100 anni di Surrealismo. La grande mostra al Centre Pompidou di Parigi (che poi chiude)
Prima di chiudere i battenti per avviare i lavori di rinnovamento e riqualificazione, il megamuseo francese celebra il centenario del movimento fondato da André Breton con un progetto espositivo cronologico e tematico
Era giugno 2024 quando il Centre Pompidou di Parigi annunciava l’avvio di un progetto di riqualificazione che lo avrebbe costretto alla chiusura. L’operazione di ammodernamento dell’iconico edificio progettato da Renzo Piano e Richard Rogers (inaugurato nel 1977 e mai ristrutturato a fondo) avrà un costo monstre di oltre 260 milioni di euro e si svilupperà nell’arco di cinque anni, a partire dal 2025.
Mentre si attende la consegna del progetto definitivo (previsto per marzo 2025, ovvero quando inizieranno le chiusure parziali del museo) il Centre Pompidou continua la sua programmazione e celebra il centenario del Surrealismo con una grande mostra a cura di Didier Ottinger e Marie Sarré, e fruibile sino al 13 gennaio 2025. Il progetto espositivo raccoglie dipinti, disegni, film e fotografie dei grandi esponenti del movimento fondato da André Breton, e presenta il manoscritto originale del Manifesto Surrealista, eccezionalmente prestato dalla Biblioteca Nazionale di Francia.
La mostra dedicata al Surrealismo al Centre Pompidou di Parigi
La mostra al Centre Pompidou ripercorre oltre quarant’anni del movimento surrealista, e più precisamente dal 1924 al 1969. Fulcro del percorso espositivo è il Manifesto originale firmato da André Breton, a cui fa da cornice una proiezioni audiovisiva immersiva che approfondisce la nascita e il significato del movimento. La mostra poi si suddivide in tredici capitoli, riunendo le figure letterarie che hanno ispirato gli immaginari onirici, i grandi esponenti e le artiste attive del movimento.
Gli artisti surrealisti in mostra al Centre Pompidou
Le opere emblematiche del Surrealismo ospitate al Centre Pompidou provengono dalle principali collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui spiccano: Le grand masturbateur di Savador Dalí, proveniente dal Museo Reina Sofia di Madrid, Les valeurs peronelles de René Magritte dal SFMoMA di San Francisco, Chant d’amour di Giorgio de Chirico del MoMA di New York e Le chien aboyant à la lune di Joan Mirò dal Muso d’arte di Philadelphia, e molti altri ancora.
Ai grandi esponenti si affiancano le artiste che hanno preso parte al movimento, quali: Leonora Carrington, Remedios Varo, Ithell Colquhoun, Dora Maar, Dorothea Tanning e molte altre ancora.
Parola alla curatrice Marie Sarré
“L’ultima mostra dedicata al movimento surrealista al Centre Pompidou risale al 2002”, spiega la curatrice Marie Sarré. “Da allora, il Centre Pompidou ha organizzato mostre tematiche e monografiche, ma sembrava necessario presentare alle nuove generazioni una mostra sull’intero movimento, alla luce delle recenti ricerche che sono state realizzate” dalle quali emerge una predominante presenza femminile nel gruppo, ampiamente riconsiderata solo negli ultimi anni. “Nessun movimento del XX Secolo ha annoverato così tante donne tra i suoi membri attivi, lontane dallo status di muse a cui spesso abbiamo voluto ridurle”, continua la curatrice. “La loro presenza è attestata nelle riviste così come nelle numerose mostre internazionali del surrealismo, almeno dal degli anni Trenta, sia nelle arti visive che nella letteratura”.
Valentina Muzi
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