Per la mitologica gallerista Ileana Sonnabend una mostra in Romania sul suo rapporto con l’arte italiana
Gli italiani Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Jannis Kounellis e Mario Merz sono alcuni dei protagonisti che animano gli spazi del Museo Nazionale d'Arte di Bucarest, restituendo al pubblico la storia di Ileana Sonnabend, gallerista legata all’arte italiana
Nata a Bucarest nel 1914, Ileana Sonnabend è scomparsa nel 2007 a Manhattan a 93 anni. Una vita lunga la sua, segnata dall’arte e dalla sua fascinazione per l’arte americana degli Anni Sessanta, la Pop Art e l’Arte Povera, tanto da invitare diversi artisti del movimento italiano a esporre a Parigi e a New York nelle sedi della Sonnabend Gallery.
La mostra di Ileana Sonnabend a Bucarest
A diciassette anni dalla morte, la sua città natale le dedica la prima mostra di respiro internazionale dal titolo Ileana Sonnabend & Arte Povera, ospitata nel Museo Nazionale d’Arte di Bucarest. Il progetto espositivo è a cura di Ilaria Bernardi, storica dell’arte contemporanea specializzata nell’arte italiana del Dopoguerra, e soprattutto sugli artisti dell’Arte Povera. La mostra (visibile sino al 22 settembre) intende restituire la carriera e la ricerca della famosa gallerista riunendo le opere dei più importanti esponenti del movimento italiano.
Ileana Sonnabend: la vita
Ileana Sonnabend (il cui cognome di nascita era Schapira) conobbe a Bucarest Leo Castelli che sposò nel 1933. Due anni dopo, alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i due partirono per New York dove nel 1957 fondarono la prima galleria d’arte che divenne fondamentale per la diffusione dell’arte americana contemporanea. Separatasi poi da Leo Castelli, nel 1961 la gallerista tornò in Europa con il suo secondo marito, Michael Sonnabend, prima a Roma e poi a Parigi. Queste esperienze segnarono il percorso portandola a diventare una esponente di spicco dell’arte della seconda metà del XX Secolo, promuovendo un dialogo tra l’arte americana e l’arte europea attraverso l’attività della Sonnabend Gallery che, con Michael Sonnabend, aprì a Parigi nel 1962 e poi a New York nel 1970.
La mostra di Ileana Sonnabend a Bucarest. Gli artisti
La mostra al Museo Nazionale d’Arte di Bucarest si concentra sul rapporto che Ileana Sonnabend aveva instaurato con alcuni degli esponenti dell’Arte Povera, tra cui Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio. Ad animare gli spazi museali sono opere realizzate tra i primi Anni Sessanta e i primi Anni Settanta, divenute icone della storia dell’arte. Tra queste, spicca Due uomini in camicie (1963) e Ragazza che cammina (1966) di Michelangelo Pistoletto, Torsione (1968) di Giovanni Anselmo, Apoteosi di Omero (1970-1971) di Giulio Paolini e Sedia (1966) di Giliberto Zorio. Come premessa al focus sull’Arte Povera, la mostra presenta anche un omaggio a Mario Schifano, il primo artista italiano che Ileana Sonnabend espose e che segnò l’inizio del suo legame con l’arte italiana.
La mostra di Ileana Sonnabend a Bucarest. Parola alla curatrice Ilaria Bernardi
“Lo sguardo di Ileana Sonnabend è stato capace di percepire l’essenza creativa delle ricerche artistiche europee e americane della seconda metà del Novecento, individuando artisti e opere che hanno inciso profondamente nella storia dell’arte internazionale”, spiega Ilaria Bernardi. “Tra questi ci sono sicuramente gli artisti italiani da lei supportati; in particolare, quelli dell’Arte Povera di cui ha capito subito la potenza del linguaggio e di conseguenza l’esportabilità delle opere nel contesto europeo e statunitense. La mostra a Bucarest desidera rendere omaggio a quel suo sguardo così efficace ma anche all’importanza dell’Arte Povera nel contesto artistico internazionale”.
Valentina Muzi
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