La più grande mostra di James Turrell in Europa apre a Parigi

Si intitola “A One” il progetto espositivo dedicato all'artista statunitense ospitato negli spazi della Galleria Gagosian a Le Bourget. Oltre trenta opere, tra inedite e storiche, accompagnano il pubblico alla scoperta della luce e delle sue potenzialità 

Da sempre affascinato dai fenomeni percettivi che spaziano dalla deprivazione sensoriale agli effetti ottici, James Turrell (Los Angeles, 1943) ha iniziato a usare gli effetti della luce su elementi architettonici nella seconda metà degli Anni Sessanta, avviando una manipolazione continua di ambienti costruiti e naturali. Una ricerca che nel corso degli anni si è affinata come si nota in A One, il progetto espositivo a lui dedicato ospitato negli ampi spazi della galleria Gagosian Le Bourget, subito fuori Parigi. La mostra riunisce oltre trenta opere tra installazioni, fotografie e materiali d’archivio ripercorrendo la carriera dell’artista. 

La mostra di James Turrell da Gagosian Le Bourget 

Lo spazio principale al piano terra della galleria Le Bourgetospita Ganzfeld, All Clear, un padiglione arrotondato e completamente bianco all’interno del quale il pubblico è immerso in una luce colorata generata da uno schermo LED e retroilluminazione. La mancanza di angoli e spigoli nello spazio contribuisce alla perdita totale di orientamento, favorendo la sensazione di alienazione.

L’opera è parte di una serie che prende il nome dall‘effetto Ganzfeld, che può verificarsi quando l’assenza di indicatori di profondità, forma e distanza fa sì che il cervello scambi il rumore visivo per informazioni tangibili. Disorientamento, stupore e meraviglia si alternano nelle diverse opere che animano il percorso espositivo, accompagnando il pubblico alla scoperta della ricerca e della “manipolazione” della luce di Turrell. 

Gli studi sulla luce di James Turrell in mostra in Francia 

Nella mostra A One sono protagonisti anche materiali d’archivio, come quelli relativi al Roden Crater, la vasta opera d’arte costruita in un cono di cenere vulcanica nel Painted Desert dell’Arizona settentrionale, per formare un osservatorio a occhio nudo per la contemplazione della luce e dello spazio del cielo. A questi si aggiungono progetti, ologrammi, modelli, fotografie, un visualizzatore di foto tridimensionale e due tavolini da grembo utilizzati da Turrell durante le sue ricerche negli Anni ’80.

La luce secondo l’artista James Turrell 

“Voglio creare opere che catturano l’attenzione delle persone. Non è poi così diverso da quando ero bambino ed affascinato dalla luce che vedevo sopra di me”, spiega l’artista James Turrell.“Di solito usiamo la luce per illuminare le cose, ma a me interessa la sua ‘casualità’, quando diventa rilevatrice di sé stessa”.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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