Una famiglia olandese rileva una tenuta storica fuori Lucca e la trasforma in polo di residenze d’artista

Nel 2021, la famiglia olandese dei Van Ogtrop ha acquistato la storica Tenuta di Forci, già nel Cinquecento cenacolo letterario e artistico. Nel 2023, dopo una profonda ristrutturazione, è nata la Forci Art Foundation, con l’obiettivo di promuovere l’arte emergente

Nell’idea di “vita rigenerativa” della Tenuta di Forci, a pochi chilometri da Lucca ma già immersa nella campagna toscana, anche l’arte gioca la sua parte. Almeno da quando, alla fine del 2021, la proprietà di 360 ettari di terreno disseminati con oltre venti case coloniche è passata alla famiglia olandese dei Van Ogtrop.

La storica della Tenuta di Forci. Il circolo letterario dei Buonvisi

La storia della tenuta ha in realtà origini antiche. Nata nel XIV Secolo nella zona di Pieve Santo Stefano con la costruzione di Villa di Forci, pensata come residenza di caccia dalla potente famiglia Buonvisi (all’epoca banchieri di Enrico VIII e dei Tudor), nel Cinquecento viene riconfigurata dalla stessa famiglia per condensare le funzioni di un’azienda agricola, con l’aggiunta di vigneti e oliveti. Nel frattempo, la villa – ammodernata sugli stilemi rinascimentali da Vincenzo Civitali – diventa sede di un cenacolo culturale ed artistico conosciuto a livello europeo, raccontato dal letterato milanese Ortensio Lando nelle sue Forcianae quaestiones (1532). Anche Montaigne, amico dei Buonvisi, visiterà la tenuta, ricordando in un suo scritto l’uccelliera che si conserva ancora oggi. Ma ai fasti cinquecenteschi subentra nel Seicento la crisi finanziaria dei Buonvisi, che tuttavia riusciranno a tenere in vita le attività di Forci: nel 1714 il pittore e scrittore Georg Christoph Martini descrive gli impianti di Forci, fra cui uno per la tintura delle sete e uno per la distillazione di fiori d’arancio, gigli e gelsomini; in questo periodo si costruiscono numerose case di contadini e un nuovo frantoio. Mentre il salone della villa viene affrescato con temi rurali dal lucchese Francesco Antonio Cecchi, a esaltare la ritrovata vocazione agricola della tenuta.

L’ultimo secolo della Tenuta di Forci: da Giustiniani ai van Ogtrop

Proseguirà su questa scia il conte Vincenzo Giustiniani, acquistandola nel 1917 e risollevandone le sorti, dopo un periodo di decadenza, con un sistema di mezzadria. A Giustiniani, collezionista d’arte vicino al circolo dei Macchiaioli, si deve però anche il rilancio della villa sotto il profilo culturale. Dopo la sua morte, l’eredità di Forci si tramanderà fino alla Baronessa Diamantina Scola Camerini, che quasi novantenne ha scelto, infine, di mettere la proprietà sul mercato per propiziarne una nuova fase di rilancio.
Si arriva così ai van Ogtrop, che della tenuta hanno avviato una profonda e mirata operazione di ristrutturazione per recuperare, innanzitutto, il complesso residenziale antico e anche le colture storiche nel rispetto dell’economia circolare. Robert-Jan van Ogtrop è infatti fondatore e presidente di Circle Economy, mentre sua moglie Melanie è attiva nell’ambiente internazionale dell’arte contemporanea (fondatrice nel 2008 della Circle Galerie di Amsterdam), e a lei si deve la volontà di riportare a Forci eventi e attività d’arte, che a partire dal 2023 si sono concretizzati in un programma di residenze per artisti italiani e internazionali, chiamati a confrontarsi con il paesaggio rurale e il tema della sostenibilità.

Melanie e Nina van Ogtrop
Melanie e Nina van Ogtrop

Le residenze d’artista della Forci Art Foundation

Alla ristrutturazione architettonica della villa padronale ha provveduto, dal 2022, lo Studio Pierattelli, con l’utilizzo di materiali del territorio e il ripristino di alcuni interventi antichi come l’oratorio settecentesco dell’architetto lucchese Domenico Martinelli. I casali tutt’intorno, invece, sono stati messi in vendita in cerca di acquirenti che vogliano curarne direttamente la ristrutturazione sotto la supervisione dello studio londinese Michaelis Boyd, per rispettare l’eco-sostenibilità del progetto centrale.
Mentre per gestire le residenze artistiche e tutte le attività culturali è nata la Forci Art Foundation, guidata da Melanie van Ogtrop e da sua nuora Nina. L’obiettivo è quello di promuovere l’arte emergente attraverso programmi bimestrali di ospitalità presso la tenuta. Nel 2023 hanno aperto le danze Vincent Mock – che ha trovato ispirazione nelle specie vegetali endemiche del territorio (scansionate, stampate in 3D e poi dipinte a mano) per creare un’installazione site-specific – e Clementine Robertson, con il progetto Senza Forzare, tra scultura, pittura botanica e performance. Con loro anche il fotografo Rogier Houwen.

Tenuta di Forci, l'esposizione dei lavori delle residenze d'artista
Tenuta di Forci, l’esposizione dei lavori delle residenze d’artista

Gli artisti in residenza nel 2024

Nella primavera 2024, invece, la seconda edizione delle residenze ha coinvolto Felix Reiterer (1994), designer e artista digitale austriaco, l’olandese Ellis Holman (1997) e l’italiana Matilde Sambo (1993), al lavoro a Forci da maggio a luglio, con mostra conclusiva (Intertwined Realties) alla fine di luglio.
Ogni anno, la Fondazione continuerà a selezionare tre giovani talenti privilegiando un approccio multidisciplinare, con l’auspicio di propiziare la nascita di una rete di artisti, collezionisti e amatori d’arte che gravitino intorno alla Tenuta di Forci come centro di confronto, scambio e valorizzazione dei linguaggi contemporanei. Tra i progetti work in progress? La realizzazione di uno spazio espositivo permanente per le opere degli artisti in residenza, che aprirà nel 2026, e quella di un giardino di sculture.

Livia Montagnoli

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