In Piemonte la Cementeria di Trino inaugura un nuovo percorso d’artista con Giuseppe Stampone
Attraverso la pratica partecipativa che gli è consueta, l’artista abruzzese ha coinvolto i collaboratori della storica azienda produttrice di cemento per evocare la memoria dello stabilimento e il suo presente. Il risultato è un innovativo museo d’impresa che inaugura il 21 settembre 2024
È l’estate di Giuseppe Stampone (Cluses, 1984). Il 27 luglio la Fondazione Malvina Menegaz ha inaugurato a Castelbasso (Teramo) la doppia mostra – Game Over, a cura di Ilaria Bernardi – che ripercorre vent’anni di carriera dell’artista d’adozione abruzzese, negli spazi di Palazzo De Sanctis e Palazzo Clemente. Una retrospettiva di ampio respiro, allestita fino al prossimo 31 agosto 2024, che da un lato va al cuore concettuale dell’arte di Stampone, dall’altro evidenzia dell’artista i temi del confronto con l’altro e della cultura come strumento di cambiamento.
L’estate 2024 di Giuseppe Stampone, dall’Abruzzo a New York
Nel frattempo è lo stesso artista ad annunciare una nuova collaborazione con uno dei gruppi internazionali di maggior peso nella storia musicale degli ultimi decenni: agli U2 di Bono Vox, tra gli autori della colonna sonora del film biografico Mandela:Long Walk To Freedom, con la canzone Ordinary Love,Stampone aveva “fornito” nel 2013 il set per girare il video musicale del brano, ambientato nell’installazione site-specific Caronte, realizzata nel 2010 nel vano dell’ascensore dell’Art Center The InvisibleDog di Brooklyn. Ora si prospetta un progetto inedito, ancora da rivelare nei dettagli.
La storia della Cementeria di Trino in Piemonte
Mentre comincia a delinearsi con più precisione il progetto che a partire dal 21 settembre 2024 vedrà Stampone protagonista alla Cementeria di Trino di Casale Monferrato per inaugurare un nuovo percorso d’artista negli spazi dello stabilimento piemontese. Area907, come si intitola il progetto promosso da Buzzi – azienda che gestisce il cementificio –, vuole proporsi come viaggio nella memoria per affrontare il tema dello sviluppo tecnologico, del presente e futuro industriale attraverso una rilettura contemporanea degli eventi storici. La Cementeria di Trino, fondata nel 1907, ha infatti una lunga storia da rielaborare: produttrice di cemento naturale con forni verticali fino alla fine della Seconda guerra mondiale, tra il 1950 e il 1960 è stata oggetto di una prima riconversione (in impianto di produzione di cemento Portland artificiale), trasformata nuovamente a cavallo degli Anni ’70 per lavorazioni collaterali e complementari a quella del cemento. Di certo a Casale Monferrato è diventata punto di riferimento non solo per l’indotto economico e le ripercussioni occupazionali, ma anche per le attività sociali promosse a beneficio della comunità locale.
Area907. Il progetto tra arte e memoria alla Cementeria di Trino
E il progetto Area907, confidando nella possibilità di concretizzare l’apporto dell’arte alla quotidianità di ciascuno, si inquadra nella stessa direzione, per raccontare lo stabilimento attraverso le sue memorie e i macchinari che ne hanno fatto la storia e al contempo valorizzare il capitale umano dell’azienda mediante il coinvolgimento attivo dei propri collaboratori.
Non si vuole dunque proporre l’esperienza di un sito di archeologia industriale o di un centro di documentazione, ma valorizzare uno spazio “vivo” attraverso un’esperienza materiale immersiva in un contesto tuttora in attività. L’ambizione, spiega la proprietà, è quella di realizzare un museo privato d’impresa unico nel suo genere, in Italia.
Le opere di Giuseppe Stampone al Cementificio di Trino
Oltre al percorso all’interno dello stabilimento, il 21 settembre inaugureranno anche due spazi espositivi, dedicati rispettivamente alla storia dell’azienda per immagini e contenuti d’archivio e all’allestimento di parte delle opere ideate da Giuseppe Stampone (nell’area intitolata a Sandro Buzzi, all’interno di una struttura vetrata in prossimità dei due forni storici della cementeria), che ha collaborato anche al concepimento del logo di Area907 e al tracciato di un percorso neodimensionale sviluppato con l’apporto dei collaboratori dell’azienda e curato da Ilaria Bernardi.
L’artista ha quindi lavorato sulla pratica partecipativa che gli è propria da vent’anni a questa parte, ribattezzata Global Education, raccogliendo stimoli e suggestioni dai dipendenti per tradurli in un abbecedario di identità collettiva intitolato Uno e Trino.
L’abbecedario “Uno e Trino” di Giuseppe Stampone per il Cementificio di Trino
L’abbecedario è costituito da 21 lettere realizzate a penna Bic su carta, ciascuna associata a un disegno e a una parola, e intende rappresentare i valori su cui Buzzi si fonda, che hanno scritto il passato e ancora oggi scrivono la storia del complesso industriale e dell’azienda. Sarà inoltre prodotto un video, a disposizione dei visitatori, che racconterà il dialogo sviluppato dall’artista con i dipendenti e collaboratori di ieri e di oggi.
L’abbecedario sarà declinato anche in 21 moduli retroriflettenti che saranno disposti in specifici luoghi dello stabilimento di Trino, costituendo una speciale segnaletica per il visitatore.
“Penso che il mio contributo sia una possibilità per valorizzare un contenuto che esiste, fornendolo di una grammatica, un linguaggio, attraverso una visione artistica”, spiega l’artista. “L’arte può dare un punto di vista diverso ai contenuti storici e industriali esistenti, può raccontare la storia e allo stesso tempo far nascere stimoli nuovi”.
Stampone presenterà inoltre una mappa assonometrica, che attraverso specifici tag traccerà la costellazione di parole e lettere alla base della storia e dei principi fondatori di Buzzi. Per la sala comandi dell’impianto, invece, ha realizzato l’installazione Europa (disegno a penna Bic su carta, foglia oro, 6 tavole in cemento e un sonoro).
Livia Montagnoli
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