Da Gibellina Capitale dell’Arte contemporanea 2026 un itinerario per celebrare l’artista Carla Accardi
Sul finire delle celebrazioni per i 100 anni della nascita di Carla Accardi, parte un’iniziativa che mette in rete le città siciliane dove sono presenti le sue opere: Trapani, Palermo e la vincitrice della I° edizione di "Capitale italiana dell'Arte contemporanea"
La Sicilia sarà piuttosto protagonista nei prossimi due anni: prima con Agrigento, che si appresta a diventare Capitale italiana della cultura (2025) da gennaio, e poi con Gibellina, che sarà la prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea nel 2026. In questo panorama s’inserisce l’iniziativa Accardi100: da Gibellina un itinerario per Carla Accardi che si svolge a partire dal 21 dicembre 2024 per celebrare l’avvicinarsi della fine delle celebrazioni del centenario della nascita di Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014), una delle figure più influenti dell’arte contemporanea, che a Gibellina, Trapani e Palermo ha lasciato importanti testimonianze. L’itinerario mette in dialogo le opere dell’artista presenti nello spazio pubblico, nelle collezioni permanenti dei musei e nelle raccolte private di queste città, per offrire una visione complessiva del suo lavoro.
Il percorso di avvicinamento a Gibellina Capitale italiana Arte contemporanea 2026
“Il percorso ideato vuole essere l’occasione non solo per celebrare il centenario di una grande artista, come Carla Accardi, ma ci permette di avviare nuove narrazioni e riflessioni che, partendo da Gibellina, si prefiggono di coinvolgere maggiormente il territorio”, spiega il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera. “Stiamo lavorando, con piccole azioni, per meglio accogliere le attività dedicate alla Capitale dell’Arte contemporanea 2026“. L’itinerario, Promosso dal Comune di Gibellina_Gibellina Arte da Vivere e dal Museo d’Arte Contemporanea Ludovico Corrao, è una di queste azioni, e parte da un luogo simbolo per Gibellina, Piazza XV Gennaio 1968: questa data ricorda il terremoto che colpì la Valle del Belice, che cancellò interi centri delle province di Agrigento, Trapani e Palermo.
Gibellina Nuova con le ceramiche di Carla Accardi
Circondata da un portico realizzato da Vittorio Gregotti e Giuseppe Samonà, la Piazza di Gibellina è decorata da ceramiche realizzate proprio da Accardi. Ai margini dello spazio si trovano poi delle sculture di metallo bianco realizzate da Pietro Consagra come elementi scenografici dell’opera teatrale Edipo Re; la scultura in travertino Città del sole di Mimmo Rotella; e la Torre Civica di Alessandro Mendini.
Quelli di Accardi sono cinque pannelli in maiolica colorata, posti sotto al porticato della Piazza del Municipio di Gibellina Nuova: a proposito di quest’opera, l’artista raccontava in un’intervista di aver collaborato alla ricostruzione della città su incoraggiamento di Consagra, che lì stava lavorando, e perché mossa dalla stima per il sindaco Ludovico Corrao, autore dell’utopico progetto di una città da costruire insieme agli artisti, Gibellina Nuova appunto: “Eravamo pieni di speranza, pieni di entusiasmo. Volevamo cambiare, rinnovare, costruire un paese nuovo con le opere d’arte”.
Il progetto di itinerario per Carla Accardi
Grazie al lavoro di ricerca e valorizzazione degli archivi condotto da ogni istituzione coinvolta – l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Palazzo Riso, la Soprintendenza di Trapani, Fondazione Orestiadi, Archivio Accardi Sanfilippo, Rete Museale e Naturale Belicina, Pro Loco Gibellina, Cresm, Belìce/EpiCentro della Memoria Viva e Progetto Matèria ETS -, il pubblico potrà seguire un percorso espositivo unico, arricchito da descrizioni e riferimenti alle opere ospitate in ognuno di questi luoghi. “Questo progetto celebra il contributo di Carla Accardi all’arte italiana e internazionale”, concludono i curatori del percorso, Giuseppe Maiorana, Enzo Fiammetta, Valentino Danilo Matteis, Alessandro Messina, “restituendo al pubblico una prospettiva inedita sul suo rapporto con la Sicilia e riaffermando l’importanza del legame tra creatività, identità culturale e territorio”.
Claudia Giraud
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