Alle Terme di Diocleziano di Roma le sculture sinuose dell’artista inglese Tony Cragg
L'artista inglese presenta diciotto sculture che entrano in dialogo con gli spazi archeologici del complesso monumentale romano, dando vita ad uno scambio di suggestioni e di riflessioni
Tony Cragg (Liverpool, 1949), tra i più noti esponenti della scultura contemporanea, è protagonista di Tony Cragg. Infinite forme e bellissime, la mostra ospitata alle Terme di Diocleziano a Roma, fruibile sino al 4 maggio 2025. Il progetto si preannuncia “tra i più interessanti della prossima stagione culturale romana”, spiega Stéphane Verger, ex direttore del Museo Nazionale Romano e curatore della mostra assieme a Sergio Risaliti. Per l’occasione, l’artista inglese presenta diciotto sculture realizzate negli ultimi vent’anni che entrano in dialogo con gli spazi archeologici del complesso monumentale, dando vita ad uno scambio di suggestioni e di riflessioni.
La mostra di Tony Cragg alle Terme di Diocleziano a Roma
Le forme biomorfe, sinuose e qualche volta perturbanti di Tony Cragg rappresentano un deciso contrasto con le Aule imponenti e le ampie volte delle Terme di Diocleziano. Le sculture, di medie e grandi dimensioni, rimandano al mondo minerale e vegetale, evocando le onde del mare come anche le strutture geometriche di una pianta o di una conchiglia. Si compongono così scenari immaginari che dalla mente dell’artista prendono forma attraverso l’utilizzo del bronzo, legno, travertino, fibra di vetro e acciaio, inserendosi nello spazio ed entrando in dialogo con la storia del luogo.
La scultura per l’artista Tony Cragg
Il processo creativo dell’artista inglese si basa sulla creazione, manipolazione e distorsione dei materiali e delle forme, muovendosi tra l’astrazione e la figurazione. Eppure, “la scultura è solo all’inizio della sua storia”, spiega Tony Cragg. “E se stesse solo nascendo ora? E se l’idea di scultura non riguardasse la creazione di un ornamento per il mondo bensì, direttamente, di uno strumento di indagine”.
Parola al curatore Sergio Risaliti
“Per la terza volta nella mia carriera ho avuto l’onore di poter collaborare con Tony Cragg”, spiega Sergio Risaliti, curatore assieme a Stéphane Verger. “E per la terza volta le sue opere si sono confrontate con spazi fortemente connotati dalla storia e dall’arte del nostro passato. Cragg ha una sensibilità speciale e una conoscenza della storia dell’arte solida, e per questo riesce a entrare in sintonia con gli ambienti che accolgono le sue sculture, riuscendo a far risuonare le sue forme nei nuovi contesti senza provocare disagio e cacofonia. Questo è il segno che la sua ispirazione viene da lontano, anche se è decisamente radicata nel presente e con torsioni di tempo che legano il passato più remoto al futuro più distante”.
Valentina Muzi
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