A Volterra nasce il Primo Simposio di Scultura. Dedicato all’alabastro ovviamente
A lanciare il progetto è una giovanissima associazione culturale che ha invitato sei artisti a confrontarsi con la pietra estratta nel territorio della cittadina etrusca. Il risultato? Un simposio che coinvolge anche la comunità locale e che culminerà in grande mostra
Tenere viva, innovandola, una tradizione che contraddistingue la storia culturale e lavorativa di un territorio, interagendo con la parte più profonda di esso: la pietra. È questo l’obiettivo che si pone un progetto, alla sua prima edizione, promosso da una giovane associazione culturale, Tagete: il Primo Simposio di Scultura su Alabastro, in corso a Volterra (in provincia di Pisa), con la partecipazione di sei artisti internazionali che, in questi giorni di ottobre 2024, stanno lavorando in loco, “dando vita a opere in alabastro ispirate dal paesaggio e dalla tradizione artistica del luogo con l’obiettivo di promuovere la sensibilità ambientale e la diffusione dell’arte contemporanea”, raccontano gli organizzatori. Volterra, città le cui vicende sono strettamente legate a quelle della pietra che da essa viene estratta, si trasforma così in un laboratorio aperto anche alla comunità, innescando inediti dialoghi tra tradizione locale e arte contemporanea.
Il Primo Simposio di Scultura su Alabastro a Volterra. Artisti e visione
Il luogo deputato al Simposio è il Bastione di Volterra, dove fino al 17 ottobre operano le artiste e gli artisti coinvolti – Nicola Fucci, Valeria Greco, Abdulkadir Hocaoğlu, Federico Pruneti, Sofia Stella e Chantal Stropeni –, un’occasione per il pubblico di osservare e interagire con loro durante i lavori in corso. “L’alabastro volterrano, pietra miliare della cultura artigianale della città, è un materiale dalle infinite possibilità, capace di mostrarsi sempre in una luce nuova”, spiegano da Tagete. “Chiuso come l’uovo, forma in cui esso si trova in natura, esso deve trovare il modo di schiudersi: riscaldato da mani nuove, deve dare nuova vita. Il senso del Simposio è proprio questo. Così come gli antichi si riunivano per celebrare i loro riti, abbiamo deciso di riunire persone con diverse storie, diverse provenienze e diverse concezioni artistiche, per metterle alla prova su due basi comuni: un materiale e il contesto a cui esso è profondamente intrecciato per motivi storici e culturali di antichissima data: Volterra”.
Il Primo Simposio di Scultura su Alabastro a Volterra
Il Simposio culminerà il 18 ottobre nella presentazione delle opere realizzate dagli artisti presso la Pinacoteca di Volterra (in mostra poi fino al 31 dicembre 2024) e in un pranzo di celebrazione in occasione della festa di San Luca degli Alabastrai, protettore delle medievali corporazioni artigiane che si occupavano della lavorazione della pietra. “Abbiamo deciso di inserirci nella più importante celebrazione della città: San Luca degli Alabastrai, aprendo le porte delle locande e delle botteghe della città agli artisti e al pubblico, dando un assaggio di Volterra nel momento dell’anno in cui celebra la sua tradizione, la sua capacità di innovarsi, la sua unicità”, sottolineano gli organizzatori.
L’associazione culturale Tagete. I progetti futuri
Nata nel 2023, Tagete promuove lo sviluppo dell’arte contemporanea e della sensibilità ambientale attraverso progetti di rigenerazione e riqualificazione in centri urbani e aree naturali, che si concretizzano in laboratori, simposi, eventi ricreativi e artistico-culturali, avendo come obiettivo il rapporto e il dialogo con il territorio in cui si opera. Tra i progetti già realizzati, è il Primo Simposio Internazionale di Scultura a Messina nel Parco Ecologico San Jachiddu, che ha visto il coinvolgimento di sette artisti internazionali provenienti da Grecia, Bulgaria e Inghilterra. E l’associazione ha intenzione di proseguire con altre iniziative: “stiamo guardando verso interventi di diversa natura da effettuarsi in vari luoghi del territorio italiano e internazionale, in modo da diffondere il più possibile la consapevolezza ecologica e l’apertura verso nuove forme espressive e artistiche e verso la loro capacità di modificare l’ambiente, e dunque migliorare le condizioni di vita delle soggettività che lo attraversano”, concludono. “Il nostro obiettivo è creare progetti di stampo artistico/culturale che enfatizzano la natura del luogo in cui vengono sviluppati attraverso opere site-specific, Land Art e le contemporanee esperienze performative”.
Desirée Maida
Scopri di più
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati