È in mostra a Pistoia l’evocativa scultura fiabesca di Helena Hladilová

Alla galleria SpazioA di Pistoia, le sculture della giovane artista ceca ispirate al mondo degli animali e delle fiabe

L’artista ceca Helena Hladilová (Kroměříž, 1983) in mostra alla galleria SpazioA di Pistoia con le sue sculture ispirate al mondo degli animali e delle fiabe, metafora di un’umanità imprevedibile. Accompagna la mostra un testo generato da ChatGPT (2024) su istruzioni dell’artista,

Helena Hladilová: la radice della fiaba

Le sue sculture aprono l’ideale porta di un mondo fiabesco, una sorta di “universo parallelo” che guarda al mondo di AndersenPerrault e dei fratelli Grimm, dove la realtà procede a fianco della fantasia; non si tratta però di un mondo esclusivamente infantile, perché appunto capace di parlare anche agli adulti, in termini di trasmissione orale di un patrimonio di saggezza popolare che per secoli ha costituito il perno di una società solidale e in armonia con la natura, della quale rispettava la bellezza e la potenza. Inoltre, quei corpi capovolti e le associazioni irreali con le piante e i frutti sono la metafora della necessità di adattare di epoca in epoca il punto di vista alle nuove circostanze dettate dal dinamismo della società, ma soprattutto dalle impensabili possibilità create dall’esistenza stessa, la cui imprevedibilità può appunto costringere a mettere in discussione certezze che sembravano immutabili.

Helena Hladilová: il contesto del mito e della spiritualità

Sculture ibride fra realtà zoomorfa, biomorfa e persino minerale, attraverso le quali piante, pietre, dèi, animali, si combinano dando vita a esseri dall’aspetto antico e futuristico insieme, che affondano le radici nei millenni della mitologia indo-europea e oltre, con richiami anche all’animismo e allo sciamanesimo. 

L’immaginario nelle sculture di Helena Hladilová

Leoni, galli, conigli, scimmie, arieti, l’universo animale si dispiega con i suoi significati simbolici legati alle virtù cardinali e alle debolezze umane, dispiegando una sorta di “gran teatro del mondo” osservato dall’altra parte dello specchio. Il marmo, combinato con i colori acrilici o all’acquerello, si trasforma in totem e statue votive, i cui delicati colori rimandano alle pitture cinesi su seta. Un percorso scultoreo immaginifico, fra ironia e severità, di notevole impatto estetico e concettuale

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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