Ai Giardini Margherita di Bologna nasce il nuovo centro culturale serra madre

Dopo quattro anni di progettazione e rigenerazione, inaugura a settembre 2024 uno spazio che punta a promuovere e costruire presenti alternativi attraverso il dialogo tra l’arte e le scienze. Nutrendosi dell'esperienza delle Serre di Via Castiglione

Un nuovo centro di produzione culturale e artistica che porti a Bologna, dentro alle Serre dei Giardini Margherita, nuove idee, scambi, progetti di futuri possibili (e auspicabili). Queste le ambiziose premesse dell’hub serra madre, che dopo quattro anni di immaginazione, progettazione e rigenerazione sarà inaugurato il prossimo 12 settembre dall’incubatore Kilowatt. L’idea alla base del progetto è quella di farsi ponte tra le arti e le scienze, promuovendo uno spazio che alleni una “immaginazione ecologica” e che sia un luogo aperto e poroso, con un’attenzione costante a generare un impatto positivo sulla comunità attraverso mostre, residenze, public program, laboratori didattici, formazione e workshop.

Kilowatt e Bologna: le Serre

Tutto nasce dall’esperienza delle Serre dei Giardini, uno spazio rigenerato e centro culturale ibrido sorto nei 650 metri quadrati riqualificati delle ex serre comunali bolognesi. Una rinascita che deve la propria genesi allo stesso Kilowatt, incubatore di idee ad alto impatto sociale e ambientale, animato da una rete di imprese, liberi professionisti, progettisti e associazioni. Con un modello di partnership pubblico-privato sostenibile, Kilowatt ha investito circa due milioni di euro – anche con il supporto della Regione Emilia Romagna nel 2015 e nel 2021 – per riqualificare questo spazio abbandonato, ricevuto in concessione per 15 anni, “creando un luogo dove la comunità può incontrarsi in modo collaborativo, conviviale, un luogo che mette a disposizione un coworking, un asilo, un bistrot, un orto e un cinema all’aperto, che sia ovviamente attento a valori come l’antirazzismo, l’anticolonialismo e il rispetto delle questioni di genere”, raccolta Nicoletta Tranquillo, co-fondatrice di Kilowatt (insieme ad altre sette persone).

La filosofia del nuovo centro culturale serra madre

Quando il Comune ha messo a bando un nuovo spazio alle Serre, Kilowatt ha pensato di far crescere uno dei propri filoni, all’intersezione tra arte, scienza e attenzione all’ecologia. “L’obiettivo è quello di far dialogare la ricerca artistica con quella tecnologica nell’ottica del superamento della crisi ambientale e della sua cultura – fossile, colonialista e patriarcale -, provando a portare un pensiero critico su questo momento”, spiega Tranquillo. “Qui vogliamo immaginare qualcosa di diverso facendone esperienza con diversi linguaggi artistici, dalla performance alla Visual Art, sviscerando concetti anche molto complessi per avvicinarci a una decentralizzazione dell’uomo e a una nuova con la natura”. Con un approccio che non si preoccupi tanto di “produrre” delle risposte immediate, ma che piuttosto punti ad aprire la mente in uno spazio condiviso: “Prima di pensare alle soluzioni, vogliamo che serra madre aiuti a farsi le domande che mettono in discussione il contesto che ha creato questi problemi così da riappropriarci della capacità di immaginare un futuro che non sia distopico. Non vogliamo che sia più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo”.

serra madre, rendering, 2023. Progetto Laprimastanza. Courtesy Laprimastanza
serra madre, rendering, 2023. Progetto Laprimastanza. Courtesy Laprimastanza

La struttura sostenibile di serra madre a Bologna

Tutto, in serra madre, inizia e finisce con l’ambiente, a partire dalla stessa struttura, che nasce grazie a un progetto di rigenerazione firmato dallo studio di architettura Laprimastanza (composto da Davide Agostini, Matteo Battistini e Francesco Ceccarelli). La serra gode anche di un sistema di compensazione delle emissioni di CO2, sviluppato da Aquaponic Design, che opera attraverso un impianto di coltivazione di alghe immerse in acque meteoriche recuperate. Diventando, nella pratica, un esempio di come sia possibile preservare e valorizzare le risorse esistenti anziché consumarne di nuove.

Marco Barotti, Fungi, 2024. Courtesy l’artista
Marco Barotti, Fungi, 2024. Courtesy l’artista

L’inaugurazione e il programma di serra madre

A inaugurare il programma di serra madre, che per il solo mese di settembre ha previsto sessanta eventi, sarà un opening speech di Tim Ingold, professore di Antropologia Sociale dell’Università di Aberdeen, il cui approccio “immaginativo” ha rivoluzionato la sua materia in una prospettiva di riscoperta dell’altro da noi, e dall’umano, con un approccio pienamente interdisciplinare (che emerge anche dal suo libro Making). A questo primo incontro seguirà, dal 12 al 29 settembre, un mese di eventi, mostre, workshop, performance e presentazioni per tracciare insieme alla comunità locale nuove traiettorie su temi ambientali e culturali. La produzione culturale – resa possibile dalla rete europea S+T+ARTS e dagli sponsor delle residenze artistiche; dal programma Per chi Crea sostenuto dal Ministero della Cultura e SIAE; e dal progetto Creative Living Lab – Edizione 5, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC –, prenderà il via con la S+T+ARTS EXHIBITION (dal 12 al 15 settembre), che porta in mostra tre progetti di altrettanti visual artist che hanno lavorato con alcuni dei più prestigiosi centri di ricerca ambientale europei e italiani (incluso il super-calcolatore di Bologna). Sono Fungi di Marco Barotti, che si concentra sulla vita di funghi e ninfee; Destination earth di Salomé Bazin, dedicato alla relazione simbiotica tra umani e oceani (con un’opera reattiva alla velocità del movimento del pubblico); e Tales from The Receding Edge di Calin Segal, sull’erosione delle coste, tra consumo e capacità trasformativa della natura. Tre visioni che vogliono contribuire a rifondare una nuova relazione dell’umano con la natura e il vivente, unendosi a un movimento di pensatrici e pensatori che, in tutto il mondo, stanno provando a immaginare “il dopo”.

Giulia Giaume

Articolo aggiornato l’11 settembre 2024.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

Scopri di più