A Londra sul Quarto Plinto di Trafalgar Square inaugura l’opera-omaggio alla comunità trans

La scultura comparsa sul piedistallo d'artista, a Londra, è una monumentale creazione dell'artista messicana Teresa Margolles. Composta da centinaia di maschere raffiguranti volti di persone trans e non binarie, tra Messico e UK

È affiancata dalla comunità trans del Messico, il suo Paese, l’artista Teresa Margolles, nello svelare al pubblico la grande opera Mil Veces un Instante (Mille volte in un istante) a Trafalgar Square, nel cuore di Londra. L’opera, la quarta dall’inizio dell’anno a prendere possesso del famoso “Quarto Plinto londinese riservato all’arte pubblica, è stata pensata dall’artista per “unire la comunità trans in tutto il mondo“. Perché proprio in seno a quella comunità nasce, e a lei si rivolge.

L’opera di Teresa Margolles a Trafalgar Square

La grande scultura posta nella piazza antistante la National Gallery – la quindicesima a essere ospitata qui – è destinata a non passare inosservata: parliamo di un imponente parallelepipedo bianco ricoperto da centinaia di maschere raffiguranti volti di persone trans e non binarie. Queste “maschere di vita”, che ritraggono 726 persone reali (di cui metà dal Messico e metà dal Regno Unito), sono un regalo alle persone trans come anche un diretto omaggio a Karla La Borrada, cantante e sex worker trans 67enne uccisa nove anni fa a Ciudad Juárez. “Rendiamo questo omaggio a lei e a tutte le altre persone che sono state uccise per motivi di odio“, ha detto Margolles. “Ma, soprattutto, a coloro che vivono, alle nuove generazioni che difenderanno il potere di scegliere liberamente di vivere con dignità“.

progetto del 2021 di teresa margolles photo mor charpentier A Londra sul Quarto Plinto di Trafalgar Square inaugura l'opera-omaggio alla comunità trans
Progetto del 2021 di Teresa Margolles. Photo mor charpentier

L’omaggio di Teresa Margolles a Karla La Borrada

L’ispirazione per quest’opera, ha aggiunto l’artista, le viene dalla tradizione mesoamericana dello tzompantli, una rastrelliera utilizzata per l’esposizione pubblica di teschi umani, in genere di prigionieri di guerra o vittime sacrificali. L’artista, che per aggiudicarsi questo posto ha vinto il relativo concorso internazionale nel 2021 insieme Samson Kambalu (la cui scultura, esposta nel 2022, era un commento sull’eredità del colonialismo in Africa), porta quindi un lavoro dal taglio eminentemente politico, come sottolineato anche dal presidente della commissione del Fourth Plinth Ekow Eshun, che l’ha definita una delle opere d’arte più “sfumate” e “attuali” mai ospitate qui.

I concorsi del quarto plinto a Londra

Ora le maschere saranno esposte per due anni all’ingeneroso clima britannico, com’è usanza dal 1999 per il piedistallo della “scultura mancante” di Trafalgar Square, andando ad aggiungersi alle creazioni di artisti da tutto il mondo che stanno contribuendo a rivoluzionare il panorama monumentale londinese. Un contributo necessario, soprattutto dopo le giuste critiche emerse con il movimento Black Lives Matter, per allontanarsi nei fatti da una tradizione monumentale patriarcale e suprematista e rispecchiare la diversità del Paese : a sottolinearlo è anche Justine Simons, vicesindaca della città con delega alla Cultura, sostenendo come “oggi stiamo cambiando questa storia. Questo ritratto collettivo della comunità trans è una celebrazione e un atto di solidarietà con coloro che non godono delle stesse libertà di cui godiamo noi nel Regno Unito“.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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