L’incontro tra Oriente e Occidente a Venezia con Tomokazu Matsuyama

Fino al 24 novembre 2024 la mostra Mythologiques a Venezia consente di scoprire le opere di Tomokazu Matsuyama, che incontrano lo stile ultra-pop dell’arte statunitense, la maestria di quella orientale e le citazioni di quella classica. Il video

Entrando negli spazi industriali di Magazzino No.41 a Venezia, nella zona dell’Arsenale, lo sguardo viene quasi accecato dal colore delle opere di Tomokazu Matsuyama, in forte contrasto con l’atmosfera dell’ambiente circostante.

La mostra Mythologiques si presenta così come una sferzata di energia che emana direttamente dalle grandi creazioni allestite a semicerchio, raccontando la ricerca artistica dell’autore.  

La mostra Mythologiques di Tomokazu Matsuyama 

Curata dallo svizzero Christoph Doswald, Mythologiques è stata inaugurata lo scorso 20 aprile come evento collaterale della 60° Biennale d’Arte di Venezia.

L’evento voluto dalla Contemporary Istanbul Foundation rappresenta un momento di incontro tra culture e simboli distanti nello spazio e nel tempo: ad una prima occhiata i grandi pannelli potrebbero apparire come cartelloni pubblicitari stampati, ma a guardar bene si tratta di composizioni minuziose, realizzate a mano con svariate tecniche, curate nei minimi dettagli. Al centro dell’allestimento campeggia la grande scultura equestre, in metallo lucido dal titolo Black Hole Hunter, che riprende una delle figure care all’artista.

Tomokazu Matsuyama, Black Hole Hunter, 2021, 26.6 x 34 x 34.2, Stainless Steel. Photo credit: Luca Cleti
Tomokazu Matsuyama, Black Hole Hunter, 2022 Stainless steel 4.569 m Photo credit: Luca Cleti

Le tecniche prese in prestito da diverse culture artistiche 

Al limite del maniacale, Matsuyama ritrae pattern, piccoli oggetti, elementi tipografici, per giungere a grandi immagini contemporanee che richiamano eventi storici passati.

In un caleidoscopio di generi e metodi, il risultato finale sono opere futuristiche dalle atmosfere orientali – rese anche dagli schizzi bianchi tipici delle stampe giapponesi – con forti accenni ai miti della cultura di massa occidentale.

Trompe-l’œil, graffiti, stencil, sono solo alcuni degli approcci che Matsuyama e il suo team hanno utilizzato per giungere all’effetto collage finale.  

you one me erase L’incontro tra Oriente e Occidente a Venezia con Tomokazu Matsuyama
You, One Me Erase (2023) – Tomokazu Matsuyama

Il mix culturale di Tomokazu Matsuyama 

Questo è frutto della formazione dell’artista giapponese, classe ‘76, che vive e lavora a Brooklyn, New York, dove si è formato. 

La sintesi del suo approccio multiculturale è forse l’opera You, One Me Erase (2023) che campeggia al centro della mostra veneziana: la scena principale è quella di Giuditta e Oloferne del Caravaggio, ma le figure sono decontestualizzate e immerse nella contemporaneità.

Sullo sfondo si stagliano una miriade di cornici che inquadrano celebri opere della storia dell’arte, reinterpretate da Matsuyama in una sorta di enciclopedia personale.  

Roberta Pisa 

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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