A Genova c’è il Divago Festival. La rassegna di arte urbana ospitata nell’antico ghetto ebraico
Per l’edizione di quest’anno il tema al centro del festival biennale è la valorizzazione delle identità presenti sul territorio grazie alla collaborazione degli artisti in residenza e numerosi professionisti del settore culturale
Nasce come rassegna indipendente con l’obiettivo di realizzare progetti di arte partecipativa in dialogo con le comunità dell’antico ghetto ebraico di Genova Divago Festival – attivo dal 2019 –, che si raccoglie in particolare nella celebre Via del Campo, tra spazi pubblici e privati. Ideato e realizzato dal collettivo curatoriale Mixta, il festival propone l’approfondimento artistico – attraverso l’invito di artisti e collettivi in residenza che operano nell’ambito delle arti visive, performative e urbane – del denso e complesso tessuto del quartiere che è stato teatro di prostituzione e povertà e che oggi, abitato da numerose e diverse nazionalità si racconta tramite una forte e sentita rigenerazione urbana dal basso.
Divago Festival a Genova per la rigenerazione urbana attraverso le pratiche artistiche
Per la terza edizione, dal titolo Urban Art Power e in programma dal 26 al 29 settembre 2024, sono stati selezionati – da un comitato composto da Mixta, Luca Lo Pinto, pinksummer, Anna Daneri, Arianna Desideri e Lorenzo Penco – tramite open call Alice Paltrinieri, Chiara Mecenero, Collettivo Shibboleth, Daniel González, Elias Cafmeyer, Gaia Coals, Greg Jager, Luca Conte aka Gerolamore e Isabella Nardon & Jacopo Noera che, dopo aver concepito e realizzato i propri interventi grazie alla collaborazione delle comunità locali e delle varie realtà attive sul territorio – a cui si sono aggiunti quotidiani confronti con il team curatoriale e lezioni di etnografia con il professor Lorenzo Domaneschi dell’Università di Milano Bicocca – nel periodo primaverile, presenteranno le loro opere durante il festival tra Via del Campo, Piazza del Campo, Piazza san Marcellino, Piazza Vacchero, Piazza don Andrea Gallo e Chiesa di San Marcellino.
Divago Festival a Genova e l’intervento di Elias Cafmeyer
In particolare, tra i temi di quest’anno è al centro la valorizzazione delle identità presenti sul territorio, sia genovesi sia straniere, tanto che il lancio della campagna di comunicazione del festival è stata affidata all’artista belga Elias Cafmeyer che ha realizzato un grande manifesto 6×3 metri – con l’annuncio dell’apertura di un nuovo supermercato nel quartiere – affisso in Via Cantore senza lasciare informazioni o riferimenti che lo potessero collegare a Divago Festival, tanto che non sono mancate le reazioni di protesta dei cittadini. “Il finto annuncio è stato pensato appositamente per sollecitare la sensibilità e accendere gli animi di chi difende tradizioni e identità territoriali dall’avanzata del consumo di massa, generalizzato e indistinto”, racconta Arianna Maestrale di Mixta.
Divago Festival a Genova tra installazioni, happening e talk
Durante i quattro giorni di festival Divago presenterà anche eventi pop-up e appuntamenti per il pubblico, tra cui due talk in Piazza del Campo che affronteranno tematiche care alla ricerca artistica nello spazio urbanocon ospiti d’eccezione e in collaborazione con l’AdAC, Archivio d’Arte Contemporanea dell’Università di Genova e uno in Piazza don Gallo, in collaborazione con Palazzo Bronzo, che verterà sulla rigenerazione urbana e coinvolgerà esperti e abitanti del territorio.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati