Nelle Cinque Terre un progetto riattiva il legame tra la Liguria e l’Arte Povera
Nei borghi di Vernazza e Corniglia, il progetto OTP - Orizzonte Terzo Paradiso apre alla storia dell'arte locale con un public program e mostre aperte fino a fine 2024. Coinvolgendo anche artisti contemporanei
Era il giugno 1970 quando la casa di Germano Celant in Salita Oregina, a Genova, divenne la sede dell’Information Documentation Archives, un mastodontico archivio che formalizzava la nascita (di qualche anno precedente) dell’Arte Povera, insieme all’Arte Concettuale e alla Land Art. L’ufficializzazione, quindi, di un legame che connetteva la Liguria all’Arte Povera, che si sarebbe consolidato fino a fare la storia. È questa eredità, oggi, a finire al centro del progetto OTP – Orizzonte Terzo Paradiso, che tra mostre e un public program coinvolge i borghi di Vernazza e Corniglia, nelle Cinque Terre, per tutta l’estate e fino a fine 2024.
La Regione Liguria e l’Arte Povera
Le connessioni tra l’Arte Povera e la Liguria, dicevamo, erano in realtà cominciate qualche anno prima, con la leggendaria mostra, Arte povera-Im Spazio, organizzata da Celant alla genovese Galleria Bertesca nel 1967: vi parteciparono Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Emilio Prini (questi ultimi peraltro genovesi). In quegli stessi anni, fondamentale fu poi il contributo di Ida Gianelli, che con la sua galleria in Vico Parmigiani e la direzione del Castello di Rivoli svolse un ruolo fondamentale per il sostegno e la promozione di importantissimi artisti italiani e internazionali, inclusi quelli dell’Arte Povera. Come lei, anche un altro critico e storico dell’arte fu sostenitore della prima ora del gruppo, il sanremese Tommaso Trini.
Guardando in particolare le Cinque Terre, scopriamo che nel 1965 Boetti acquistò una casa a San Bernardino (proprio tra Vernazza e Corniglia), mentre Michelangelo Pistoletto scoprì Vernazza nel ’65 e lì, nel ’68, vi mise in scena il primo spettacolo dello Zoo, L’Uomo ammaestrato, e comprò pure una casa a Corniglia (dove fino all’81 tenne altri spettacoli in collaborazione con gli abitanti), che frequenta ancora oggi.
Il progetto OTP – Orizzonte Terzo Paradiso
Co-organizzato da Ilaria Bernardi (curatrice del progetto), Carlo Bonini e Luca Ciotoli per Smarturista Cooperativa di Comunità, Gianni Moggia per ProLoco di Vernazza, Gianpaolo Barrani per ProLoco Corniglia, e Francesca Guelfi per Uniti per Corniglia, OTP – Orizzonte Terzo Paradiso si snoda in varie location del Levante ligure con un programma di incontri (già avviato) e tre mostre, proponendo un progetto interdisciplinare attraverso le principali “parole- chiave” dell’Arte Povera. Che guardi al futuro: da cui il titolo, che ispirandosi al Terzo Paradiso di Pistoletto propone di raggiungere un medesimo traguardo di rinascita organizzando eventi in otto luoghi che, a Vernazza, coincidono con i punti nevralgici del disegno pistolettiano.
Le mostre e il public program di OTP
È in questi luoghi che si è sviluppato e si svilupperà il percorso di avvicinamento all’Arte Povera, e con lei al programma espositivo previsto tra l’autunno e l’inizio dell’inverno. Inaugurato da un talk dello stesso Pistoletto lo scorso 25 giugno (giorno del suo 91esimo compleanno), il public program ha visto svolgersi gli incontri dedicati a Origine, Natura, Partecipazione ed Essere; nei prossimi giorni sarà la volta di Memoria, con un concerto al Santuario di Nostra Signora di Reggio (3 agosto); Spazio, con una performance di Luciano Chessa e Jacopo Benassi ispirata al gioco della Morra e ai testi di Boetti al Castello Doria (29 agosto); Azione, con una conversazione tra Gabriele Paglione e Stefano Arienti nel Santuario di San Bernardino (8 settembre); e Tempo, con la conferenza stampa che lancerà le tre mostre al Palazzo del Comune di Vernazza (17 settembre). Sarà così inaugurata la stagione di mostre, con tre percorsi visitabili fino al 31 dicembre 2024, rispettivamente nella Chiesa di San Francesco, con una mostra dedicata ad Alighiero Boetti; al Castello Doria, con una mostra documentaria sull’Arte Povera; e diffusamente nel territorio tra Vernazza e Corniglia, con sei interventi site specific di quattro artisti italiani influenzati dall’Arte Povera: Stefano Arienti, Marinella Senatore e i Vedovamazzei.
Giulia Giaume
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