Miliardari comprano il borgo senese di Chiusure per farci un centro d’arte contemporanea
Una delle più grandi collezioniste d’arte e un investitore miliardario vogliono trasformare il borgo senese di Chiusure in un hub dell’arte contemporanea. La popolazione non ne è così contenta, ma quali proposte alternative esistono per il futuro del piccolo centro?
Chiusure è una frazione del Comune di Asciano (in provincia di Siena) e sorge su un’altura nelle crete senesi, caratterizzate dal suolo argilloso e da spettacolari calanchi, profondi solchi dovuti al dilavamento delle colline. Dal paese si vede la vicina abbazia di Monte Oliveto Maggiore, dove è nata e dove ha ancora la sua casa madre la congregazione olivetana dell’ordine benedettino. Si parla di una possibile origine etrusca, ma il borgo raggiunge il suo massimo sviluppo tra XIII e XIV Secolo. Due piazze, poche stradine strette che si arrampicano a rampe e scalinate fino alla struttura principale dell’antico castello, oggi una casa di riposo, e una frequentatissima sagra del carciofo. E qui, a partire da un programma pilota del 2020, la fondazione non profit Amant, fondata dalla collezionista d’arte Lonti Ebers, ha scelto di sviluppare una delle sue due residenze artistiche.
Lonti Ebers e la fondazione Amant
Ebers è nipote dello storico ungherese Zoltán Barcsay-Amant. In un’intervista su Il Sole 24 Ore ricorda il castello austriaco zeppo di opere d’arte in cui viveva il nonno. Trustee del MoMA, è una importante collezionista proprietaria di più di 700 opere, secondo la lista dei 200 maggiori collezionisti al mondo stilata da ARTnews per il 2023. E ha una spiccata attenzione per artiste relegate ai margini del mercato rispetto ai loro colleghi uomini. A Brooklyn (New York), Amant ha aperto nel 2021 un grande complesso, quasi 2000 metri quadrati progettati dallo studio SO-IL per contenere spazi espositivi e performativi e le residenze artistiche newyorkesi della fondazione. Due cose notevoli: non è la collezione di Ebers a essere protagonista delle mostre, come solitamente accade negli spazi espositivi dei collezionisti, e gli artisti non devono donare alla fondazione le opere prodotte durante la residenza. Il marito di Ebers, il canadese Bruce Flatt, è invece amministratore delegato della Brookfield Corporation, una delle più grandi società di investimenti in immobili, energie rinnovabili e infrastrutture. Patrimonio netto: 4 miliardi di dollari secondo Forbes.
Le proprietà di Ebers e Flatt a Chiusure
Negli anni, Ebers e Flatt hanno espanso le loro proprietà a Chiusure sotto l’etichetta “Borgo Santo”, un complesso di edifici che tra bar, ristorante, albergo diffuso con 14 residenze e altre attività commerciali occupa ormai quasi tutti i palazzi intorno alla piazza principale. La popolazione locale ha risposto con una certa ostilità. Particolare malcontento lo ha provocato il recente annuncio, fatto da Ebers in un’intervista ad agenziaimpress e RTV38 e riportato anche dal quotidiano La Nazione, dell’acquisto di un edificio che è stato definito “la casa del prete” e che diventerà uno spazio espositivo. Gli abitanti di Chiusure temevano che anche la parrocchia avesse cominciato a vendere le proprie proprietà, partendo da un ennesimo edificio che dà sulla piazza principale e che era, appunto, la residenza del prete locale. In realtà, Ebers si riferiva a un immobile diverso, che si trova vicino alla chiesa di San Michele Arcangelo e che non ci risulta essere noto come “casa del prete”. Ma l’equivoco ha esacerbato una situazione già tesa. “ll problema è che Ebers è arrivata e ha iniziato a comprare senza prima farsi conoscere dagli abitanti di Chiusure”, che l’hanno considerata come un corpo estraneo, ci ha spiegato una fonte con conoscenza diretta della situazione.
Lonti Ebers a Chiusure. La dichiarazione del comune di Asciano
Anche il Comune è sembrato più subire che governare gli eventi. “Quando un territorio riesce ad attrarre investimenti e progettualità è sempre un fatto da valutare positivamente”, ci ha scritto l’amministrazione comunale di Asciano. “Fatta questa doverosa premessa, è al tempo stesso fondamentale che chi propone una progettualità e un investimento che abbia una ricaduta su di una comunità, una connessione con un paesaggio unico come quello delle Crete Senesi e con il suo tessuto sociale e culturale, abbia la capacità di dialogare costantemente con l’Amministrazione comunale che quella comunità stessa rappresenta. Non c’è infatti investimento o progetto artistico-culturale che non possa non tenere conto del contesto storico, sociale, paesaggistico, edilizio all’interno del quale ha l’obbligo di armonizzarsi. Da parte dell’Amministrazione comunale […] c’è la massima attenzione su questo come su altri progetti a fare le opportune valutazioni nel momento in cui si concretizzerà in qualcosa di valutabile”.Dopo aver acconsentito a una intervista, Ebers non ha invece più risposto ai messaggi di Artribune e ha poi comunicato di non voler rilasciare dichiarazioni.
In caso di Chiusure. Quale futuro per i piccoli borghi?
“Chiusure sta crollando”, sintetizza un abitante della zona. Delle due chiese, una è inagibile e l’altra è pericolante e ha comunque bisogno di lavori. Le messe vengono solitamente tenute al santuario di Santa Maria delle Grazie alla base del paese, che una ventina di anni dopo l’ultimo restauro necessita già di nuovi interventi. Le persone più giovani vanno a vivere altrove, le case vengono lasciate vuote e, se arriva una buona offerta, vengono vendute. E alcune di queste buone offerte sono arrivate dalla fondazione Amant. Il futuro di questi piccoli borghi ha bisogno di risposte politiche, e quando la politica non dà tali risposte intervengono i privati con turistificazione e gentrificazione. Nella dichiarazione rilasciata ad Artribune, il comune di Asciano afferma che “si sono create le condizioni per una visione di sviluppo di medio e lungo periodo che in questa fase storica, parlando di piccoli paesi, è sempre più difficile creare”. Ma quale è questa visione di sviluppo per Chiusure e per simili borghi?
Matteo Lupetti
https://www.amant.org
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