A Milano torna Video Sound Art, il festival ogni anno allestito in luoghi non convenzionali 

Botteghe storiche, negozi e circoli ricreativi del quartiere di Lodi Corvetto diventano il teatro della XIV edizione del Video Sound Art Festival tra opere video e installazioni di artisti italiani e internazionali ma anche tavole rotonde e performance

È la casa il tema dell’edizione 2024 del Video Sound Art Festival, la rassegna milanese che dal 2010 focalizza la sua ricerca sui linguaggi dell’arte contemporanea, con un focus particolare sulla performance e il video, con l’obiettivo di “testare la capacità di adattamento dell’arte all’interno della società”. A cura di Laura Lamonea ed Erica Petrillo, la XIV edizione dal titolo Houses : Homes si terrà dal 24 al 27 ottobre – a ingresso libero su prenotazione – con un progetto diffuso tra Lodi e Corvetto, tra botteghe storiche, negozi e circoli ricreativi. L’occasione è data dalla collaborazione del festival con il comitato cittadino di quartiere San Luigi in Festa che, tra le altre cose, riattiva anche una rete di studi d’artista sospesa dal 2019. 

Video Sound Art Festival 2024. I luoghi 

Infatti, grazie alla collaborazione con un nuovissimo comitato di zona, di cui fanno parte esercizi commerciali, cittadini e associazioni, le opere di artisti italiani e internazionali – tra cui Arash Fayez, Adele Dipasquale, Nicoletta Grillo, Jonathas de Andrade, Daya Cahen, Mara Palena e Martha Rosler – saranno visitabili presso le sedi selezionate durante i regolari orari di apertura delle attività, alcune delle quali anche in fascia notturna. Tra queste ci sono il Piazza San Luigi, il Circolo San Luis 1946 di Via Don Bosco, la Cartoleria e Tipografia Fratelli Bonvini Milano in Via Tagliamento, l’Eldodo Booksellers & Stationers di Via Vallarsa, il Panificio Meraviglia di Pane di Via Tagliamento, La Stazione delle Biciclette di Corso Lodi e il Ristorante Sottobosco sempre in Piazza San Luigi, oltre a una serie di studi d’artista della zona. Per l’occasione ci siamo fatti raccontare dalle due curatrici – che durante l’anno come VSA progettano e curano esposizioni presso fondazioni, musei e biennali internazionali come Palazzo Grassi – Punta della Dogana, Manifesta Biennial, In Between Art Film, Centre National des arts plastiques – le novità e il programma di questa edizione, che ruota attorno alle tematiche urgenti della nostra contemporaneità, dalla gentrificazione alle questioni simboliche come il senso di appartenenza a una comunità o alla sua negazione.

Video Sound Art Festival 2024. L’intervista 

Come nasce il Video Sound Art Festival e in quali luoghi è stato ospitato finora?
Video Sound Art festival in questi ultimi quattordici anni ha invitato il pubblico a frequentare percorsi espositivi all’interno degli spazi della città di Milano, ciascuno abitato da una propria peculiare comunità. ll processo di creazione delle varie edizioni è sempre stato preceduto dalla costruzione di una relazione tra gli artisti, gli operatori e chi vive ogni giorno questi luoghi. Un’operazione spesso critica, talvolta molto faticosa, ma in grado di testare la validità dei progetti e anche metterli in discussione. Dalle piscine di Milano Sport, che in edizione passate del festival sono state visitabili dal pubblico di Video Sound Art contemporaneamente alle attività dei nuotatori alle scuole di secondo grado, aperte anche di notte con un programma pubblico costruito in collaborazione con gli studenti e le studentesse e dai teatri al Museo di Storia Naturale o agli archivi come il seicentesco archivio Cà Granda, all’interno del quale le opere  sono state allestite in presenza dei ricercatori di Labanof  – Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense.

Perché la scelta di intervenire nel quartiere di Lodi Corvetto?
In linea con questa logica, la XIV edizione del festival, intitolata Houses : Homes, è nata in collaborazione con il comitato di zona “Luigi” del quartiere Lodi Corvetto, a cui aderiscono cittadini e cittadine, esercizi commerciali e associazioni. La scelta di intervenire in questo quartiere è stata un’emanazione diretta del tema affrontato dal festival di quest’anno, la casa: dalle questioni simboliche legate al senso di appartenenza a una comunità o alla sua negazione, agli aspetti materiali come il diritto alla casa e le conseguenze ambigue della gentrificazione, più che mai attuali nella zona della città che ospiterà il festival. Intervenire in luoghi “non canonici”, che non nascono per ospitare interventi di arte contemporanea, vuol dire anche necessariamente aprirsi a modalità di progettazione partecipata. La sfida in questo caso è stata mettere in piedi un programma che da un lato rispondesse a dei canoni installativi di livello museale e allo stesso tempo sapesse parlare a un pubblico di non solo esperti. Parlare di Houses : Homes attraverso un’edizione diffusa che intercetta una piazza, un circolo ricreativo e diverse botteghe storiche, è per noi anche un tentativo di usare l’arte come catalizzatore per attivare un dialogo sul destino del quartiere e della sua “cosa pubblica”.

Quali sono le sfide affrontate nell’edizione di quest’anno?
Nel 2026, Lodi-Corvetto ospiterà il Villaggio Olimpico per Milano-Cortina e in molti si chiedono se il quartiere reggerà la transizione e come creare una massa critica coesa in grado di navigare i cambiamenti inevitabili. Per questo, abbiamo orchestrato il programma invitando ricercatori e accademici che studiano le grandi manovre connesse alle Olimpiadi invernali. Non sono mancate criticità neppure in questa edizione, ma negli anni abbiamo capito che il vero dialogo è anche fatto di frizioni. Le installazioni artistiche saranno visitabili presso varie sedi come il Circolo San Luis 1946, la Cartoleria e Tipografia Bonvini 1909, Eldodo Booksellers & Stationers, il Panificio Meraviglia di Pane, La Stazione delle Biciclette e il Ristorante Sottobosco, durante i regolari orari di apertura delle attività, alcune di queste anche in fascia notturna. Il pubblico, infatti, potrà fruirne dallo spazio pubblico della strada affacciandosi alle vetrine dei negozi che fungeranno da palcoscenico ai lavori degli artisti e delle artiste.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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