Un artista contemporaneo lavora su spazio e luce nell’archeologia del Lazio tra Alatri e Albano
Con grandi installazioni luminose il gesto dell’artista Mario Carlo Iusi con cui accende le Mura Megalitiche di Alatri e i Cisternoni di Albano Laziale è semplice ma dirompente giocando con forme essenziali tra arte contemporanea e antichità
“La cornice luminosa non delimita più un’opera artistica, ma piuttosto evidenzia uno stralcio di testimonianza architettonica realizzata da abili mani ignote di un passato assai remoto. La luce circonda un rettangolo di parete appartenente a vestigia notevoli per importanza storica e suggestione estetica, guidando l’attenzione dell’osservatore e invitandolo a soffermarsi laddove il suo sguardo si era mosso distratto e fuggevole”. Queste le parole con cui la curatrice Claudia Pecoraro presenta Luminis, il progetto dell’artista Mario Carlo Iusi tra Alatri Albano Laziale.
L’intervento di Mario Carlo Iusi ad Alatri. Una riflessione sulla percezione dello spazio
Luminis – Illuminare lo spazio per ricordare il tempo è una riflessione sulla percezione dello spazio in relazione alla luce. L’artista, nato proprio ad Alatri nel 1995, con Luminis valorizza il patrimonio culturale della sua città con un gesto tanto semplice quanto dirompente, che cambia tutta la geometria del luogo. “Nel percorso più recente di Mario Carlo Iusi, la cornice ha assunto un ruolo così importante nella determinazione dell’opera da prendere vita propria e far scaturire una sperimentazione che trova il suo debutto nel grandioso progetto ambientato ad Alatri e Albano Laziale”, continua la curatrice.Il progetto – che si articola in due tappe, la prima ad Alatri (dal 14 settembre al 6 ottobre 2024) e la seconda ad Albano Laziale (dal 26 ottobre al 17 novembre 2024) – consiste in grandi installazioni luminose in LED, strategicamente posizionate sotto forma di cornici di dimensioni variabili per un totale di 360 metri di allestimento, sulle maestose vestigia antiche delle due cittadine: le Mura Megalitiche di Alatri e i Cisternoni di Albano Laziale. Le installazioni di Mario Carlo Iusi, accentuando così l’imponenza architettonica e archeologicadei due complessi, conferendogli una rinnovata valenza artistica. Le cornici, che abbandonano il quadro, perdono la loro canonica accezione di frame per diventare dei veri e propri motori rigeneratori dello spazio. Attraverso la luce creano un cortocircuito emotivo negli spettatori, portandoli a guardare con un’inedita attenzione i reperti che, con l’abitudine, tendono a passare inosservati.
L’intervento di Mario Carlo Iusi ad Alatri e la mostra monografica “Semeion”
Con un unico gesto l’artista recupera ed esalta la poetica del rudere, in un implicito omaggio a Cesare Brandi che fu tra i primi ad esaltare l’essenzialità del nostro patrimonio in tutte le sue forme. Ma l’intervento di Mario carlo Iusi non si ferma qui e continua con una mostra monografica, composta da quaranta opere inedite realizzate nel 2020, che accompagna il progetto: Semeion. Come suggerisce il titolo, l’esposizione, allestita presso il Chiostro di San Francesco fino al 6 ottobre, ruota intono al seme, inteso come metafora della pienezza insita in ogni essere umano. Del resto, come dimostrano anche le installazioni luminose, la ricerca artistica di Mario Carlo Iusi si nutre di elementi essenziali che, nella sua visione diventano elementi di una grammatica nuova che gli consentono di creare opere sempre diverse. Nell’ottica dell’artista, il seme di zucca, stilizzato ed illuminato, diventa l’archetipo della forma artistica, nonché emblema della sua poetica artistica. In questo caso il trait d’union tra le installazioni luminose e la mostra monografica.
L’intervento di Mario Carlo Iusi ad Alatri e la collaborazione con Cittadellarte Fondazione Pistoletto
Il progetto Luminis è stato significativamente preceduto da una residenza artistica presso Cittadellarte Fondazione Pistoletto, a Biella, in cui l’artista ha sperimentato nuovi metodi e tecniche artistiche che saranno approfondite all’interno di laboratori didattici, organizzati nelle due sedi ad Alatri e ad Albano. In seguito, la mostra continuerà il suo viaggio in Spagna, a Barcellona negli spazi di Espronceda – Institute of Art & Culture, dove il tema verrà ulteriormente approfondito con un talk e dei laboratori.
Ludovica Palmieri
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