Alla Fondazione Pino Pascali la costa pugliese come la vedono gli artisti
Sei artisti contemporanei reinterpretano i luoghi creando un itinerario inedito tra fari e torri della costa pugliese, rifunzionalizzati e ristrutturati dalla Regione, con opere site specific
L’arte contemporanea, concepita come strumento di valorizzazione e riqualificazione della costa pugliese per la realizzazione di un nuovo itinerario tra Mar Adriatico e Mare Ionio. È questo l’obiettivo primario del progetto artistico “Fari e Torri del fuoco segreto”, promosso dalla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare e dalla Regione Puglia che ha provveduto alla ristrutturazione e alla rifunzionalizzazione di tre fari e di tre torri in Puglia.
Le opere nella mostra Fari e Torri
I risultati del progetto, che ha coinvolto sei artisti italiani, alcuni dei quali pugliesi, sono confluiti in una mostra collettiva a cura di Christian Caliandro e Nicola Zito, allestita alla Fondazione Pascali di Polignano a Mare. Gli artisti – Gea Casolaro, Serena Fineschi, Claudia Giannuli, Francesco Lauretta, Isabella Mongelli e Virginia Zanetti – provengono da geografie e generazioni differenti e hanno valorizzato con opere, performance e interventi, alcuni tra i luoghi-simbolo dell’identità culturale pugliese: sei fari e torri ubicati su 400 km di costa, da Vieste ad Otranto.
I fari e le torri della Puglia
La mostra alla Fondazione Pascali, realizzata nell’ambito del progetto CoHeN-Coastal Heritage Network, finanziato a sua volta dal Programma Interreg Grecia-Italia 2014/2020, documenta gli interventi – iniziati nel 2023 con azioni di progettazione e realizzati nel corso del 2024 – riguardanti Torre San Felice a Vieste, Torre Pietra a Margherita di Savoia, Torre Calderina a Molfetta, Faro di San Cataldo a Bari, Faro di Punta Palascìa a Otranto e Torre-Faro Carlo V di Torre San Giovanni a Ugento. Attraverso stili eterogenei e linguaggi espressivi differenti – tra pittura, scultura, installazione, video, fotografia e performance – gli artisti hanno contribuito, con la loro ricerca antropologico-artistica, a valorizzare il territorio pugliese, reinterpretando il concetto di “fuoco segreto” o “fiamma imperitura”, che permea l’opera letteraria di Tolkien: quella “fiamma vitale”, simbolo dell’autonomia dell’esistenza, delle idee e dell’azione.
Cecilia Pavone
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