Apre Artissima a Torino. Prime immagini e prime impressioni dell’edizione 2024 

Con il tema del “Daydreaming” torna all'Oval la fiera d'arte contemporanea torinese, riunendo oltre 180 gallerie provenienti da tutto il mondo. Ecco le nostre prime impressioni 

L’Oval di Torino accoglie la trentunesima edizione di Artissima, diretta per il terzo anno da Luigi Fassi. Oltre 180 gallerie, tra nazionali e internazionali, partecipano alla rassegna che nel 2024 si sviluppa attorno al tema The Era of Daydreaming, ovvero la manifestazione del pensiero spontaneo che accende speranze e immaginari capaci di plasmare il mondo, gli stessi che prendono forma tra i corridoi della fiera. Inaugurata il 31 ottobre e in corso fino a domenica 3 novembre, andando a coprire, per la croce e la delizia degli addetti ai lavori, l’unico ponte festivo di questi mesi lunghi mesi lavorativi, Artissima si riconferma per la qualità delle proposte tra gli stand, la ampiezza degli spazi, i display accurati, con colpi di scena soprattutto nelle sezioni curate, tra tutte Back to the future. “Non è detto che le cose vadano bene a livello di mercato in questa fiera” ci spiega una gallerista “ma resta il fatto che bisogna esserci perché la qualità è troppo elevata e raffinata”. Ed effettivamente l’aria che si respira è quella di una rassegna dal profilo davvero elevato come e più delle più importanti fiere internazionali. E anche la percentuale delle gallerie provenienti dal’estero è una conferma. Peccato però che per raggiungere l’Oval i visitatori – specie quelli che scelgono la metropolitana o le bici in sharing – debbano affrontare un percorso inaccettabile, brutto, trasandato, tra parking lot semi abbandonati, piazzali in catrame, cesate di cantiere. Sembra gli che spazi siano stati inaugurati due settimane fa, invece parliamo di uno spazio che esiste dal 2006: quasi un ventennio!

Gli immaginari di Artissima 2024

Il tema del corpo è uno degli elementi dominanti tra i corridoi della fiera, con una presenza importante di pratiche che hanno a che vedere con gli aspetti legati al fare. Corpi che cercano di riappropriarsi di mondi distanti dal nostro, dominati da una natura non sempre accogliente da una parte, e ripensati digitalmente dall’altra. Lo schermo diventa una lente da cui poter osservare, conoscere l’ignoto, restituendo la giusta distanza per riflettere sul nostro domani. L’effetto-Biennale e delle tematiche più urgenti del presente si sente anche qui benché molti mesi siano passati dall’apertura della grande rassegna in Laguna, allargando lo sguardo a tematiche di genere, all’ecologia, e ad artisti e ricerche Straniere ovunque.

Artissima 2024: tra fotografia e pittura

Se nel 2023 a farla da padrone erano le strutture che giocavano con lo spazio e con le opere, facendo loro da supporto e da componente installativa; quest’anno il registro cambia. La fotografia gioca un ruolo importante, assieme alla pittura che, linguaggio che negli ultimi anni ha subito una poderosa riscoperta; tra giochi di luce e colori dà forma a diverse realtà nelle quali ripensarsi. Video e tecnologia? Pochissima roba. Ma di questo parleremo in approfondimenti ad hoc. Qui intanto le foto dell’opening. 

Redazione

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