Ecco chi era Alberto Martini, il precursore del Surrealismo
Alberto Martini è un artista sempre meno sconosciuto, grazie al lavoro di Fondazione Oderzo Cultura. Vi raccontiamo la storia di questo pittore e illustratore visionario in occasione delle sue mostre tra Oderzo e Milano
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Alberto Martini (Oderzo, 1876 – Milano, 1954) è stato un grande artista, uno di quei grandi che tuttavia non sono mai riusciti ad arrivare alla meritata notorietà. O meglio gli addetti ai lavori lo conoscono, ma ancora per molti la sua opera è poco conosciuta, nonostante la pinacoteca e un attivo archivio a lui dedicati a Oderzo, la cittadina trevigiana dove l’artista ha visto i natali nel 1876.
Il processo di riscoperta di Alberto Martini
A 70 anni dalla morte una serie di iniziative ne celebrano la storia. Il coordinamento scientifico dell’operazione è di Carlo Sala, mentre le mostre a lui dedicate sono a cura di Alessandro Botta e Paola Bonifacio. Martini con il suo tratto raffinato, la sua cultura straordinaria, la sua educazione familiare aristocratica è stato uno dei protagonisti dell’arte non solo italiana tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Un “Italian pen-and-ink genius” come era stato definito a Londra in occasione della sua mostra nel 1914, lo stesso anno in cui alla Biennale di Venezia, l’XI, espone il pastello Arlecchino accanto ai ritratti di due personaggi quello della contessa Revedin, ma soprattutto quello della marchesa Luisa Casati, un emblema di quel periodo con le sue eccentriche storie.
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Alberto Martini e il fascino per il fantastico
Artista simbolista, illustratore della Divina Commedia già nel 1901, dell’Amleto e del Macbeth di Shakespeare, delle poesie di Paul Verlaine, dell’opera di Mallarmé Poemetti in prosa, è stato un esponente dell’arte fantastica, un precursore del Surrealismo, forse più riconosciuto all’estero che in patria. Numerose tuttavia le edizioni della Biennale veneziana alle quali l’artista partecipa. Memorabile la mostra nel 1919 a Milano, una città che sentiva sua, presso la galleria Pesaro.
Quindici anni prima di morire, scrive nella sua autobiografia: “La grande finestra del mio studio è aperta nella notte. In quel nero rettangolo passano i miei fantasmi e con loro amo conversare. Mi incitano a essere forte, indomito, eroico, mi sussurrano segreti e misteri che forse ti dirò. Moltissimi non crederanno e me ne duole per loro, perché chi non ha immaginazione vegeta in pantofole: vita comoda, ma non vita d’artista…”. Di quel clima velato di mistero e di surrealtà, che popola tutta la sua opera, un esempio fra i più interessanti sono le tavole ispirate ai racconti di Edgard Allan Poe.
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Le mostre su Alberto Martini a Oderzo e Milano
In mostra sono le sue illustrazioni, parte fondante della sua ricerca, ma anche disegni e dipinti che riescono a raccontare il percorso di un artista che ha fortemente segnato l’immaginario di un’epoca, il cui cammino merita di essere letto con rinnovata attenzione per cogliere la potente modernità. Le manifestazioni partono da Oderzo con Le storie straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe, a Palazzo Foscolo e continuano al Castello Sforzesco di Milano con la mostra Alberto Martini. La Danza Macabra, una selezione di circa sessanta preziosi e rari disegni conservati nel Gabinetto dei Disegni e nella Raccolta delle Stampe A. Bertarelli.
Angela Madesani
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