Maria Cristina Carlini e la sua vita votata alla scultura diventa un film
“Maria Cristina Carlini. Il coraggio della grandezza” è il documentario che illustra il lavoro di questa importante scultrice, che ha votato la sua vita all’arte. Il trailer
Maria Cristina Carlini (Varese, 1942) è una delle scultrici italiane più importanti del nostro tempo, che vanta opere in ogni continente. A raccontarla ora è un documentario realizzato da Pino Farinotti e Tiziano Sossi dal titolo Maria Cristina Carlini. Il coraggio della grandezza, proiettato in anteprima al MEET Digital Culture Center di Milano.
Maria Cristina Carlini e l’amore per Milano
Si sentiva il bisogno di un film che raccontasse la vita, l’arte e i pensieri intimi di un’artista che ha portato nel mondo la sua creatività, sfidando muri e barriere, ma restando ancorata all’amore per la sua città – Milano – che ha recentemente omaggiato con una grande opera.
Lo scorso giugno è stata infatti posizionata in Piazza Berlinguer la scultura Obelisco – quattro metri di altezza e materiali di recupero quali legno e acciaio corten – realizzata dalla Carlini e illustrata nel film. Si tratta della quarta donazione alla città da parte della scultrice, preceduta da La porta della giustizia (2007), Vento (2013), La Nuova città che sale (2014).
Il documentario “Maria Cristina Carlini. Il coraggio della grandezza”
Nel docufilm Maria Cristina Carlini. Il coraggio della grandezza a parlare sono critici d’arte e curatori come Pino Farinetti, Flaminio Gualdoni, Rossella Farinotti. Ad interloquire con lei ci sono l’architetto Ivan Rizzi, Paola Albini della Fondazione Franco Albini, Bruto Pomodoro, all’Archivio Giò Pomodoro, oltre che amiche di lunga data e gli affetti più vicini, come il figlio Pietro Guidobono Cavalchini.
Tutte queste testimonianze si inseriscono su filmati di repertorio che mostrano lo studio e le opere della Carlini, che in prima persona si racconta, aprendo al pubblico non solo la sua casa-laboratorio, ma anche le sue preziose memorie, topos della sua arte.
L’amore e odio per Michelangelo
Oltre a raccontare delle sue tante esperienze all’estero, con aneddoti anche ironici – come la consegna del forno ad alta temperatura da parte del corriere durante la sua permanenza in Belgio – Maria Cristina torna alle origini della sua passione.
Rivela così che ha folgorarla è stata, durante i suoi studi classici, la scoperta di Michelangelo: “La mia ossessione è la Pietà Rondanini (…). Mi piacerebbe rifarla ma è inutile! (…) Ero furibonda contro questo genio. Visto questo cosa vuoi che faccia io?”.
Roberta Pisa
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