A Roma la Fondazione Pastificio Cerere compie 20 anni: si festeggia con mostre e nuovi spazi

Ripercorrere la storia e guardare al futuro: è questo l'obiettivo del nuovo palinsesto di eventi organizzato dalla fondazione di San Lorenzo, che prenderà forma ad ottobre. A raccontarlo è il direttore artistico Macello Smarrelli

Nell’ex Pastificio Cerere, la più antica delle fabbriche del quartiere di San Lorenzo a Roma, nata nel 1905, ha sede l’omonima Fondazione, risultato di uno dei più riusciti progetti di rigenerazione urbana della Capitale, che ha trasformato gli spazi industriali in atelier per artisti. La Fondazione Pastificio Cerere prende forma nel 2004 per volontà del presidente Flavio Miscattelli, avviando una regolare programmazione espositiva e diventando un hub culturale di confronto e di scambio tra addetti ai lavori (e non solo). A vent’anni dalla sua nascita, la Fondazione continua a crescere sotto la direzione artistica di Marcello Smarrelli, che firma i due progetti espositivi in programma dal 2 ottobre (e fruibili sino al 30 novembre) che andranno ad animare lo spazio espositivo ampliato su progetto dello studio di architettura STARTT. Tra le novità previste in autunno spicca anche la pubblicazione del secondo volume dell’Albo d’oro, incentrato sulle attività della Fondazione, e la nascita di uno spazio a vocazione museale interamente dedicato alla collezione permanente.

Parola al direttore della Fondazione Pastificio Cerere Marcello Smarrelli

Per celebrare i 20 anni della Fondazione Pastificio Cerere e i 50 anni di vita del palazzo in cui ha sede, che ha ispirato e guidato le nostre attività in questi anni, abbiamo deciso di chiamare in causa addirittura gli angeli, attraverso il titolo della celebre serie che Francesca Woodman realizzò negli spazi della fabbrica dismessa. Ma questo titolo è dedicato anche a quell’angelo che finisce per rivelarsi ‘necessario’, come ce lo presenta Wallace Stevens nella sua sublime lirica”, spiega ad Artribune Marcello Smarrelli, direttore artistico della fondazione d’arte romana. “Un angelo che educa, conduce a una conoscenza diversa da quella che si sviluppa in rapporto al visibile, che testimonia il mistero in quanto mistero, trasmette l’invisibile in quanto invisibile, non lo tradisce per i sensi. In questa ottica gli angeli a cui ci riferiamo sono gli artisti stessi, tutti quelli che in questi anni hanno animato la vita del palazzo e tutti quelli che verranno, primo tra tutti l’artista di origine cinese Wang Yuxiang, che al Pastificio ha studiato e si è formato, a cui dedichiamo in questa occasione la sua mostra personale. Un segno tangibile di quella catena millenaria, mai interrotta, con cui gli artisti delle generazioni precedenti passano il testimone a quelle successive”.

Le mostre della Fondazione Pastificio Cerere di Roma

Il programma espositivo della Fondazione Pastificio Cerere prenderà il via il 2 ottobre, aprendo le sue porte al pubblico con Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere, un progetto che raccoglie opere d’arte, foto, video e documenti d’archivio che restituiscono al pubblico l’evoluzione dell’ex pastificio di San Lorenzo, caratterizzato da passaggi repentini e da lunghe permanenze di personaggi celebri e altri più defilati. Tra i 29 autori presenti spicca Francesca Woodman, alla cui celebre serie fotografica degli Angels (1977) si ispira il titolo della mostra, a cui si affiancano: Claudio Abate, Lara Almarcegui, Patrizia Cavalli, Elisabetta Catalano, Jim Dine, Claire Fontaine, Flavio Favelli, Antony Gromley, Margherita Moscardini e tanti altri. Con la mostra collettiva inaugura anche Anche il sole sorge, mostra personale del giovane Wang Yuxiang (Cina, 1997). Il progetto presenta un nuovo corpus di opere composto da tre installazioni site-specific che danno forma al concetto di entropia, indagato dall’artista come complesso sistema di relazioni tra uomo e natura.

Il nuovo spazio espositivo della Fondazione Pastificio Cerere di Roma

Tra le novità in programma, poi, la Fondazione d’arte romana ha annunciato l’apertura di un nuovo spazio museale che ospiterà la collezione permanente destinata ad arricchirsi nel tempo con opere site-specific create in dialogo con i reperti di archeologia industriale della fabbrica dismessa. Il primo nucleo di questa raccolta è costituito dalle opere di Piero Pizzi Cannella, Agostino Iacurci, Riccardo Previdi e Francesco Simeti.

Valentina Muzi

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

Scopri di più