Com’è stato costruito il più importante museo italiano in America? Una mostra fotografica a New York lo racconta

Per l’occasione sono esposti una cinquantina di scatti di Marco Anelli che immortalano la progettazione e la costruzione di Magazzino Italian Art, compresi i ritratti degli operai e degli artigiani che vi hanno preso parte

S’intitola Marco Anelli: Building Magazzino 2014-2024 l’esposizione – aperta al pubblico fino al 28 ottobre 2024 e curata da Paola Mura – che racconta dieci anni di storia di Magazzino Italian Art – il museo e centro di ricerca unico nel suo genere che nasce con l’obiettivo di promuovere l’arte italiana contemporanea e del dopoguerra negli Stati Uniti su idea di Nancy Olnick e Giorgio Spanu – attraverso gli scatti di Marco Anelli (Roma, 1968).

La storia di Magazzino Italian Art nelle fotografie di Marco Anelli 

Queste immagini vogliono raccontare la storia di Magazzino attraverso il senso d’orgoglio che ogni giorno le donne e gli uomini portavano nel lavoro di cantiere. È stato un onore raccontare le loro storie e vederli trasformare Magazzino da un’idea a una realtà concreta”, racconta il fotografo romano, che vive e lavora a New York, presentando una selezione di circa cinquanta fotografie su oltre un centinaio realizzate, tra cui anche numerosi inediti. I protagonisti sono gli operai e gli artigiani che hanno preso parte in prima persona alla realizzazione del museo, perché Anelli – che ha seguito giorno e notte, stagione dopo stagione, il cantiere di Magazzino – non voleva soltanto documentare la costruzione dell’edificio ma testimoniare l’umanità di chi ha reso questo ambizioso progetto possibile. Così i lavoratori sono ritratti senza pose artificiali o stereotipate, “estendendo il senso del cantiere dai puri elementi architettonici e costruttivi alla componente umana”, continua il fotografo. 

La mostra nelle parole della curatrice Paola Mura 

Infatti, “l’opera fotografica di Anelli rispecchia la sua costante indagine sull’architettura, l’ambiente e l’umanità. Il fotografo presenta opere ricche di riflessione, che restituiscono il ritmo del lavoro, mettono in risalto il contributo spesso sottovalutato degli operai e riconoscono il loro ruolo essenziale, insieme a quello di tutta la comunità locale”, aggiunge la curatrice Paola Mura.

La storia di Magazzino Italian Art

L’istituzione, così come si presenta oggi, è il risultato di una realtà in evoluzione. Nato come iniziativa privata, il Magazzino si è sviluppato nel corso di pochi anni fino a diventare un vero e proprio museo pubblico e fondazione. L’edificio principale, una struttura di 20.000 metri quadrati progettata dall’architetto spagnolo Miguel Quismondo, ha aperto nel 2017 e nel settembre 2023 il Magazzino ha aumentato lo spazio interno di 13.000 metri quadrati con l’apertura del padiglione indipendente Robert Olnick, progettato dagli architetti Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo e intitolato alla memoria del padre di Nancy Olnick, creando un nuovo polo culturale e una risorsa per la comunità nella Hudson Valley. “Siamo onorati di aver commissionato questo progetto a Marco Anelli, il cui lavoro fa parte del museo al pari delle strutture e del programma espositivo. Per noi era fondamentale che Magazzino venisse costruito da e per gli abitanti della contea di Putnam e dei dintorni. Siamo orgogliosi di rendere omaggio allo straordinario contributo di queste persone tramite una mostra che testimonia quanto il museo sia davvero opera loro”, concludono i fondatori.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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