo per scrivere poesie sul futuro dell’umanità. Questa, combinata con tecniche artigianali, testi e suoni, guida il pubblico attraverso un percorso pensato per suscitare uno sguardo critico sul presente e immaginare nuovi modi di fruire il mondo.

Noosfera, Installation View, Centro Arti Visive Pescheria, photo credit Michele Alberto Sereni
Noosfera, Installation View, Centro Arti Visive Pescheria, photo credit Michele Alberto Sereni

La mostra a Pesaro. L’opera Codice umano e Noosfera

Le installazioni site-specific distribuite nell’area del Loggiato e nella sala dodecagonale della chiesa del Suffragio, sono progettate per stimolare lo spettatore su più livelli sensoriali. Gli artisti non offrono una chiave di lettura predeterminata, ma intendono lasciare il visitatore libero di esplorare le opere, creando una risonanza tra lo spettatore e l’opera stessa e favorendo uno spazio di riflessione.
La prima sala ospita Codice umano, un’installazione in cui le illusioni quasi pareidoliche di un bestiario composto da 80 immagini, raffigurate su un sipario mosso da ventilatori, si intersecano con 24 arazzi i cui testi sono stati elaborati con il supporto di tre intelligenze artificiali, precedentemente preimpostate dagli artisti. Nell’opera coesistono natura analogica e digitale, sebbene quest’ultima non sia immediatamente percepibile. Le poesie sugli arazzi offrono tre possibili chiavi di lettura che preservano il senso ultimo dei testi, sia leggendoli per intero, sia concentrandosi solo sulle parti più grandi o più piccole.
Anche la scelta del carattere tipografico, che ricorda la scrittura manuale, non è casuale. Studi neuroscientifici hanno dimostrato che questo tipo di carattere, a differenza di un font di chiara natura digitale, riesce ad avvicinare e incuriosire maggiormente il pubblico.

Codice Umano, Installation View Centro Arti Visive Pescheria, photo credit Michele Alberto Sereni
Codice Umano, Installation View Centro Arti Visive Pescheria, photo credit Michele Alberto Sereni

La mostra a Pesaro. L’opera Noosfera

L’installazione Noosfera invece, con i suoi 40 metri di lunghezza, invade totalmente lo spazio dodecagonale della chiesa del Suffragio con una serie di periodi estratti dall’opera Codice umano, assieme ad altre più lunghe riprodotte lungo la parete, accompagnate da un rumore rosa in sottofondo. Con un fare quasi irriverente, lo spettatore viene immerso all’interno di una baraonda multisensoriale, quasi si volesse portare all’interno di una stanza l’indistinguibile frenesia del costante flusso di informazioni che attraversa il quotidiano umano.

Foto del collettivo Numero Cromatico, 2024, Roma, Photo Credit Serena Eller
Foto del collettivo Numero Cromatico, 2024, Roma, Photo Credit Serena Eller

Il progetto editoriale che accompagna la mostra di Numero Cromatico a Pesaro

La mostra è accompagnata dal progetto editoriale Il futuro è qui, da qualche parte / The future is here, somewhere, curato da Attilia Fattori Franchini, ed è stato realizzato con il contributo dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo nell’ambito del progetto CTE Square, la Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Pesaro. L’intento è di offrire una riflessione multidisciplinare sul ruolo della tecnologia nella creazione artistica, evidenziando le potenzialità che l’utilizzo consapevole dell’intelligenza artificiale può apportare. Il progetto culminerà in un incontro tematico previsto per il 4 ottobre 2024 in Pescheria e in una pubblicazione scientifica edita da Mousse Publishing, disponibile da febbraio 2025. Nelle regole della bellezza non è solo una mostra d’arte, ma una sfida alla comprensione di come ci relazioniamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. Con questo progetto, Pesaro continua a consolidarsi come un punto di riferimento culturale e innovativo, proponendo contenuti estremamente attuali nel panorama contemporaneo.

Diana Cava

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