Una mostra diffusa in Monferrato accompagna i visitatori tra arte e civiltà contadine
Nei comuni di Mombercelli, Belveglio, Cortiglione, Incisa, Masio, Rocchetta Tanaro, Vaglio e Vinchio, nella Val Tiglione, le opere di Pippo Leocata spingono alla meditazione
La Val Tiglione è un angolo di quel Monferrato che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio di tutta l’umanità per la sua cultura contadina, dove la tradizione della Barbera vive in un paesaggio di eccezionale bellezza che resiste con i suoi boschi alla monocultura, ma soprattutto dove si respira quel profondo senso di comunità che ancora anima i nostri borghi e un Italia minore lontana dai grandi flussi ma, proprio per questo, oggi sempre più nelle opzioni di un turismo colto che è alla ricerca di senso, cultura e esperienze enogastronomiche.
La mostra “Un mondo da recuperare” nel Monferrato
Proprio in questo territorio, in questi giorni è stata inaugurata la mostra diffusa Un mondo da recuperare nei comuni di Mombercelli, Belveglio, Cortiglione, Incisa, Masio, Rocchetta Tanaro, Vaglio e Vinchio. L’esposizione presenta alcune opere dell’artista Pippo Leocata in un viaggio tra arte e civiltà contadina che prende le mosse dal Musarmo, il museo di arte moderna di Mombercelli, in cui è collocato il corpo principale della mostra, e proseguire nelle altre località, dove le opere sono esposte in chiese, cortili, cantine e torri che resistono al tempo e offrono accoglienza.
Le opere di Pippo Leocata tra le colline della Val Tiglione
Un viaggio fra le colline, che furono di Pavese, Fenoglio, Laiolo, in una stagione in cui è facile imbattersi in sagre e fiere, trovando spazi e atmosfere per la meditazione. Meditazione che è ciò che suggerisce l’opera di Pippo Leocata, un artista siciliano trasferitosi negli Anni Sessanta a Torino, che riflette sul recupero, tipico di quella tradizione contadina dell’eterno ritorno del tempo. Molti sono i fili che legano l’arte di Leocata all’essenza della cultura contadina del recupero e di un tempo scandito con ritmi lenti, tipici di questo territorio: la materia usata, il legno scartato da impieghi e lavorazioni; l’ispirazione dell’Antichità classica, soprattutto ellenica; il messaggio cristiano e la figura umana, soverchiata da una struttura economica e produttiva in cui l’individuo è sempre di più un “funzionario della tecnica”, per dirla con il filosofo Umberto Galimberti.
Una mostra diffusa nata dai paesi del Monferrato
La mostra, nata da un’iniziativa dell’associazione culturale la Bricula di Cortiglione è promossa da vari enti e comuni si sviluppa nelle diverse e sedi in cui si manifesta e vive questo territorio: le Cantine sociali di Mombercelli, Rocchetta Tanaro, Vinchio e Vaglio, le Chiese della Madonna di Fatima a Cortiglione, di San Giovanni Battista, la Chiesa del Carmine ad Incisa, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea MUSARMO di Mombercelli, la Torre di Masio, o significative testimonianze di architettura rurale come la corte chiusa di Belveglio. “Ci siamo lasciati ispirare dai nostri paesi, “borghi”, piccole realtà, simili tra loro ma ciascuno con la propria personalità, cuciti su un territorio che è il vero protagonista delle nostre zone Unesco”, racconta Pierfisio Bozzola de la Bricula. “Universalmente riconosciuto nella sua espressione paesaggistica ma delicato e fragile nella sua fisicità ha bisogno di cura e attenzione come suggeriscono le opere di Pippo Leocata. È per questo che li abbiamo accomunati: quadri e sculture in luoghi della storia e della tradizione delle nostre terre, compagni di viaggio in un mondo da riscoprire e recuperare…”. La vera fonte ispirativa di questa mostra sono dopotutto i paesi, i borghi, le piccole realtà con tanta storia da raccontare e tesori nascosti che attendono una visita per offrire il piacere di una riscoperta.
Domenico Ioppolo
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