Vittorio Matino in Puglia. L’astrattista che si ispira a Tiziano
Alla Fondazione Biscozzi-Rimbaud di Lecce arriva Vittorio Matino, esponente dell’Astrattismo italiano, scomparso nel 2022. Ecco la recensione della sua mostra che racconta in 20 grandi tele le ultime fasi del suo percorso artistico
Il concetto del non-finito nell’opera d’arte – strumento di apertura al coinvolgimento percettivo del fruitore e punto zero della pittura – e la luce totale e purezza del colore ripresa dal Rinascimento veneziano. Sono questi i tratti che caratterizzano la ricerca pittorica di Vittorio Matino (Tirana, 1943 – Schio, 2022), a cui la Fondazione Biscozzi-Rimbaud ha voluto dedicare la sua mostra estiva.
Il progetto della mostra di Vittorio Matino alla Fondazione Biscozzi-Rimbaud in Puglia
A due anni dalla scomparsa dell’artista di origine pugliese, – esponente di rilievo dell’Astrattismo italiano e che ha reso la sua vita “un inno alla pittura” – la Fondazione pugliese propone la rassegna antologica Vittorio Matino. Divampa Colore.
L’esposizione, a cura di Nathalie Vernizzi Matino e Gabriele Matino, narra, attraverso 20 grandi tele monolitiche, immersive e avulse dalle categorie spazio-temporali. Sintetizzano il percorso artistico di Matino tra il 2004 e il 2013.
Le opere di Vittorio Matino in mostra Fondazione Biscozzi-Rimbaud a Lecce
Sono opere inedite che testimoniano – come tutta la sua poiesis del resto – la strenua difesa e l’immersione totale nella pittura attraverso l’autonomia del colore. Non a caso, Matino si sentiva “un felice e fortunato naufrago in mezzo al colore”, in costante tensione verso “l’inesauribilità della pittura”, che conduce ad esplorare, libero dal gioco figurativo, il mistero di mondi lontanissimi. Di dimensioni sconosciute e irraggiungibili.
Il concetto di incompletezza dell’opera, che alimenta il continuo dialogo con lo spettatore, quel non-finito ispirato – come sottolinea il curatore Gabriele Matino – dalla celebre Annunciazione di San Salvador di Tiziano e reso nelle opere Cicladi Vecellio, permea l’intera ricerca estetica di Matino.
La luce totale nelle opere di Vittorio Matino
Un altro elemento cardine dell’opera di Matino è la concezione della luce totale primordiale, in cui l’artista condensa l’intera gamma cromatica. Essa l è frutto, come ricorda la storica dell’arte Nathalie Vernizzi Matino, dell’ispirazione infusa dalla luce abbagliante dei paesaggi di Otranto, dove Matino – alla ricerca delle sue radici – individuò la sua residenza estiva dai primi anni Settanta ai primi anni Novanta, divenendo punto di riferimento per il suo impegno civico, intellettuale e artistico sul territorio.
Cecilia Pavone
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati