Acqua fatta di grafite: le opere dell’artista Serse Roma in un super hotel di Capri
L'acqua è l’elemento protagonista delle opere di Serse e di due giornate all'insegna dell'arte e del lusso presso il Jumeirah Capri Palace, promosse da Galleria Continua
“Disegnare veli di acqua significa rappresentare idealmente lo spaventevole e il bello”. L’artista trevigiano con base a Trieste, Serse Roma (San Polo di Piave, 1952), traduce il suo impegno della trascrizione della natura in opere che, numerose, adornano in una mostra temporanea le pareti del Jumeirah Capri Palace, attivo nella promozione dell’arte per offrire ai suoi ospiti un connubio di benessere e cultura. Nel programma umanistico dell’hotel cinque stelle lusso è rientrato un appuntamento di due giorni volto a incentivare l’arte di Serse Roma tramite lo studio della tecnica e la sensibilizzazione alla fenomenologia dell’acqua.
L’evento artistico di Serse Roma e Galleria Continua a Capri
L’evento artistico, che ha avuto sede il 15 e il 16 settembre scorso sull’isola azzurra, ha rafforzato il sodalizio tra il Jumeirah Capri Palace e la Galleria Continua, fondata a San Gimignano e che attualmente vanta sedi anche a Roma, Parigi, San Paulo, Habana e Beijing. La partnership tra i due enti è vincente: un ritiro creativo che ha accompagnato una rosa di ospiti selezionati in un percorso osmotico tra arte, gusto e relax, sotto la guida intellettuale del maestro Serse. L’evento, celebrando l’otium come forma più alta di nutrimento dell’anima, ha offerto un ventaglio di iniziative tra talk con l’artista, workshop di disegno, degustazioni presso i più prestigiosi ristoranti dell’isola e percorsi Kneipp presso la Capri Medical Spa. L’esperienza immersiva a stretto contatto con l’elemento naturale ha fatto scoprire l’essenza trasformativa dell’acqua, che nelle opere di Serse Roma emerge come un flusso mutevole e impalpabile.
La poetica e i disegni di Serse Roma
Il complesso equilibrio marino, nel linguaggio del maestro, si dipana tra bianchi e neri. “La pittura acrobatica non mi apparteneva. Bisogna guardare il mondo nella sua essenza”, afferma Serse che, nella sua ricerca della purezza, abbandona il colore e cerca risposte tramite l’uso della grafite.
Il minerale è costituito da solo carbonio, elemento che presenta proprietà fisiche diverse a seconda della disposizione delle molecole: la forma ottagonale genera la grafite, il nero totale. Antitetico ad essa, anche composto da carbonio, è il diamante: la luce. L’alfa e l’omega. Allo stesso modo si comporta la pittura fatta di luci e ombre, le distanze primitive fondamentali per la rappresentazione del mondo. L’influenza del riduzionismo in astrofisica, caro a Serse che nasce come ingegnere, emerge fortemente nel lavoro dell’artista. Infatti, un minuzioso limae labor fatto di ‘cancellature’ consente di raggiungere lo stato primordiale dell’essere naturale; una liberazione michelangiolesca alla scoperta del vero.
Fu lo studio della progettazione delle turbine, accompagnato da uno stimolo familiare – la zia era nota artista allieva di Guidi – a far appassionare Serse al linguaggio artistico. I suoi paesaggi nostalgici narrano i soggetti fenomenologici presenti in natura: il cielo, le montagne, il mare sono un’eco di percezioni surrealiste riemerse nel vocabolario dell’artista. Il suo atto creativo si sprigiona da un antico romanticismo: un ragionamento intorno al ciclopico davanti all’uomo.
Il soggiorno come esperienza artistica. Serse Roma a Capri
“L’artista guarda il mondo e lo percepisce come reale attraverso la propria immaginazione; lo nega e ne costruisce un altro, falso ma vero, che costringe chi vede l’opera ad apprendere in maniera vicaria” sostiene Serse, parafrasando le riflessioni di Franz Wickhoff e dei critici viennesi di fine Ottocento. Il ruolo dell’artista è, dunque, centrale nella percezione dell’intorno e prezioso per la diffusione della spiritualità dell’uomo.
È questa la consapevolezza del Jumeirah Capri Palace che punta ad offrire un’ospitalità d’eccellenza immersa nella ‘grande bellezza’. Nel suo The White Museum, infatti, l’hotel vanta un’ampia collezione con opere di De Chirico, Haring, Pomodoro, Plessi. La condivisione dell’esperienza estetico-culturale con il pubblico è un altro sinonimo di lusso.
Elizabeth Germana Arthur
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