L’Accademia Naba di Milano presenta un programma interdisciplinare per unire arte, design e tecnologia 

Si chiama P+ARTS, il nuovo network progettuale dell'Accademia milanese che coinvolge dieci istituzioni italiane per incentivare lo sviluppo culturale e la cooperazione strategica, sostenendo le ricerche artistiche delle nuove generazioni

Davanti ad una crescente responsabilità sociale, tecnologica e ambientale, si fa sempre più tangibile l’esigenza di porre le basi per uno sviluppo culturale che possa tracciare nuovi parametri estetici e progettuali, in linea con le sfide contemporanee. Un’esigenza che prende forma in P+ARTS, il programma interdisciplinare – di durata biennale – che unisce arte, design, performance, musica, sostenibilità e nuove tecnologie presentato da NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano lo scorso 6 novembre 2024. Il progetto vede capofila l’istituzione milanese, a cui si affiancano altre dieci istituzioni italiani: Fondazione Accademia Teatro alla Scala, Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, Accademia di Belle Arti di Napoli, Accademia di Belle Arti di Bari, Conservatorio di Musica “E.R. Duni” di Matera, IAAD Istituto di Arte Applicata e Design, SAE Institute Milano, Politecnico di Bari, Libera Università di Bolzano, e numerosi partner associati come Villa Arson e Fondazione Pino Pascali.

Il progetto P+ARTS di NABA: il programma e gli obiettivi 

Nel variegato programma targato P+ARTS c’è la volontà di costruire un nuovo ecosistema culturale che metta in relazioneartisti, ricercatori e tecnologi per rendere più agevole l’interazione tra la sfera artistica e quella digitale, permettendo lo sviluppo di nuove ricerche e progetti in risposta alle sfide del domani. A questo si aggiungono una serie di progetti pilota che coinvolgono tutti i settori artistici, dalle arti visive alla musica, dalla danza al design; e progetti a lungo termine capaci di consolidare i risultati ottenuti con i programmi di dottorato e master per la formazione di artisti – ricercatori, oltre alla creazione di un Investment Boardper garantire la sostenibilità futura della produzione artistica in Italia, sviluppandone l’internalizzazione e promuovendo scambi con istituzioni estere. 

Non solo, tra gli obiettivi di P+ARTS c’è anche quello di una nuova definizione del ruolo dell’artista nella società, trasformandolo in soggetto attivo nel cambiamento sociale, culturale e ambientale, attraverso la creazione di un programma di Master per artisti ricercatori focalizzato sulla transizione verde, sulle pratiche digitali e sulla sostenibilità sociale. 

Conservatorio Milano
Conservatorio Milano

Parola a Elisa Poli, responsabile scientifico di P+ARTS dell’Accademia Naba di Milano

“Questo progetto è la prova materiale di come un’idea forte possa concretizzarsi attraverso lo sforzo collettivo di bravissimi docenti, ricercatori e artisti. È il frutto della passione condivisa tra colleghi che provengono da diverse discipline, latitudini e formazioni”, così parla Elisa Poli, la responsabile scientifica del programma P+ARTS dell’Accademia Naba di Milano. “Sottolineo il sostantivo passione perché quando si decide di trasformare, tutti insieme, un desiderio, diciamo pure un bisogno, in forma tangibile occorre crederci davvero tanto e saper immaginare per il futuro qualcosa di ambizioso ma necessario: noi ci siamo immaginati l’artista che verrà. Abbiamo cercato di capire in quale cultura dovrebbe crescere e a quali strumenti conoscitivi, tecnologici, sociali dovrebbe poter accedere per trasformare il suo potenziale in opera, il suo talento in creatività”. 

P+ARTS: un programma adatto al potenziale delle nuove generazioni

“Abbiamo guardato tutte le studentesse e gli studenti che con tenacia e disciplina lavorano ogni giorno nelle nostre istituzioni per migliorare le proprie qualità di musicisti, danzatori, designer, performer e abbiamo pensato a un sistema virtuoso che possa supportarli nella ricerca strutturata delle arti”, continua Elisa Poli. “Ed è alle artiste e agli artisti di domani, che dobbiamo tutto l’impegno necessario per trasformare l’eccezionalità di P+ARTS nella normalità in cui un paese come l’Italia può riconoscere il proprio valore e primato artistico”. 

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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